Come evitare recidive borsite trocanterica

Buongiorno,
ieri ho partecipato ad una mezza maratona di corsa cercando di ottenere la mia migliore prestazione e, come al solito succede in questi casi, a 5 kilometri dalla fine mi sono ritrovato con un forte dolore all'anca destra. Stamattina mi sono svegliato con l'anca destra visibilmente gonfia con tutti i sintomi della borsite trocanterica. Domani andrò dal medico per le necessarie cure immediate.
La domanda riguarda invece come evitare le recidive: posto che le cure e il necessario stop temporaneo dell'attività sportiva risolvano il problema immediato, cosa si può fare per evitare che tutto ciò si ripeta? E' possibile 'allenare' l'anca a sopportare meglio il sovraccarico dell'allenamento e soprattutto della gara? Se si, in che modo?
Grazie per le vostre risposte
[#1]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr. sig. Alberto,a parte il fatto che la coxalgia durante la gara di maratona o qualsiasi gara di fondo, non è un fatto comune, una normalità, quasi fisiologico, come fa pensare lei.
Anzitutto non so la storia clinica sua, ma occorre un consulto specialistico ortopedico per valutare clinicamente l'anca, anche quella controlaterale, analizzare il rachide e gli arti inferiori, insomma fare una diagnosi certa e chiara. Anche se lei dice di averla fatta; ma chi l'ha fatta ? E' stato da uno specialista ortopedico? ha eseguito rx. ecografia e/o rmn ? Allora, sig. Alberto, prima cosa esegua un consulto ortopedico, quando ha una diagnosi chiara e definitiva si faccia curare dall’oretopedico e poi, in accordo con lo stesso, anche da uno Specialista Fisiatra con FKT specifica e mirata.
Nel programma riabilitativo di un atleta è contemplato: l'astensione dall'attività ginnica, sportiva, agonistica e non, la ripresa funzionale, la preparazione specifica, la kinesiterapia specifica, la ginnastica propriocettiva, la ripresa dei gesti tecnici di ogni singola specialità sportiva, e quant'altro.
Il nuoto è una delle principali attività motorie di scarico dell'anca, come del rachide, ma certamente all'inizio, poi si dovranno programmare i carichi di lavoro graduali e graduati per ogni articolazione e per ogni disciplina sportiva.
L'Ortopedico, il Fisiatra ed il Medico dello Sport , in ordine cronologico tecnico, sono gli Specialisti a cui lei deve affidarsi.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo// Fisiatra//Medico dello Sport
Messina

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta, ma temo di essere stato poco chiaro e perciò frainteso.
Con 'come al solito succede in questi casi' non volevo riferirmi al fatto che sono solito soffrire di dolori all'anca quando corro, ma al fatto che quando uno cerca di 'strafare' arriva a sforzare più di quanto usa di solito e che quindi è facile che saltino fuori problemi che normalmente uno non ha.
Questa è la prima volta che ho un dolore all'anca forte con rigonfiamento dell'area laterale della coscia (che peraltro si è già sgonfiata e anche la 'zoppia' sta scomparendo). Probabilmente tutto è dovuto al fatto che anzichè fermarmi come avrei fatto in allenamento ho voluto terminare la gara.
Sono stato in precedenza da un fisiatra/osteopata per piccoli dolori su entrambi le anche localizzate circa 10 cm sopra il grande trocantere (sorte dopo che alla corsa ho affiancato anche la bicicletta). La sua diagnosi è stata di eccessiva 'contrazione' dei muscoli tensori della fascia lata che provocavano uno sbilanciamento delle tensioni muscolari di tutta la catena dalla mano al piede e mi ha suggerito di effettuare stretching prima dell'attività sportiva.