Multiple ernie cervicali e vertigini
Salve,
ho 29 anni e circa tre mesi fa mi sono sottoposta ad una laparoscopia; da allora sono iniziati i seguenti disturbi:
-dolore al collo, spalle, scapole;
-dolori/fastidi occhi e fotofobia;
-cefalee continue;
-nausea;
-vertigini e capogiri;
-forte senso di stordimento;
-formicolii alle braccia/gambe;
-dolori alla zona lombare;
-astenia generale;
-ipoacusia/acufene orecchio dx.
Mi reco dopo 1 mese dall'intervento al più vicino P.S. dove il neurologo di turno mi diagnostica una "somatizzazione dell'ansia" e mi prescrive farmaci antidepressivi e tranquillanti. Non li assumo perché sento di avere qualcosa di più grave alla base. Seguono visite specialistiche ed esami (TAC e RMN encefalo + visite neurologiche negative),io allora in regime di ricovero insisto per farmi fare una RM al rachide cervicale che mi viene peraltro rifiutata. A questo punto mi rivolgo ad un ortopedico che mi prescrive RX, il cui referto è il seguente:
RADIOGRAFIA CERVICALE CON OBLIQUE
“Rettificazione della fisiologica lordosi cervicale; note di carattere spondilouncortrosico dei metameri esaminati; riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico C5-C6. Regolare ampiezza dei forami intersomatici”
RX RACHIDE IN TOTO
“Lieve atteggiamento di scoliosi dorso lombare sinistro convessa; trocosi lombare. Lieve dismetria delle creste iliache; la destra sopravanza la sinistra di circa 3 mm”
Sempre per conto mio decido di farmi prescrivere dal medico curante una RMN cervicale e aspetto "per fortuna" solo un mese con dolori assurdi. Ottengo il seguente risultato:
RM COLONNA CERVICALE
“Esame eseguito con tecnica Spin Echo per immagini sagittali dipendenti da T1, con tecnica Gradient Echo per immagini sagittali ed assiali dipendenti da T2*. Perdita da rettilineizzazione della fisiologica lordosi cervicale.
Accenno a protusione globale C3 C4.
Ernia discale postero mediana e appena paramediana destra nell’ambito di una protusione soprattutto posteriore C4 C5.
Importante ernia discale postero laterale-intraforaminale destra in parte discendente nell’ambito di una protusione soprattutto postero laterale-intraforaminale destra C5 C6.
Ernia discale postero mediana in parte discendente C6 C7.
Minima protusione focale postero mediana C7 D1.
Le discopatie improntano sacco durale e spazi subaracnoidei prospicienti; il midollo nel tratto esaminato conserva regolari caratteristiche di segnale.”
Premesso che non mi farò operare nè ora nè mai, il mio problema maggiore è il disturbo agli occhi e le vertigini che mi rendono la vita impossibile. Ho fatto prove audiometriche e mi è stata riscontrata un'otosclerosi, potrebbe dipendere da ciò anche questo stato vertiginoso? Avverto inoltre crampi alle gambe e strani tremori al collo e alle spalle. Il neurochirurgo consultato mi ha consigliato un ciclo di sedute di chiropratica, oltre al classico ciclo cortisone+antiinfiammatori e una RMN lombare, ma non una elettromiografia, non sarebbe il caso di farla? E se fosse SLA?
ho 29 anni e circa tre mesi fa mi sono sottoposta ad una laparoscopia; da allora sono iniziati i seguenti disturbi:
-dolore al collo, spalle, scapole;
-dolori/fastidi occhi e fotofobia;
-cefalee continue;
-nausea;
-vertigini e capogiri;
-forte senso di stordimento;
-formicolii alle braccia/gambe;
-dolori alla zona lombare;
-astenia generale;
-ipoacusia/acufene orecchio dx.
Mi reco dopo 1 mese dall'intervento al più vicino P.S. dove il neurologo di turno mi diagnostica una "somatizzazione dell'ansia" e mi prescrive farmaci antidepressivi e tranquillanti. Non li assumo perché sento di avere qualcosa di più grave alla base. Seguono visite specialistiche ed esami (TAC e RMN encefalo + visite neurologiche negative),io allora in regime di ricovero insisto per farmi fare una RM al rachide cervicale che mi viene peraltro rifiutata. A questo punto mi rivolgo ad un ortopedico che mi prescrive RX, il cui referto è il seguente:
RADIOGRAFIA CERVICALE CON OBLIQUE
“Rettificazione della fisiologica lordosi cervicale; note di carattere spondilouncortrosico dei metameri esaminati; riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico C5-C6. Regolare ampiezza dei forami intersomatici”
RX RACHIDE IN TOTO
“Lieve atteggiamento di scoliosi dorso lombare sinistro convessa; trocosi lombare. Lieve dismetria delle creste iliache; la destra sopravanza la sinistra di circa 3 mm”
Sempre per conto mio decido di farmi prescrivere dal medico curante una RMN cervicale e aspetto "per fortuna" solo un mese con dolori assurdi. Ottengo il seguente risultato:
RM COLONNA CERVICALE
“Esame eseguito con tecnica Spin Echo per immagini sagittali dipendenti da T1, con tecnica Gradient Echo per immagini sagittali ed assiali dipendenti da T2*. Perdita da rettilineizzazione della fisiologica lordosi cervicale.
Accenno a protusione globale C3 C4.
Ernia discale postero mediana e appena paramediana destra nell’ambito di una protusione soprattutto posteriore C4 C5.
Importante ernia discale postero laterale-intraforaminale destra in parte discendente nell’ambito di una protusione soprattutto postero laterale-intraforaminale destra C5 C6.
Ernia discale postero mediana in parte discendente C6 C7.
Minima protusione focale postero mediana C7 D1.
Le discopatie improntano sacco durale e spazi subaracnoidei prospicienti; il midollo nel tratto esaminato conserva regolari caratteristiche di segnale.”
Premesso che non mi farò operare nè ora nè mai, il mio problema maggiore è il disturbo agli occhi e le vertigini che mi rendono la vita impossibile. Ho fatto prove audiometriche e mi è stata riscontrata un'otosclerosi, potrebbe dipendere da ciò anche questo stato vertiginoso? Avverto inoltre crampi alle gambe e strani tremori al collo e alle spalle. Il neurochirurgo consultato mi ha consigliato un ciclo di sedute di chiropratica, oltre al classico ciclo cortisone+antiinfiammatori e una RMN lombare, ma non una elettromiografia, non sarebbe il caso di farla? E se fosse SLA?
[#1]
Lo sapevo che alla fine ci sarebbe stata la classica domanda.. Quella sulla SLA. Che non dà dolori, non colpisce gli occhi, non dà vertigini. Quindi ci siamo capiti. Lei ha fatto esami di testa sua, e prima o poi chi cerca, trova. Ognuno di noi ha delle alterazioni che una RM può vedere. Io stesso ho i menischi delle ginocchia rotti, ma non ho dolore. Quindi deve, prima di tutto, chiedere ad OGNI specialista che la visita QUALI dei suoi sintomi siano da imputare all'alterazione da lui trovata. Quindi chiedere all'otorino quali dei suoi sintomi siano dovuti all'otosclerosi, chiedere al neurochirurgo quali siano dovuti alle ernie cervicali, e ci metterei pure una visita fisiatrica per altri sintomi che lei ha e non c'entrano niente con orecchio e collo. Se gli specialisti escludono che alcuni dei suoi sintomi siano di natura organica, allora si recherà da uno psichiatra per la cura di un eventuale disturbo somatoforme. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta,
ma se non avessi trovato medici incompetenti sulla mia strada e che mi hanno liquidato con una diagnosi sommaria di "psicosomatizzazione" (altro che perdere tempo in spiegazioni), ora non sarei certo qui...
Scusate, ma prima di parlare di disturbi psicosomatici, non si dovrebbero escludere tutte le possibili patologie??E' ovvio che non si può indagare su tutto, cioè se io dico "ho mal di pancia", non posso fare tutti gli esami possibili ed immaginabili al riguardo e devo cercare di centrare il problema, ma non posso neppure dare del visionario al paziente per questo...
Ora io:
1)vado dal neurologo e dico che ho mal di testa e male al collo/braccia e lui, senza neanche visitarmi, mi prescrive antidepressivi;
2)vado dall'oculista e gli dico di non vederci bene, mi fa mettere gli occhiali che ho e mi dice leggi le lettere e leggo bene, salvo poi scoprire con visite ortottiche che ho 1 grado in più per ciascun occhio (correzione sbagliata dal precedente oculista);
3)parlo col medico curante e dico di sentire dei suoni strani, lui mi dice che è ansia, poi vado a fare le prove audiometriche e ho disturbi all'orecchio...
...
e potrei continuare...la lista è lunga.
E ho bisogno di uno psichiatra? E così, come lei sapeva che ci sarebbe stata la classica domanda, io sapevo che ci sarebbe stata la classica risposta dello psichiatra. Premesso che la domanda sulla SLA era una provocazione e neppure io penso di averla sul serio (anche se nulla è impossibile a questo mondo), è chiaro che se io ho dei sintomi che mi danno fastidio e scopro di avere un problema, li imputo a quest'ultimo e viceversa se accade il contrario me ne frego del tutto e non me li vedo a creare nella mia mente. Alla luce di questo ragionamento, non sento di avere problemi mentali e non andrò da qualche psichiatra per farmeli venire.
Tralasciando tutto il resto desiderei sapere se posso:
1)FARE DELLA FISIOTERAPIA
2)E' RACCOMANDABILE UN'ELETTROMIOGRAFIA
3)A COSA IMPUTARE QUESTE VERTIGINI, ALL'ORECCHIO O ALLA CERVICALE?
o devo continuare ad autoprescrivermi esami per scoprire da sola la causa dei miei disturbi e cercare,se possibile, di stare meglio o convivere con essi?
ma se non avessi trovato medici incompetenti sulla mia strada e che mi hanno liquidato con una diagnosi sommaria di "psicosomatizzazione" (altro che perdere tempo in spiegazioni), ora non sarei certo qui...
Scusate, ma prima di parlare di disturbi psicosomatici, non si dovrebbero escludere tutte le possibili patologie??E' ovvio che non si può indagare su tutto, cioè se io dico "ho mal di pancia", non posso fare tutti gli esami possibili ed immaginabili al riguardo e devo cercare di centrare il problema, ma non posso neppure dare del visionario al paziente per questo...
Ora io:
1)vado dal neurologo e dico che ho mal di testa e male al collo/braccia e lui, senza neanche visitarmi, mi prescrive antidepressivi;
2)vado dall'oculista e gli dico di non vederci bene, mi fa mettere gli occhiali che ho e mi dice leggi le lettere e leggo bene, salvo poi scoprire con visite ortottiche che ho 1 grado in più per ciascun occhio (correzione sbagliata dal precedente oculista);
3)parlo col medico curante e dico di sentire dei suoni strani, lui mi dice che è ansia, poi vado a fare le prove audiometriche e ho disturbi all'orecchio...
...
e potrei continuare...la lista è lunga.
E ho bisogno di uno psichiatra? E così, come lei sapeva che ci sarebbe stata la classica domanda, io sapevo che ci sarebbe stata la classica risposta dello psichiatra. Premesso che la domanda sulla SLA era una provocazione e neppure io penso di averla sul serio (anche se nulla è impossibile a questo mondo), è chiaro che se io ho dei sintomi che mi danno fastidio e scopro di avere un problema, li imputo a quest'ultimo e viceversa se accade il contrario me ne frego del tutto e non me li vedo a creare nella mia mente. Alla luce di questo ragionamento, non sento di avere problemi mentali e non andrò da qualche psichiatra per farmeli venire.
Tralasciando tutto il resto desiderei sapere se posso:
1)FARE DELLA FISIOTERAPIA
2)E' RACCOMANDABILE UN'ELETTROMIOGRAFIA
3)A COSA IMPUTARE QUESTE VERTIGINI, ALL'ORECCHIO O ALLA CERVICALE?
o devo continuare ad autoprescrivermi esami per scoprire da sola la causa dei miei disturbi e cercare,se possibile, di stare meglio o convivere con essi?
[#3]
Purtroppo il rapporto medico-paziente è difficile, e non sempre il medico fa del suo meglio per migliorarlo...
Io parto sempre dal presupposto che una visita sia stata condotta con scrupolo e rigore, e quindi specifico al paziente (ma su questo sito si parla con gli UTENTI perché non possiamo avere un rapporto medico-paziente senza visita!) di chiedere allo specialista le cose che non gli sono chiare, per "forzare" il medico ad impegnarsi nel famoso rapporto detto all'inizio...
Nel precedente mio intervento le ho detto che deve andare dallo psichiatra solo alla fine di un percorso diagnostico serio e completo, e ne sono convinto.
I sintomi che lamenta non possono essere inquadrati in una unica patologia. I formicolii possono essere imputati ad un'ernia cervicale se si presentano alle braccia, ma di solito non anche alle gambe come lei dice. Le vertigini ci sono di molti tipi: è lei che gira o sono le cose intorno? O ancora è un senso di instabilità nell'ambiente che la circonda? Sono legate alla posizione del capo o del collo(cose molto diverse)? Queste sono le domande che di solito si fanno al paziente, e molte altre che non posso certo dire in questa sede. Quindi non so rispondere alle sue domande, perché un sintomo va interpretato in base alla visita e solo così si possono chiedere degli esami senza che essi siano inutili o anche dannosi.
Capisco la sua frustrazione, ma questo è il mio limite e di più non posso dire. Posso solo consigliarle di farsi vedere da un fisiatra e di ripetere le visite neurologica e otorino se non l'hanno soddisfatta, cambiando specialista. Cordiali saluti.
Io parto sempre dal presupposto che una visita sia stata condotta con scrupolo e rigore, e quindi specifico al paziente (ma su questo sito si parla con gli UTENTI perché non possiamo avere un rapporto medico-paziente senza visita!) di chiedere allo specialista le cose che non gli sono chiare, per "forzare" il medico ad impegnarsi nel famoso rapporto detto all'inizio...
Nel precedente mio intervento le ho detto che deve andare dallo psichiatra solo alla fine di un percorso diagnostico serio e completo, e ne sono convinto.
I sintomi che lamenta non possono essere inquadrati in una unica patologia. I formicolii possono essere imputati ad un'ernia cervicale se si presentano alle braccia, ma di solito non anche alle gambe come lei dice. Le vertigini ci sono di molti tipi: è lei che gira o sono le cose intorno? O ancora è un senso di instabilità nell'ambiente che la circonda? Sono legate alla posizione del capo o del collo(cose molto diverse)? Queste sono le domande che di solito si fanno al paziente, e molte altre che non posso certo dire in questa sede. Quindi non so rispondere alle sue domande, perché un sintomo va interpretato in base alla visita e solo così si possono chiedere degli esami senza che essi siano inutili o anche dannosi.
Capisco la sua frustrazione, ma questo è il mio limite e di più non posso dire. Posso solo consigliarle di farsi vedere da un fisiatra e di ripetere le visite neurologica e otorino se non l'hanno soddisfatta, cambiando specialista. Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Comprendo la sua risposta e i suoi limiti.
Mi permetto di osservare che "il consiglio del ricorso ad uno psichiatra" da parte di un medico è un abuso che può essere spesso (ma non sempre) perpetuato:
1)quando il medico non sa che pesci prendere: o perché non sa che diagnosi fare o perché non vuole perderci tempo, lavandosene le mani;
2)per frustrazione/volontà di sfregio nei confronti di un paziente.
Talvolta lo psichiatra non è affatto necessario ed è inutile ricordarLe i numerosi casi di malasanità che ogni giorno ci vengono propinati dai media.
Chi è lo psichiatra? Il guaritore di tutti i mali? Siamo sicuri che uno psichiatra mi aiuterà a stare meglio riempiedomi di sostanze psicotrope con numerosi effetti collaterali? Contro chi mi dovrei rivalere nel caso rimanessi intossicata? Contro lo psichiatra o chi me lo ha suggerito?
Tutti noi soffriamo di ansia, chi più, chi meno, con la vita frenetica quotidiana. Gli antidepressivi sono considerati la panacea di ogni male e allora si dispensano come caramelle senza valutare adeguatamente a priori il rapporto rischi-benefici. Mi scusi se mi pongo queste domande.
Io, però, da profana, mi sento di dirLe che mi fido dei medici e del suo parere in particolare.
Tenendo in considerazione il suo prezioso consiglio, io stessa indicherò a tutti una visita psichiatrica d'ora in poi, anche a qualche medico iper-stressato dal suo lavoro.
Io auspico a tutti i dottori che me lo consigliano/impongono, di venirsi a trovare quanto prima non nella mia situazione ma in una peggiore e mi creda, prima o poi, capiterà; è una ruota che gira perché anche il medico è un uomo e l'uomo è destinato per sua natura a conoscere la malattia come fenomeno. E succederà anche a loro di ammalarsi e quando accadrà mi sento di consigliare loro fin da ora, perché no, di rivolgersi ad uno psichiatra che li aiuterà ad arginare la paura e gestire al meglio la loro ansia. Sono certa che tale esperienza genererà un effetto-empatia col paziente che gioverà a migliorare la qualità e il livello di prestazioni della classe medica.
La ringrazio ancora per avermi aperto gli occhi sulla stretta interconnessione psiche-corpo!
Le porgo i miei più distinti saluti.
Mi permetto di osservare che "il consiglio del ricorso ad uno psichiatra" da parte di un medico è un abuso che può essere spesso (ma non sempre) perpetuato:
1)quando il medico non sa che pesci prendere: o perché non sa che diagnosi fare o perché non vuole perderci tempo, lavandosene le mani;
2)per frustrazione/volontà di sfregio nei confronti di un paziente.
Talvolta lo psichiatra non è affatto necessario ed è inutile ricordarLe i numerosi casi di malasanità che ogni giorno ci vengono propinati dai media.
Chi è lo psichiatra? Il guaritore di tutti i mali? Siamo sicuri che uno psichiatra mi aiuterà a stare meglio riempiedomi di sostanze psicotrope con numerosi effetti collaterali? Contro chi mi dovrei rivalere nel caso rimanessi intossicata? Contro lo psichiatra o chi me lo ha suggerito?
Tutti noi soffriamo di ansia, chi più, chi meno, con la vita frenetica quotidiana. Gli antidepressivi sono considerati la panacea di ogni male e allora si dispensano come caramelle senza valutare adeguatamente a priori il rapporto rischi-benefici. Mi scusi se mi pongo queste domande.
Io, però, da profana, mi sento di dirLe che mi fido dei medici e del suo parere in particolare.
Tenendo in considerazione il suo prezioso consiglio, io stessa indicherò a tutti una visita psichiatrica d'ora in poi, anche a qualche medico iper-stressato dal suo lavoro.
Io auspico a tutti i dottori che me lo consigliano/impongono, di venirsi a trovare quanto prima non nella mia situazione ma in una peggiore e mi creda, prima o poi, capiterà; è una ruota che gira perché anche il medico è un uomo e l'uomo è destinato per sua natura a conoscere la malattia come fenomeno. E succederà anche a loro di ammalarsi e quando accadrà mi sento di consigliare loro fin da ora, perché no, di rivolgersi ad uno psichiatra che li aiuterà ad arginare la paura e gestire al meglio la loro ansia. Sono certa che tale esperienza genererà un effetto-empatia col paziente che gioverà a migliorare la qualità e il livello di prestazioni della classe medica.
La ringrazio ancora per avermi aperto gli occhi sulla stretta interconnessione psiche-corpo!
Le porgo i miei più distinti saluti.
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Gentile utente, forse non ci siamo capiti, io le consiglio una visita da un FISIATRA, non uno psichiatra! Si rilegga quello che ho scritto! Il fisiatra è lo specialista della riabilitazione ed essendo formato in neurologia, ortopedia, e tutte le branche del sapere medico che implichino un processo di riabilitazione, può essere quello che può trovare meglio di altri un comune denominatore tra i suoi sintomi e aiutarla a venirne fuori. Ho sottolineato che si deve andare da uno psichiatra SOLO dopo un iter diagnostico serio e completo, dopo aver quindi escluso altre patologie. Non deve scaricare su di me le sue frustrazioni al punto da travisare completamente quello che dico. Scripta manent. Le ripeto, rilegga quello che ho scritto.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12.7k visite dal 14/12/2010.
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