Impingment-coxoartrosi

Sono un uomo di 42 anni e da circa 3 anni mi hanno diagnosticato una situazione di impingment-coxoartrosi,dopo alcune visite e terapie,dalla farmacologia tradizionale a quella omeopatica alle infiltrazioni di acido ialuronico.circa due anni fà mi hanno detto che avevo una situazione idonea per sottopormi ad un intervento di pulizia dell'anca in artroscopia.Nell'ottobre del 2009 mi sottopongo appunto all'intervento ma con poco sollievo.In luglio mi visita un medico che mi propone un trattamento di infiltrazioni di acido ialuronico e lederlon.ho iniziato questo trattamento con qualche sollievo.La mia domanda è:il lederlon ha effetti collaterali???si possono fare tranquillamente più infiltrazioni in tempi ravvicinati???Vi ringrazio per la cortese attenzione.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

l'artroscopia dell'anca ha delle indicazioni molto particolari. In particolare, nella sindrome da impingement l'artroscopia ha il ruolo di correggere la situazione di conflitto in maniera da ridurre il dolore da esso provocato e prevenire la coxartrosi secondaria.
Ma l'artroscopia NON è in grado di intervenire in un quadro di coxartrosi già manifesta.
Cioè l'artroscopia corregge la causa (il conflitto), ma non è in grado di correggere il suo effetto (la coxartrosi).
Credo che sia per questo motivo che Lei non ha avuto alcun beneficio dall'intervento. Anche perché -se ha una coxartrosi diagnosticata già da tre anni e non ha avuto beneficio dall'acido ialuronico, sicuramente il Suo quadro non è un quadro iniziale.
Quanto al farmaco che Lei menziona, si tratta di uno steroide, cioè -in parole povere- cortisone.
Si tratta quindi di un farmaco potente, che SICURAMENTE Le darà beneficio.
Ma la mia domanda è: ne vale la pena?
Mi spiego meglio... giustamente Lei ha delle perplessità sulle infitrazioni, che non possono essere eseguite continuativamente, ma a cicli che debbono essere intervallati da un opportuno periodo di sospensione. In ogni caso non sappiamo per quanto tempo le infiltrazioni possono farLa stare bene. Se Lei avesse 85 anni e nessuna intenzione di farsi operare, Le proporrei le infiltrazioni a vita.
Ma sia io che Lei sappiamo benissimo che -data la Sua giovane età- dovrà prima o poi sottoporsi ad un intervento di protesi dell'anca. Vale la pena di "tirare avanti" solo se ha la speranza di rimanere senza intevento per altri 10 o 15 anni almeno. Ma se Lei è già arrivato al punto da avere bisogno del cortisone, significa che (se siamo fortunati) dopo le infiltrazioni tra uno o due anni saremo daccapo.
Se fosse la mia anca, anche nell'ottica di dover essere poi sottoposto ad un intervento, eviterei ulteriori "pasticci" con le infiltrazioni. Sebbene il rischio infettivo sia molto basso, esso è pur sempre presente: l'infiltrazione è una terapia invasiva, e l'introduzione dell'ago in articolazione è una manovra che trascina sempre una minima quantità di batteri in un ambiente che dovrebbe essere sterile. Le ripeto, fossi in Lei eviterei le infiltrazioni e inizierei a cercare un chirurgo che sia iperspecializzato in questa patologia e che lavori in un centro di chirurgia protesica.

La segnalo un articolo che potrebbe esserLe utile.

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

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Utente
Utente
La ringrazio,utilissimo e chiaro l'articolo.Ne approfitto ancora,vorrei sapere se le infiltrazioni possono recar danni e rendere più complicato un eventuale intervento di protesizzazione e in ultimo ho sentito parlare di protesi con testa intercambiabile,lei che ne pensa?
la ringrazio ancora per la disponibilità.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Le infiltrazioni -come detto- presentano possibilità di complicanze (soprattutto settiche) come qualunque tipo di terapia invasiva.
A parte le complicanze, non sono noti i possibili effetti indesiderati dell'acido ialuronico. Per quanto riguarda il cortisone, l'uso protratto può provocare fenomeni di precipitazione di micro-cristalli che si depositano in articolazione, di fatto aggravando la patologia.
Per quanto riguarda le teste intercambiabili, non ho capito cosa intende.
Le ultime protesi a testa fissa risalgono agli anni 60, da allora in avanti sono tutte modulari... Mi spieghi cosa intende.
In ogni caso nell'articolo che ha letto è spiegato come una protesi è fatta, ed è specificata la possibilità di impiantare testine diverse a seconda delle esigenze...

Distinti saluti
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Utente
Utente
Salve,in questo periodo stò maturando la necessità di fare una protesi,per quanto riguarda quella intercambiabile credo di aver capito che si trattasse di una che dopo un determinato periodo di tempo,quando l'acetabolo si rovina si cambierebbe solo quello lasciando lo stelo.
Ho letto anche di una microprotesi di 4 cm con ceramica superresistente.lei ne ha sentito parlare?
La ringrazio dell'attenzione.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Allora...
Acetabolo e stelo sono SEMPRE due componenti distinte, e con qualunque protesi si può cambiare solo lo stelo o solo l'acetabolo.
Inoltre (nell'articolo ci sono i disegni) la parte femorale è composta da stelo+testa, la parte acetabolare è composta da cotile+ inserto. CIASCUNA di queste componenti può essere sostituita a livello modulare.
Cioè, se si consuma l'inserto del cotile, si sostituisce SOLO l'inserto, e non tutto l'acetabolo.
Ma, Le ripeto, tutte le protesi sono così.
L'unico problema è che per accorgersi del fatto che l'inserto si è consumato, ci vogliono i controlli clinici e radiologici: purtroppo i pazienti a distanza di anni dall'intervento, poiché stanno bene, trascurano i controlli. Solo per questo motivo gli interventi di sostituzione del solo inserto sono abbastanza rari: perché i pazienti arrivano troppo tardi, quando ormai hanno compromesso la situazione.

passo ora a parlare della protesi che Lei descrive:
essendo tutte le protesi modulari, la "ceramica superresistente" di cui parla può essere montata su QUALUNQUE protesi.
Non faccio nomi commerciali per ovvi motivi, ma l'azienda che detiene il brevetto di quella ceramica, produce teste protesiche per tutte le maggiori case produttrici di protesi.
E' importante però che la ceramica sia abbinata ad un polietilene di qualità, possibilmente addizionato di vitamina E... se usiamo un materiale così all'avanguardia dal lato femorale, è bene che anche l'acetabolo (che è la parte che di solito si consuma di più) sia all'altezza.

Quanto ai 4 cm, credo di aver capito a quale protesi si riferisce. é una protesi di collo femorale, un concetto piuttosto nuovo.

Al dì la della mia opinione personale in merito sul valore dei concetti biomeccanici su cui la protesi si fonda, c'è un solo dato certo:

che con le protesi -ben testate- attualmente a disposizione abbiamo ottime speranze di metterle una protesi che sia PER LA VITA, o, male che vada (a scanso di complicanze) di revisionarLa quando sarà anziano.

Con una protesi ancora poco sperimentata, il rischio di un fallimento a pochi anni di distanza è notevolmente aumentato.

Io, a 40 anni, sulla mia anca non sperimenterei mai una cosa del genere.
Lo farei se avessi 20 anni e niente da perdere.

Che ne pensa?

Distinti saluti