Femo rottura del collo
Gentilissimi D.ri, vengo a chiedervi il seguente consulto:
mio suocero età 60 anni ha riportato una caduta laterale refertata dal PS dopo la RX e la TAC, come una frattura composta del collo del femore sx ingranata sottocapitata.
L'ospedale aveva optato per un intervento con i chiodi gamma, apertura di 5cm della coscia laterale con anestesia lombare e durata dell'operazione circa 15 minuti.
I familiari non fidandosi dell'ospedale hanno optato per la dimissione del paziente per temporeggiare e sentire altri pareri, le domande che vi pongo sono le seguenti:
1)Mi sembra di aver capito che fondamentalmente esistono 2 tipi di interventi, i chiodi o la protesi, comprendendo per la difficoltà di una diagnosi senza riscontro, per quale delle 2 ipotesi optereste?
2)Attualmente il paziente si trova sul letto senza fare nessun movimento tranne il fatto che oogni tanto gli viene sollevata un po la schiena, può rimanere in questa posizione senza che corra il rischio di qualche infezione dovuta alla frattura?
3)L'operazione con la protesi sarebbe con anestesia totale e quanto dura? Tenendo conto del fatto che il paziente è stato operato 2 anni fa per un tumore benigno(un angioma credo)posizionato sul cervelletto
4)Nelle Vs valutazioni tenete conto del fatto che il paziente era già emiplegico, camminava con molta difficoltà con il bastone e la gamba rotta era quella emiplegica(non quella buona)
Ringrazio anticipatamente per le Vs risposte
mio suocero età 60 anni ha riportato una caduta laterale refertata dal PS dopo la RX e la TAC, come una frattura composta del collo del femore sx ingranata sottocapitata.
L'ospedale aveva optato per un intervento con i chiodi gamma, apertura di 5cm della coscia laterale con anestesia lombare e durata dell'operazione circa 15 minuti.
I familiari non fidandosi dell'ospedale hanno optato per la dimissione del paziente per temporeggiare e sentire altri pareri, le domande che vi pongo sono le seguenti:
1)Mi sembra di aver capito che fondamentalmente esistono 2 tipi di interventi, i chiodi o la protesi, comprendendo per la difficoltà di una diagnosi senza riscontro, per quale delle 2 ipotesi optereste?
2)Attualmente il paziente si trova sul letto senza fare nessun movimento tranne il fatto che oogni tanto gli viene sollevata un po la schiena, può rimanere in questa posizione senza che corra il rischio di qualche infezione dovuta alla frattura?
3)L'operazione con la protesi sarebbe con anestesia totale e quanto dura? Tenendo conto del fatto che il paziente è stato operato 2 anni fa per un tumore benigno(un angioma credo)posizionato sul cervelletto
4)Nelle Vs valutazioni tenete conto del fatto che il paziente era già emiplegico, camminava con molta difficoltà con il bastone e la gamba rotta era quella emiplegica(non quella buona)
Ringrazio anticipatamente per le Vs risposte
[#1]
Gentile utente,
m consenta di dire che la autodimissione da un ospedale pubblico in un caso come quello da lei descitto mi sembra una scelta non opportuna.
Il caso merita una ospedalizzazione ed un intervento e temporeggiare espone il paziente a rischi inutili.
Veniamo alle domande:
1)Mi sembra di aver capito che fondamentalmente esistono 2 tipi di interventi, i chiodi o la protesi, comprendendo per la difficoltà di una diagnosi senza riscontro, per quale delle 2 ipotesi optereste?
IN UNA FRATTURA SOTTOCAPITATA SI OPTA GENERALMENTE PER UNA ENDOPROTESI SE ESSA E' SCOMPOSTA E PER UN TRIPLICE AVVITAMENTO SE ESSA E' COMPOSTA
IN UNA BRATTURA BASICERVICALE O MEGLIO ANCORA INTERTROCANTERICA SI OPTA GENERALMENTE PER UN CHIODO ENDOMIDOLLARE O PER UNA VITE / PLACCA.
2)Attualmente il paziente si trova sul letto senza fare nessun movimento tranne il fatto che oogni tanto gli viene sollevata un po la schiena, può rimanere in questa posizione senza che corra il rischio di qualche infezione dovuta alla frattura?
DIREI CHE CORRE ESSENZIALMENTE IL RISCHIO DI SVILUPPARE PIAGHE DA DECUBITO.
3)L'operazione con la protesi sarebbe con anestesia totale e quanto dura?
LA DOMANDA SUL TIPO DI ANESTESIA VA FATTA ALL'ANESTESISTA CHE SEGUE L'INTERVENTO
INTERVENTI COME QUELLI SOPRA CITATI HANNO UNA DURATA MEDIA VARIABILE TRA I 45 ED I 90 MINUTI
4)Nelle Vs valutazioni tenete conto del fatto che il paziente era già emiplegico, camminava con molta difficoltà con il bastone e la gamba rotta era quella emiplegica(non quella buona)
E' NECESSARIO VISIONARE LE RADIOGRAFIE PER RISPONDERE AL FINE DI CAPIRE QAUANTO LA EMIPLEGIA POSSA AVER EVENTUALMENTE ALTERATO L'OSSO DEL FEMORE PPOSSIMALE.
Cordiali saluti,
m consenta di dire che la autodimissione da un ospedale pubblico in un caso come quello da lei descitto mi sembra una scelta non opportuna.
Il caso merita una ospedalizzazione ed un intervento e temporeggiare espone il paziente a rischi inutili.
Veniamo alle domande:
1)Mi sembra di aver capito che fondamentalmente esistono 2 tipi di interventi, i chiodi o la protesi, comprendendo per la difficoltà di una diagnosi senza riscontro, per quale delle 2 ipotesi optereste?
IN UNA FRATTURA SOTTOCAPITATA SI OPTA GENERALMENTE PER UNA ENDOPROTESI SE ESSA E' SCOMPOSTA E PER UN TRIPLICE AVVITAMENTO SE ESSA E' COMPOSTA
IN UNA BRATTURA BASICERVICALE O MEGLIO ANCORA INTERTROCANTERICA SI OPTA GENERALMENTE PER UN CHIODO ENDOMIDOLLARE O PER UNA VITE / PLACCA.
2)Attualmente il paziente si trova sul letto senza fare nessun movimento tranne il fatto che oogni tanto gli viene sollevata un po la schiena, può rimanere in questa posizione senza che corra il rischio di qualche infezione dovuta alla frattura?
DIREI CHE CORRE ESSENZIALMENTE IL RISCHIO DI SVILUPPARE PIAGHE DA DECUBITO.
3)L'operazione con la protesi sarebbe con anestesia totale e quanto dura?
LA DOMANDA SUL TIPO DI ANESTESIA VA FATTA ALL'ANESTESISTA CHE SEGUE L'INTERVENTO
INTERVENTI COME QUELLI SOPRA CITATI HANNO UNA DURATA MEDIA VARIABILE TRA I 45 ED I 90 MINUTI
4)Nelle Vs valutazioni tenete conto del fatto che il paziente era già emiplegico, camminava con molta difficoltà con il bastone e la gamba rotta era quella emiplegica(non quella buona)
E' NECESSARIO VISIONARE LE RADIOGRAFIE PER RISPONDERE AL FINE DI CAPIRE QAUANTO LA EMIPLEGIA POSSA AVER EVENTUALMENTE ALTERATO L'OSSO DEL FEMORE PPOSSIMALE.
Cordiali saluti,
Dr. Roberto LEO
[#2]
Ex utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta tempestiva ed esauriente.
Quando parla di rischi per il paziente, si riferisce a problemi di coagulazione del sangue(attualmente sta facendo le iniezioni sull'addome)o a possibili infezioni provenienti dalla frattura?
Tenga conto che l'operazione in una struttura privata è praticabile verso la fine di gennaio
Grazie
Quando parla di rischi per il paziente, si riferisce a problemi di coagulazione del sangue(attualmente sta facendo le iniezioni sull'addome)o a possibili infezioni provenienti dalla frattura?
Tenga conto che l'operazione in una struttura privata è praticabile verso la fine di gennaio
Grazie
[#3]
Ex utente
Gentile Dr. di Leo, stasera abbiamo sottoposto le lastre e la tac presso un primario di ortopedia di una clinica.
Ci ha chiesto come camminava il paziente prima e gli abbiamo risposto che la gamba plegica gli serviva come appoggio per muoversi con il bastone(ma sempre con la vicinanza di qualcuno per il rischio di cadute)
La sua opinione è stata che nel suo caso è meglio non fare nessuna operazione, l'intervento con la placca e chiodi sarebbe proprio da evitare per via della necrosi del collo(sembra che lui non li faccia più vista la alta percentuale di necrosi), quindi l'unica soluzione era la protesi ma nel suo caso il gioco non valeva la candela, secondo lui infatti essendo la gamba emiplegica, non avrebbe potuto caricarla e quindi la protesi non si sarebbe (per così dire) rodata e quindi non avrebbe funzionato bene oltre al pericolo di altri interventi,
ha detto che sarebbe iniziato un calvario
La placca è stata sconsigliata anche perchè in quel tipo di frattura avrebbe tenuto ben poco
Dunque ci ha detto di rimanere a letto per altre 2 settimane, poi altre 2 settimane sulla poltrona(e qui si possono iniziare le prima manovre fisioterapiche a casa) e poi provare piano piano a ricamminare anche con l'aiuto di un girello,la gamba offesa rimarrà leggermente più corta ma farà la sua funzione
La formazione del callo osseo non sarà perfetta me considerato che non ci deve ne lavorare e ne fare sport...
Le sembra attendibile come diagnosi?
ma poi tutti gli interventi con le placche vanno in necrosi?
Ci ha chiesto come camminava il paziente prima e gli abbiamo risposto che la gamba plegica gli serviva come appoggio per muoversi con il bastone(ma sempre con la vicinanza di qualcuno per il rischio di cadute)
La sua opinione è stata che nel suo caso è meglio non fare nessuna operazione, l'intervento con la placca e chiodi sarebbe proprio da evitare per via della necrosi del collo(sembra che lui non li faccia più vista la alta percentuale di necrosi), quindi l'unica soluzione era la protesi ma nel suo caso il gioco non valeva la candela, secondo lui infatti essendo la gamba emiplegica, non avrebbe potuto caricarla e quindi la protesi non si sarebbe (per così dire) rodata e quindi non avrebbe funzionato bene oltre al pericolo di altri interventi,
ha detto che sarebbe iniziato un calvario
La placca è stata sconsigliata anche perchè in quel tipo di frattura avrebbe tenuto ben poco
Dunque ci ha detto di rimanere a letto per altre 2 settimane, poi altre 2 settimane sulla poltrona(e qui si possono iniziare le prima manovre fisioterapiche a casa) e poi provare piano piano a ricamminare anche con l'aiuto di un girello,la gamba offesa rimarrà leggermente più corta ma farà la sua funzione
La formazione del callo osseo non sarà perfetta me considerato che non ci deve ne lavorare e ne fare sport...
Le sembra attendibile come diagnosi?
ma poi tutti gli interventi con le placche vanno in necrosi?
[#4]
rischi per il paziente, si riferisce a problemi di coagulazione del sangue(attualmente sta facendo le iniezioni sull'addome)o a possibili infezioni provenienti dalla frattura?
I RISCHIPER UNA FORZATA IMMOBILIZZAZIONE SONO SEMPRE IMPORTANTI E MOLTEPLICI MA GENERALMENTE IL RISCHI DI UNA INFEZIONE E' SECONDARIO.
Le sembra attendibile come diagnosi?
LE RICORDO CHE ATTRAVERSO UN CONSULTO ON LINE NON E' POSSIBILE FARE DIAGNOSI DUNQUE NON POSSO ESPRIMERE GIUDIZI SULLA ATTENDIBILITA'ASSOLUTA SU QUANTO RIFERITO DAL COLLEGA ANCHE SE POSSO DIRLE CHE IL DISCORSO CHE LEI CI HA RIFERITO HA UN SENSO LOGICO!
ma poi tutti gli interventi con le placche vanno in necrosi?
NO
NON DIPENDE DAL TIPO DI MEZZO DI SINTESI USATO (VITI O PLACCHE E VITI) MA DAL TIPO DI FRATTURA CHE IL PAZIENTE SI E' PROCURATO.
Cordiali saluti
I RISCHIPER UNA FORZATA IMMOBILIZZAZIONE SONO SEMPRE IMPORTANTI E MOLTEPLICI MA GENERALMENTE IL RISCHI DI UNA INFEZIONE E' SECONDARIO.
Le sembra attendibile come diagnosi?
LE RICORDO CHE ATTRAVERSO UN CONSULTO ON LINE NON E' POSSIBILE FARE DIAGNOSI DUNQUE NON POSSO ESPRIMERE GIUDIZI SULLA ATTENDIBILITA'ASSOLUTA SU QUANTO RIFERITO DAL COLLEGA ANCHE SE POSSO DIRLE CHE IL DISCORSO CHE LEI CI HA RIFERITO HA UN SENSO LOGICO!
ma poi tutti gli interventi con le placche vanno in necrosi?
NO
NON DIPENDE DAL TIPO DI MEZZO DI SINTESI USATO (VITI O PLACCHE E VITI) MA DAL TIPO DI FRATTURA CHE IL PAZIENTE SI E' PROCURATO.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.7k visite dal 07/12/2010.
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