Una eventuale anestesia spinale o epidurale
Salve, sono una donna di 40 anni. Da diversi anni soffro di forti dolori alla schiena. Comunque il dolore non era costante, bensì ciclico. Tre anni fa ho eseguito una Rmn in cui c'era un'ernia discale L5 L4.Anche allora i dolori erano periodici e l'uso saltuario di antidolorifici mi aiutava a superare il momento. Da quest'estate i dolori sono peggiorati molto, il dolore che prima si irradiava solo alla gamba sinistra adesso è pure a destra , non c'è una posizione in cui possa non sentire dolore e la notte peggiora molto. Ho fatto punture di voltaren, muscoril e bentelan ottenento una lieve e momentanea attenuazione del dolore, ma il malessere continua. La settimana scorsa ho eseguito ulterior RMN rachide lombosacrale con il seguente esito :
Evidenze
I Esame RM eseguito con scansioni TSE TIe T2 pesate e TSE T2 IR, nelle sole condizioni di base, secondo i piani assiale e sagittale. Compatibilmente con le condizioni di scarico funzionale, riduzione della fisiologica lordosi lombare. A livello degli spazi intersomatici LI-L2, L2-L3 e L3-L4 regolare intensita di segnale del disco intersomatico, che presenta profilo posteriore conservato ed altezza nei limiti. A livello della spazio intersomatico L4-L5 si apprezza grossolana emia discale posteriore, medianaparamediana sinistra ed intraforaminale omolaterale parzialmente espulsa, responsabile di cancellazione del grasso epidurale, di severo appoggio sul sacco durale e di severo conflitto -sempre a sinistra -con la radice emergente di L5 e quella foraminale di L4; il disco intersomatico appare ridotto in altezza e, nelle scansioni T2 pesate, si presenta ipointenso e disidratato come da fenomeni degenerativi; fenomeni degenerativi di tipo Modic 1 a carico delle limitanti somatiche contrapposte. A livello della spazio intersomatico L5-S1 si apprezza bulging discale circonferenziale, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale, modesto appoggio sul sacco durale e di impegno nella porzione caudale dei forami di coniugazione; il disco intersomatico appare, nelle scansioni T2 pesate, ipointenso e disidratato come da f enomeni degenerativi. Non alterazioni dell'intensita di segnale a c~ del cono midollare e delle radici della cauda.
Desidero se possibile un parere su questo referto e su eventuali approcci terapeutici. Vorrei evitare la soluzione chirurgica, se possibile.
Vorrei sapere inoltre se sarebbe possibile in queste condizioni affrontare una gravidanza nel prossimo futuro, non tanto lontano. Eventualmente la presenza del'ernia sarebbe una limitazione per una eventuale anestesia spinale o epidurale?
spero in un vostro cortese riscontro
saluti
L.
Evidenze
I Esame RM eseguito con scansioni TSE TIe T2 pesate e TSE T2 IR, nelle sole condizioni di base, secondo i piani assiale e sagittale. Compatibilmente con le condizioni di scarico funzionale, riduzione della fisiologica lordosi lombare. A livello degli spazi intersomatici LI-L2, L2-L3 e L3-L4 regolare intensita di segnale del disco intersomatico, che presenta profilo posteriore conservato ed altezza nei limiti. A livello della spazio intersomatico L4-L5 si apprezza grossolana emia discale posteriore, medianaparamediana sinistra ed intraforaminale omolaterale parzialmente espulsa, responsabile di cancellazione del grasso epidurale, di severo appoggio sul sacco durale e di severo conflitto -sempre a sinistra -con la radice emergente di L5 e quella foraminale di L4; il disco intersomatico appare ridotto in altezza e, nelle scansioni T2 pesate, si presenta ipointenso e disidratato come da fenomeni degenerativi; fenomeni degenerativi di tipo Modic 1 a carico delle limitanti somatiche contrapposte. A livello della spazio intersomatico L5-S1 si apprezza bulging discale circonferenziale, posteriormente responsabile di cancellazione del grasso epidurale, modesto appoggio sul sacco durale e di impegno nella porzione caudale dei forami di coniugazione; il disco intersomatico appare, nelle scansioni T2 pesate, ipointenso e disidratato come da f enomeni degenerativi. Non alterazioni dell'intensita di segnale a c~ del cono midollare e delle radici della cauda.
Desidero se possibile un parere su questo referto e su eventuali approcci terapeutici. Vorrei evitare la soluzione chirurgica, se possibile.
Vorrei sapere inoltre se sarebbe possibile in queste condizioni affrontare una gravidanza nel prossimo futuro, non tanto lontano. Eventualmente la presenza del'ernia sarebbe una limitazione per una eventuale anestesia spinale o epidurale?
spero in un vostro cortese riscontro
saluti
L.
[#1]
Gentile utente, sembra che ci sia una grossa ernia a livello dello spazio tra la quarta e la quinta vertebra lombare. Solo una visita può dire cosa fare, le consiglio una valutazione fisiatrica. Sarà il fisiatra ad indirizzarla al chirurgo se lo riterrà necessario. Ci sono alcune situazioni in cui non si può non operare, come quando l'ernia preme così tanto sul nervo da dare riduzione importante di forza muscolare. In teoria non è l'anestesia a dare problemi, ma affrontare una gravidanza di per sé con già un importante dolore da ernia discale. Anche per questo deve chiedere consiglio allo specialista. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Ex utente
Salve,
proprio ieri sono andata da un ortopedico della mia zona il quale mi ha detto che devo assolutamente sottopormi ad un intervento chirurgico. Non mi ha prescritto nulla per attenuare il dolore, ha detto che tutti i trattamenti palliativi sono inutili, aveva una opinione negativa di qualsiasi approccio osteopatico, fisoterapico ed altro, questo non solo nel mio caso ma in generale.
MI ha fatto allarmare su una possibile evenienza irreversibile che potrebbe verificarsi, ossia la paralisi del piede non reversibile.
Desidererei capire cosa potrebbe realmente accadere dal punto di vista motorio come conseguenza di un ernia discale come la mia .
un cordiale saluto
L.
proprio ieri sono andata da un ortopedico della mia zona il quale mi ha detto che devo assolutamente sottopormi ad un intervento chirurgico. Non mi ha prescritto nulla per attenuare il dolore, ha detto che tutti i trattamenti palliativi sono inutili, aveva una opinione negativa di qualsiasi approccio osteopatico, fisoterapico ed altro, questo non solo nel mio caso ma in generale.
MI ha fatto allarmare su una possibile evenienza irreversibile che potrebbe verificarsi, ossia la paralisi del piede non reversibile.
Desidererei capire cosa potrebbe realmente accadere dal punto di vista motorio come conseguenza di un ernia discale come la mia .
un cordiale saluto
L.
[#3]
Gentile utente, in teoria una ernia discale può comprimere un nervo e paralizzare i muscoli del piede impedendo di tirarlo su, e se questo capita, a volte è irreversibile. Non posso però dire se questo sia il suo caso, perché non posso visitarla. Ho avuto comunque pazienti con una ernia molto grossa senza problemi al piede e pazienti con una ernia più piccola che hanno avuto il piede cadente. E se ha già un'ernia grossa senza problemi al piede non è detto che li darà in futuro. In teoria, se l'ernia, anche se grossa, non dà sintomi di impegno radicolare eccessivo può non essere operata, tenendola sotto controllo e facendo terapia fisica e farmacologica. Se non è convinta della visita le consiglio una seconda opinione, magari di un fisiatra. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.9k visite dal 29/11/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.