Spondilolistesi, piede, valgo, lasso ,pronato
Mio figlio di 12 anni (14/3/1998) sarà sottoposto a breve ad un'intervento su entrambe i piedi, in tempi diversi, per problemi di piattismo.
Diciamo che fin qui la strada pare delineata, con tutto cio' che comportano due operazioni e le successive riabilitazioni.
La mia domanda e soprattutto i dubbi che ho, sono legati al problema aggiuntivo e abbastanza più importante, credo, ovvero una spondilolistesi di L5 su S1 che da un paio di anni teniamo sotto controllo.
Premetto che la spondilolistesi è stata diagnostica nel momento in cui ci si è accorti che la postura assunta da mio figlio era particolare, ciò significa che non c'è stato assolutamente nessun dolore accusato sia a riposo che durante la pratica sportiva (giocava a rugby).
Vengo al dunque, arrivato a 12 anni l'equilibrio e la postura del corpo, suppongo, abbiano trovato diciamo una "logica". Mi chiedo, non si rischia di sistemare una arco plantare, e quindi fare in modo che poggiando meglio i piedi possa camminare in maniera migliore, senza tener conto però che la schiena a quel punto avrà,altre sollecitazioni diverse dal solito che potrebbero incidere sulla vertebra già compromessa?
Capisco rileggendo che si tratta di situazioni composte esposte in maniera superficiale ma spero di aver fatto capire il dubbio espresso.
Vi ringrazio anticipatamente
Diciamo che fin qui la strada pare delineata, con tutto cio' che comportano due operazioni e le successive riabilitazioni.
La mia domanda e soprattutto i dubbi che ho, sono legati al problema aggiuntivo e abbastanza più importante, credo, ovvero una spondilolistesi di L5 su S1 che da un paio di anni teniamo sotto controllo.
Premetto che la spondilolistesi è stata diagnostica nel momento in cui ci si è accorti che la postura assunta da mio figlio era particolare, ciò significa che non c'è stato assolutamente nessun dolore accusato sia a riposo che durante la pratica sportiva (giocava a rugby).
Vengo al dunque, arrivato a 12 anni l'equilibrio e la postura del corpo, suppongo, abbiano trovato diciamo una "logica". Mi chiedo, non si rischia di sistemare una arco plantare, e quindi fare in modo che poggiando meglio i piedi possa camminare in maniera migliore, senza tener conto però che la schiena a quel punto avrà,altre sollecitazioni diverse dal solito che potrebbero incidere sulla vertebra già compromessa?
Capisco rileggendo che si tratta di situazioni composte esposte in maniera superficiale ma spero di aver fatto capire il dubbio espresso.
Vi ringrazio anticipatamente
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Gentile utente, non credo che la schiena peggiorerà con l'intervento. Di solito una spondilolistesi giovanile è congenita e dovuta a spondilolisi, cioò mancato "aggancio" tra le due vertebre a causa di un difetto di sviluppo di alcune strutture posteriori. Molti di questi pazienti non hanno dolore e non ce l'avranno, e la spondilolistesi non peggiorerà. Alcuni Autori affermano che un piede pronato può essere collegato a un aumento dell'antiversione del bacino, e questo può aumentare le forze di "spinta" sulla olistesi (ci sono ragioni biomeccaniche dietro un pò complesse, quindi in teoria ridurre la pronazione significa ridurre le forze che tendono ad aumentare lo scivolamento. Anche se queste teorie non sono ancora completamente dimostrate, non è dimostrato neanche che alterare un appoggio dei piedi possa comportare importanti modifiche al rachide, quindi stia assolutamente tranquillo. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
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Utente
La ringrazio per la risposta, che in un certo modo mi ha "rilassato" per quanto riguarda la spondilolistesi. Probabilmente è questo il problema che a me e mia moglie dà pensiero, per un futuro sereno di nostro figlio.
Abbiamo avuto pochi giorni fa un consulto con un medico, diciamo "non interventista" (come li chiamo io, quelli che vogliono attendere segnali estremamente precisi prima di arrivare ad un'intervento chirurgico) e vista l'età, prossima ai 13 anni, si è preso 2/3 mesi di tempo per osservare eventuali fastidi dati da un'attività sportiva "normale".
Mio figlio da 2 anni circa sta facendo fisioterapia, soprattutto per tonificare gli addominali, importanti per la spondilolistesi. Il fisioterapista ci dice che fino allo sviluppo il ragazzo deve evitare qualsiasi sollecitazione sbagliata della schiena e quindi evitare qualsiasi attività sportiva. Il medico consultato però, si è raccomandato di farlo sfogare nello sport e segnalare eventuali problemi o dolori per poi decidere intorno a febbraio cosa fare. Un peggioramento della spondilolistesi, a suo dire, semmai ci dovesse essere, sarebbe il segnale che evidentemente stiamo in una situazione di gravità estrema. Questo ci ha lasciato, a me e mia moglie, abbastanza sconcertati, come dire se peggiora è perchè "doveva" succedere. Mio figlio non è stato mai un ragazzino calmo e pacato, ma in tutto ciò che riguarda l'impegno fisico lo ha affrontato senza nessun blocco mentale, diciamo in maniera esagerata.
Che altro deve fare per mettere alla prova i suoi piedi? Si interviene solo in presenza di dolore? Capisco che si tratta di fiducia e purtroppo quando si sentono tante ipotesi da persone diverse che non hanno una conoscenza storica del caso ti rendi conto che si tratta di una casistica del medico che lo affronta come un numero, ma così non si rischia di perdere tempo prezioso?
Grazie
Abbiamo avuto pochi giorni fa un consulto con un medico, diciamo "non interventista" (come li chiamo io, quelli che vogliono attendere segnali estremamente precisi prima di arrivare ad un'intervento chirurgico) e vista l'età, prossima ai 13 anni, si è preso 2/3 mesi di tempo per osservare eventuali fastidi dati da un'attività sportiva "normale".
Mio figlio da 2 anni circa sta facendo fisioterapia, soprattutto per tonificare gli addominali, importanti per la spondilolistesi. Il fisioterapista ci dice che fino allo sviluppo il ragazzo deve evitare qualsiasi sollecitazione sbagliata della schiena e quindi evitare qualsiasi attività sportiva. Il medico consultato però, si è raccomandato di farlo sfogare nello sport e segnalare eventuali problemi o dolori per poi decidere intorno a febbraio cosa fare. Un peggioramento della spondilolistesi, a suo dire, semmai ci dovesse essere, sarebbe il segnale che evidentemente stiamo in una situazione di gravità estrema. Questo ci ha lasciato, a me e mia moglie, abbastanza sconcertati, come dire se peggiora è perchè "doveva" succedere. Mio figlio non è stato mai un ragazzino calmo e pacato, ma in tutto ciò che riguarda l'impegno fisico lo ha affrontato senza nessun blocco mentale, diciamo in maniera esagerata.
Che altro deve fare per mettere alla prova i suoi piedi? Si interviene solo in presenza di dolore? Capisco che si tratta di fiducia e purtroppo quando si sentono tante ipotesi da persone diverse che non hanno una conoscenza storica del caso ti rendi conto che si tratta di una casistica del medico che lo affronta come un numero, ma così non si rischia di perdere tempo prezioso?
Grazie
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Non ho capito una cosa: deve fare sport per mettere alla prova i piedi o la schiena? Un intervento ai piedi si fa perché un piede è piatto; se ha dolore è un elemento in più, ma non è che un piede piatto vero se non è dolente sul momento non va operato. Seconda domanda: perché un intervento a un piede per volta? Di solito si fa bilaterale, se si tratta del classico intervento di calcaneo-stop o di ortesi endosenotarsica.
[#4]
Utente
Secondo il medico consultato, dovrebbe fare sport per sollecitare i piedi, tanto è vero che al momento della visita ha preso le impronte di entrambe i piedi su una specie di carta chimica e ci ha indicato dove il ragazzo potrebbe sentire fastidio/dolore per poi comunicarglielo.
Il discorso della schiena è una nostra preoccupazione.
Per la seconda domanda. Credo che si voglia operare in tempi diversi, per il motivo che a differenza del piede destro, il sinistro è in una situazione molto più grave. Il piede sinistro è valgo, pronato e lasso, invece il destro , a detta del medico che lo ha visitato ma anche visibilmente, è in uno stato migliore,forse perchè essendo destro ha sviluppato e corretto la postura del piede.
La situazione del piede sinistro, percio', porterebbe ad un'intervento un po' piu' invasivo e sarebbe necessaria un'ingessatura, mentre per il destro basterebbe una fasciatura.
Una cosa è sicura, la spondilolistesi, a meno che non si aggravi improvvisamente, sarà volontà del ragazzo quando sarà grande, su cosa vorrà fare, tanto mi sembra abbastanza chiaro che ad oggi non c'è la possibilità di correggerla, a parte l'intervento chirurgico.
Psicologicamente il ragazzino ha bisogno di sfogarsi e probabilmente faremo in modo che faccia sport.
Stiamo contattando anche l'ospedale Meyer di Firenze che in molti ci hanno consigliato, mentre il tempo sta passando e i dubbi sul da farsi restano.
Grazie
Il discorso della schiena è una nostra preoccupazione.
Per la seconda domanda. Credo che si voglia operare in tempi diversi, per il motivo che a differenza del piede destro, il sinistro è in una situazione molto più grave. Il piede sinistro è valgo, pronato e lasso, invece il destro , a detta del medico che lo ha visitato ma anche visibilmente, è in uno stato migliore,forse perchè essendo destro ha sviluppato e corretto la postura del piede.
La situazione del piede sinistro, percio', porterebbe ad un'intervento un po' piu' invasivo e sarebbe necessaria un'ingessatura, mentre per il destro basterebbe una fasciatura.
Una cosa è sicura, la spondilolistesi, a meno che non si aggravi improvvisamente, sarà volontà del ragazzo quando sarà grande, su cosa vorrà fare, tanto mi sembra abbastanza chiaro che ad oggi non c'è la possibilità di correggerla, a parte l'intervento chirurgico.
Psicologicamente il ragazzino ha bisogno di sfogarsi e probabilmente faremo in modo che faccia sport.
Stiamo contattando anche l'ospedale Meyer di Firenze che in molti ci hanno consigliato, mentre il tempo sta passando e i dubbi sul da farsi restano.
Grazie
[#6]
Utente
Rieccoci.
Siamo stati a Firenze dal Dott.Pagliazzi dell'ospedale Meyer. La visita ha evidenziato , per quanto riguarda i piedi, la possibilità di attendere anche oltre lo sviluppo del ragazzo.Ci ha detto che non c'e' fretta. Il fatto che mio figlio abbia dei legamenti molto lassi, secondo il dottore, fa in modo che l'operazione non sia cosi' urgente.
Chiaramente ci ha detto che l'intervento in se, è abbastanza semplice.
Per aiutarla a capire la situazione dei piedi: alzando l'alluce di entrambe i piedi, l'impronta dell'appoggio del piede diventa normale. Nonostante cio' sarà necessario, nel caso di intervento, allungare il tendine d'achille per il piede sx (con dei tagliettini...che mi spaventano un po'...ma il tendine non perderebbe elasticità rischiando successivamente rotture???).
Il dottore si è però soffermato sulla schiena.
La spondilolistesi sembra essere di secondo grado (le radiografie non sono chiare), il che ci ha allarmato abbastanza, perchè pare si stia evolvendo.
A Febbraio torneremo a Firenze con nuove radiografie e con una risonanza magnetica, dal momento che l'ultima radiografia è di circa un'anno fa.
Nel frattempo fisioterapia di tipo RPG ed eventuali bendaggi funzionali ai piedi, che fino ad oggi il ragazzo sta facendo, pare siano le soluzioni ideali, con l'aggiunta di uno sport, non di contrasto.
Vorrebbe praticare tennis, asimmetrico si, ma almeno potrà di nuovo muoversi all'aperto.
Non mi pare se ne esca, o quanto meno che si possa chiudere un capitolo. Sa, pensavamo, i piedi ora si sistemano così e poi controlliamo la schiena.
Niente di tutto questo.
Ci sono troppe variabili.
A livello psicologico, che ci preme molto di piu' in questo momento, il ragazzo esce da vari guai in questo anno, per carità tutti risolvibili, ma a 12 anni...
Una frattura estiva allo scafoide della mano;
Diversi problemi con l'apparecchio per i denti che abbiamo montato e rismontato dopo pochi mesi perchè non compatibile con le sue nevrosi (si mangia le unghie, mastica penne etc.) ;
L'incisivo superiore definitivo che quando era piccolo gli si è spezzato all'altezza della gengiva sostituito con una protesi temporanea che l'8 dicembre di questo anno gli si e' spezzata di nuovo, sempre per "nevrosi", ed ora risistemata.
Da questo elenco aggiungiamoci i piedi e la schiena e l'abbandono dello sport a cui lui teneva tanto, possiamo fare un quadro della pressione psicologica che il ragazzo sta subendo.
Le chiedo. Lo farebbe operare ai piedi?
Mi scusi, sembra più uno sfogo, ma credo serva a darle un'idea dell'anno che il ragazzo ha appena trascorso a livello psicologico.
Grazie
Saluti
Siamo stati a Firenze dal Dott.Pagliazzi dell'ospedale Meyer. La visita ha evidenziato , per quanto riguarda i piedi, la possibilità di attendere anche oltre lo sviluppo del ragazzo.Ci ha detto che non c'e' fretta. Il fatto che mio figlio abbia dei legamenti molto lassi, secondo il dottore, fa in modo che l'operazione non sia cosi' urgente.
Chiaramente ci ha detto che l'intervento in se, è abbastanza semplice.
Per aiutarla a capire la situazione dei piedi: alzando l'alluce di entrambe i piedi, l'impronta dell'appoggio del piede diventa normale. Nonostante cio' sarà necessario, nel caso di intervento, allungare il tendine d'achille per il piede sx (con dei tagliettini...che mi spaventano un po'...ma il tendine non perderebbe elasticità rischiando successivamente rotture???).
Il dottore si è però soffermato sulla schiena.
La spondilolistesi sembra essere di secondo grado (le radiografie non sono chiare), il che ci ha allarmato abbastanza, perchè pare si stia evolvendo.
A Febbraio torneremo a Firenze con nuove radiografie e con una risonanza magnetica, dal momento che l'ultima radiografia è di circa un'anno fa.
Nel frattempo fisioterapia di tipo RPG ed eventuali bendaggi funzionali ai piedi, che fino ad oggi il ragazzo sta facendo, pare siano le soluzioni ideali, con l'aggiunta di uno sport, non di contrasto.
Vorrebbe praticare tennis, asimmetrico si, ma almeno potrà di nuovo muoversi all'aperto.
Non mi pare se ne esca, o quanto meno che si possa chiudere un capitolo. Sa, pensavamo, i piedi ora si sistemano così e poi controlliamo la schiena.
Niente di tutto questo.
Ci sono troppe variabili.
A livello psicologico, che ci preme molto di piu' in questo momento, il ragazzo esce da vari guai in questo anno, per carità tutti risolvibili, ma a 12 anni...
Una frattura estiva allo scafoide della mano;
Diversi problemi con l'apparecchio per i denti che abbiamo montato e rismontato dopo pochi mesi perchè non compatibile con le sue nevrosi (si mangia le unghie, mastica penne etc.) ;
L'incisivo superiore definitivo che quando era piccolo gli si è spezzato all'altezza della gengiva sostituito con una protesi temporanea che l'8 dicembre di questo anno gli si e' spezzata di nuovo, sempre per "nevrosi", ed ora risistemata.
Da questo elenco aggiungiamoci i piedi e la schiena e l'abbandono dello sport a cui lui teneva tanto, possiamo fare un quadro della pressione psicologica che il ragazzo sta subendo.
Le chiedo. Lo farebbe operare ai piedi?
Mi scusi, sembra più uno sfogo, ma credo serva a darle un'idea dell'anno che il ragazzo ha appena trascorso a livello psicologico.
Grazie
Saluti
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Gentile utente, non conoscendo il quadro specifico non posso consigliarle niente. Per i piedi, di solito si può aspettare in base a quanto il piede deve ancora crescere, e avere un piede lasso aiuta nel recupero della pronazione meso-avampodalica dopo l'intervento. In poche parole, aspettare si può non perché il piede è lasso, ma perché il piede ha ancora un margine di crescita. E questo può dirlo solo la visita. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.9k visite dal 23/11/2010.
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