Ostenoecrosi della testa del femore
Nel mese di luglio 2010 ho iniziato ad avere un dolore al ginocchio sx, che ho cercato di curare - su indicazione del medico generico - con FANS, ma senza alcun successo.
A causa del perdurare del dolore, dopo visita ortipedica, il 22 settembtre ho fatto una rmn da cui è emersa un focolaio osteonecrotico della testa del femore sx, ancora non rilevabile radiograficamente.
Mi è stato subito consigliato un intervento di "forage biopsie", che ho tuttavia preferito rinviare per ragioni di lavoro e perché non mi sentivo (e non mi sento) psicologicamente pronto, anche se sembrerebbe un intervento poco più che ambulatoriale e in anestesia epidurale.
Ho rifatto la rmn la scorsa settimana, dopo poco meno di due mesi dalla precedente, con un risultato dal quale emergerebbe una leggera progressione della necrosi, con un inizio di perdita di sfericità e con una posizione della necrosi "atipica" rispetto alle evoluzioni normalmente osservate.
Purtroppo la seconda rmn è stata fatta da un laboratorio diverso dal precedente, e a mio avviso (o a mia speranza !) si è evidenziata una situazione non chiara dal primo esame, che ha una risoluzione inferiore.
L'ortopedico insiste - l'ultima visita è di ieri, 20 novembre, sul fatto che dovrei fare quanto prima l'intervento, ma io sempre per ragioni di lavoro vorrei aspettare almeno il 15 dicembre o anche metà gennaio, dopo aver fatto un'ulteriore rmn di verifica sull'evoluzione della situazione.
Quanto sopra anche tenendo conto che l'ortopedico mi ha detto che i possibili (peraltro non certi) risultati positivi dell'intervento non si avrebbero prima di 7-8 mesi e quindi, a mio avviso, non trarrei vantaggio da un intervento immediato anche ai fini di un viaggio di lavoro di una settimana che dovrei fare dal 5 al 12 dicembre prossimi.
Il dolore al ginocchio è ora quasi assente, riesco a fare movimenti impensabili solo due mesi fa (allacciare le scarpe, infilare calzini) ed è anche ridotta la zoppia che ho avuto fino almeno a metà ottobre, pur comunque presente.
Cosa mi consigliate di fare ? Quali sono i possibili tempi di evoluzione che porterebbero a compromettere definitivamente la situazione, rendendo poi inutile l'intervento di forage, aspettando poi soltanto il momento in cui dovesse divenire non più rinviabile l'intervneto di protesi ?
Quanto posso aspettare ancora, ammesso che davvero possa aspettare ancora un po' ? In quanto tempo - se presto particolare attenzione - è pensabile che la situazione degeneri definitivamente ?
Se la cosa è iniziata - almeno come sintomi - alla fine di luglio, e, ignorando la causa, non avendo prestato particolare attenzione alla situazione, i tempi di peggioramento non dovrebbero essere più lenti ora che - sapendo di cosa si tratta - curo di più la gamba sinistra rispetto a quanto fatto nei mesi precedenti (vacanze estive, bambini in braccio, bicicletta, carico e scarico bagagli in auto, ecc.) ?
Sono gratissimo per gli eventuali riscontri che potrò ricevere.
Cordiali saluti
A causa del perdurare del dolore, dopo visita ortipedica, il 22 settembtre ho fatto una rmn da cui è emersa un focolaio osteonecrotico della testa del femore sx, ancora non rilevabile radiograficamente.
Mi è stato subito consigliato un intervento di "forage biopsie", che ho tuttavia preferito rinviare per ragioni di lavoro e perché non mi sentivo (e non mi sento) psicologicamente pronto, anche se sembrerebbe un intervento poco più che ambulatoriale e in anestesia epidurale.
Ho rifatto la rmn la scorsa settimana, dopo poco meno di due mesi dalla precedente, con un risultato dal quale emergerebbe una leggera progressione della necrosi, con un inizio di perdita di sfericità e con una posizione della necrosi "atipica" rispetto alle evoluzioni normalmente osservate.
Purtroppo la seconda rmn è stata fatta da un laboratorio diverso dal precedente, e a mio avviso (o a mia speranza !) si è evidenziata una situazione non chiara dal primo esame, che ha una risoluzione inferiore.
L'ortopedico insiste - l'ultima visita è di ieri, 20 novembre, sul fatto che dovrei fare quanto prima l'intervento, ma io sempre per ragioni di lavoro vorrei aspettare almeno il 15 dicembre o anche metà gennaio, dopo aver fatto un'ulteriore rmn di verifica sull'evoluzione della situazione.
Quanto sopra anche tenendo conto che l'ortopedico mi ha detto che i possibili (peraltro non certi) risultati positivi dell'intervento non si avrebbero prima di 7-8 mesi e quindi, a mio avviso, non trarrei vantaggio da un intervento immediato anche ai fini di un viaggio di lavoro di una settimana che dovrei fare dal 5 al 12 dicembre prossimi.
Il dolore al ginocchio è ora quasi assente, riesco a fare movimenti impensabili solo due mesi fa (allacciare le scarpe, infilare calzini) ed è anche ridotta la zoppia che ho avuto fino almeno a metà ottobre, pur comunque presente.
Cosa mi consigliate di fare ? Quali sono i possibili tempi di evoluzione che porterebbero a compromettere definitivamente la situazione, rendendo poi inutile l'intervento di forage, aspettando poi soltanto il momento in cui dovesse divenire non più rinviabile l'intervneto di protesi ?
Quanto posso aspettare ancora, ammesso che davvero possa aspettare ancora un po' ? In quanto tempo - se presto particolare attenzione - è pensabile che la situazione degeneri definitivamente ?
Se la cosa è iniziata - almeno come sintomi - alla fine di luglio, e, ignorando la causa, non avendo prestato particolare attenzione alla situazione, i tempi di peggioramento non dovrebbero essere più lenti ora che - sapendo di cosa si tratta - curo di più la gamba sinistra rispetto a quanto fatto nei mesi precedenti (vacanze estive, bambini in braccio, bicicletta, carico e scarico bagagli in auto, ecc.) ?
Sono gratissimo per gli eventuali riscontri che potrò ricevere.
Cordiali saluti
[#1]
Mi scusi ma che lavoro fa?
Dr. Giuseppe INTERNULLO
www.chirurgiadellamanocatania.com
[#2]
Caro utente,
purtroppo non ho esperienza nel tipo di intervento che Le è stato proposto, in quanto -dati i suoi risultati tutt'altro che certi- preferisco non proporlo ai pazienti.
Generalmente in quadri come il Suo indico lo SCARICO immediato con due stampelle, la magnetoterapia, e la terapia ad onde d'urto focali ecoguidate ad alta energia in regime di day hospital (o, in alternativa, la terapia parenterale con bifosfonati).
Purtroppo ha fatto male a trascurare il problema, poiché se è vero -come recita il referto della seconda RMN- che la testa femorale ha perso la sua sfericità, è possibile che sia troppo tardi per intervenire per salvare la testa femorale.
Quando l'osteonecrosi diventa irreversibile, purtroppo l'unica cosa che si può fare è ricorrere ad un intervento di protesi totale dell'anca, naturalmente non subito, ma quando compaiono i sintomi dolorosi (che a volte possono, inizialmente, essere minimi).
Spero che questo non sia il Suo caso, ma è mio dovere avvisarLa che la lettura del referto non mi dà buoni segni. Ci tenga informati su come evolve la cosa.
Distinti saluti
purtroppo non ho esperienza nel tipo di intervento che Le è stato proposto, in quanto -dati i suoi risultati tutt'altro che certi- preferisco non proporlo ai pazienti.
Generalmente in quadri come il Suo indico lo SCARICO immediato con due stampelle, la magnetoterapia, e la terapia ad onde d'urto focali ecoguidate ad alta energia in regime di day hospital (o, in alternativa, la terapia parenterale con bifosfonati).
Purtroppo ha fatto male a trascurare il problema, poiché se è vero -come recita il referto della seconda RMN- che la testa femorale ha perso la sua sfericità, è possibile che sia troppo tardi per intervenire per salvare la testa femorale.
Quando l'osteonecrosi diventa irreversibile, purtroppo l'unica cosa che si può fare è ricorrere ad un intervento di protesi totale dell'anca, naturalmente non subito, ma quando compaiono i sintomi dolorosi (che a volte possono, inizialmente, essere minimi).
Spero che questo non sia il Suo caso, ma è mio dovere avvisarLa che la lettura del referto non mi dà buoni segni. Ci tenga informati su come evolve la cosa.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#3]
Utente
Ringrazio moltissimo i due specialisti per il tempestivo riscontro nonostante la giornata domenicale.
Quanto alla prima domanda del Dott. Internullo, sono Direttore Commerciale in un'azienda informatica; svolgo un lavoro in media abbastanza sedentario ma per il quale, soprattutto in fine d'anno e con il budget da chiudere, mi è difficile annullare o rinviare alcuni impegni, anche esteri.
Certo, nessuno è mai del tutto indispensabile o insostitubile e se per salvaguardare il futuro del mio femore fosse davvero necessario...
Ma a questo si aggiunge ovviamente il problema che non ho ovviamente per nulla voglia di subire l'intervento, e il lavoro può essere, in parte, anche un alibi.
Quanto invece al riscontro del Dott. Caldarella, è chiaro che non potendo esaminare direttamente i referti capisco bene come non sia possibile formulare un'ipotesi certa; ma ipotizzare soltanto come apparente l'evoluzione fra le due risonanze a causa della differenza nella risoluzione fra i due esami è davvero così improbabile ?
E poi dal referto sembrerebbe ad uno stadio molto iniziale la deformazione della testa del femore, tale da far ancora suggerire al mio ortopedico l'esecuzione dell'intervento di forage ("modica perdita di sfericità della corticale sottocondrale che ha assunto un aspetto lievemente festonato che la comparsa di alcune strie ipointense dell'osso sottocondrale come per microfratture").
Quanto ancora potrei aspettare, ammesso che davvero possa ?
Come mai il dolore al ginocchio si è ridotto, la zoppia è diminuita e invece il processo sembrerebbe progredito, ammesso che già non ci fosse nella prima rm in cui magari non si apprezzava in modo chiaro ed evidente ?
Quali i rischi di un'anestesia epidurale, visto che la generale non vorrei proprio farla ?
E infine, dopo quanto tempo potrei essere di nuovo operativo nel senso di come lo sono ora, prima dell'eventuale intervento ?
Grazie ancora moltissimo.
Quanto alla prima domanda del Dott. Internullo, sono Direttore Commerciale in un'azienda informatica; svolgo un lavoro in media abbastanza sedentario ma per il quale, soprattutto in fine d'anno e con il budget da chiudere, mi è difficile annullare o rinviare alcuni impegni, anche esteri.
Certo, nessuno è mai del tutto indispensabile o insostitubile e se per salvaguardare il futuro del mio femore fosse davvero necessario...
Ma a questo si aggiunge ovviamente il problema che non ho ovviamente per nulla voglia di subire l'intervento, e il lavoro può essere, in parte, anche un alibi.
Quanto invece al riscontro del Dott. Caldarella, è chiaro che non potendo esaminare direttamente i referti capisco bene come non sia possibile formulare un'ipotesi certa; ma ipotizzare soltanto come apparente l'evoluzione fra le due risonanze a causa della differenza nella risoluzione fra i due esami è davvero così improbabile ?
E poi dal referto sembrerebbe ad uno stadio molto iniziale la deformazione della testa del femore, tale da far ancora suggerire al mio ortopedico l'esecuzione dell'intervento di forage ("modica perdita di sfericità della corticale sottocondrale che ha assunto un aspetto lievemente festonato che la comparsa di alcune strie ipointense dell'osso sottocondrale come per microfratture").
Quanto ancora potrei aspettare, ammesso che davvero possa ?
Come mai il dolore al ginocchio si è ridotto, la zoppia è diminuita e invece il processo sembrerebbe progredito, ammesso che già non ci fosse nella prima rm in cui magari non si apprezzava in modo chiaro ed evidente ?
Quali i rischi di un'anestesia epidurale, visto che la generale non vorrei proprio farla ?
E infine, dopo quanto tempo potrei essere di nuovo operativo nel senso di come lo sono ora, prima dell'eventuale intervento ?
Grazie ancora moltissimo.
[#4]
Caro utente,
non vorrei sembrarLe troppo brutale: certo, è possibile che il secondo radiologo si sbagli.
Ma la necrosi vera e propria è un processo irreversibile (non a caso necrosi significa "morte").
Ora, è vero che la necrosi della testa femorale è preceduta da un momento di "sofferenza" del tessuto osseo subcondrale che è visibile alla RMN come una alterazione di segnale dell'osso (cioè l'osso cambia "colore" sulla risonanza", ma in questa fase NON vi sono alterazioni morfologiche macroscopiche.
Questa alterazione di segnale sull'esame corrisponde, in vivo, ad un edema subcondrale, cioè un infarcimento emorragico delle trabecole ossee della testa femorale. Questo fenomeno aumenta la pressione all'interno della testa del femore, ed è la causa del dolore.
Successivamente, quando non trattato, il quadro evolve nella morte di alcune cellule dell'osso. L'osso morto "smette di soffrire", e quindi il dolore si affievolisce, fino a volte a sparire del tutto. Ci sono pazienti che dopo l'episodio acuto di edema rimangono asintomatici per molto tempo.
Esistono altri pazienti invece in cui l'edema si risolve, e le cellule ossee NON VANNO incontro a necrosi.
Entrambe queste categorie di pazienti, dopo la fase acuta, stanno meglio.
La differenza è che i secondi se ripetono la RMN trovano che la alterazione di segnale si è ridotta o è sparita e l'osso appare normale, i primi invece alla RMN mostrano un focolaio necrotico circondato da alterazioni della cartilagine e perdita di sfericità della testa femorale.
Sono proprio queste irregolarità anatomiche che, alla lunga, provocano l'usura della cartilagine e la formazione di artrosi secondaria, che -come noto- è molto dolorosa.
Per questo motivo, sebbene senza visitarLa sia impossibile fare diagnosi, e sempre che il secondo referto sia corretto, la probabilità concreta che il fenomeno nella Sua anca sia progredito oltre il "punto di non ritorno" esiste anche se Lei ora sta meglio.
Le auguro con tutto il cuore che non sia così, ma non posso garantirlo.
Quanto ai tempi di recupero, come Le dicevo io non pratico questo intervento, quindi non so risponderLe con precisione. Vediamo insieme se qualche collega del sito che pratica questa tecnica Le saprà rispondere.
Distinti saluti
non vorrei sembrarLe troppo brutale: certo, è possibile che il secondo radiologo si sbagli.
Ma la necrosi vera e propria è un processo irreversibile (non a caso necrosi significa "morte").
Ora, è vero che la necrosi della testa femorale è preceduta da un momento di "sofferenza" del tessuto osseo subcondrale che è visibile alla RMN come una alterazione di segnale dell'osso (cioè l'osso cambia "colore" sulla risonanza", ma in questa fase NON vi sono alterazioni morfologiche macroscopiche.
Questa alterazione di segnale sull'esame corrisponde, in vivo, ad un edema subcondrale, cioè un infarcimento emorragico delle trabecole ossee della testa femorale. Questo fenomeno aumenta la pressione all'interno della testa del femore, ed è la causa del dolore.
Successivamente, quando non trattato, il quadro evolve nella morte di alcune cellule dell'osso. L'osso morto "smette di soffrire", e quindi il dolore si affievolisce, fino a volte a sparire del tutto. Ci sono pazienti che dopo l'episodio acuto di edema rimangono asintomatici per molto tempo.
Esistono altri pazienti invece in cui l'edema si risolve, e le cellule ossee NON VANNO incontro a necrosi.
Entrambe queste categorie di pazienti, dopo la fase acuta, stanno meglio.
La differenza è che i secondi se ripetono la RMN trovano che la alterazione di segnale si è ridotta o è sparita e l'osso appare normale, i primi invece alla RMN mostrano un focolaio necrotico circondato da alterazioni della cartilagine e perdita di sfericità della testa femorale.
Sono proprio queste irregolarità anatomiche che, alla lunga, provocano l'usura della cartilagine e la formazione di artrosi secondaria, che -come noto- è molto dolorosa.
Per questo motivo, sebbene senza visitarLa sia impossibile fare diagnosi, e sempre che il secondo referto sia corretto, la probabilità concreta che il fenomeno nella Sua anca sia progredito oltre il "punto di non ritorno" esiste anche se Lei ora sta meglio.
Le auguro con tutto il cuore che non sia così, ma non posso garantirlo.
Quanto ai tempi di recupero, come Le dicevo io non pratico questo intervento, quindi non so risponderLe con precisione. Vediamo insieme se qualche collega del sito che pratica questa tecnica Le saprà rispondere.
Distinti saluti
[#5]
Le rispondo in base alla mia esperienza. Ho avuto un collega, come paziente, che accusava dolore al movimento dell'anca attivamente e passivamente e al carico. Rx negativo, RMN mostrava algodistrofia della testa del femore con sofferenza vascolare (osteonecrosi!!). Cosa ho consigliato: non carico diretto per 4 mesi e uso stampelle, tanta magnetoterapia domiciliare, analgesici, farmaci reintegratori osso e cosi altri sostituti e poi controllo RMN dopo 4 mesi. A lui è andata bene. Fino ad oggi lo incontro spesso ed è tornato alla sua vita regolare.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 10.5k visite dal 21/11/2010.
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