Frattura omero prossimale sx

Buongiorno,
a causa di una caduta mi sono fratturato l'omero sx .
dopo rx e tc in 3d la diagnosi è la seguente :
frattura pluriframmentata scomposta
Frattura del trochite e del collo chirurgico dell’omero al 1/3 prossimale
Lieve irregolarità del margine imferiore della glena scapolare di non escludibile significato post-traumatico
Il 12/04/2010 intervento chirurgico:
diagnosi operatoria altre fratture chiuse dell’omero con fissazione interna, esame istologico.
Decubito semiseduto, con accesso deltoideo pettorale, si isola la vena cefalica. Si incide la fascia deltoideo pettorale e si perviene sul focolaio di frattura.
Si reperta: frattura a 4 frammenti della testa dell’omero. Si isolano le tuberosità , si reperta notevole comminuzione a livello della metafisi omerale. Si riduce la frattura in maniera indiretta quindi, si sintetizza con placca da omero prossimale a 8 fori. Tenuto conto della comminuzione e della possibile instabilità della sintesi, si pone placca DCP 3,5 mm a 6 fori anteriormente che viene fissata con 2 viti prossimali e 2 distali al focolaio di frattura. Emostasi, controllo scopico ottimale . si lava abbondantemente e si sutura per strati su drenaggio aspirativo.
Indirizzo terapeutico e suggerimenti. Prognosi 4 mesi sc.
Turore 40 gg, mobilizzazione attiva gomito e polso.
Dopo i 40 gg FKT attiva e passiva associata a laser 5watt infrarosso. Controllo con cadenza mensile sino ad oggi confermato fkt laser elettrrostimolazione. Inoltre effettuo esercizi con corde,palle,carrucole.Qualche esercizio in acqua.
Il 03/11/10 ho effettuato rm con la seguente diagnosi:
Esame eseguito mediante TSE ed FFE,in paziente con esiti da frattura omerale, trattata con mezzi di sintesi metallici,con evidenti artefatti ferromagnetici.
Per quanto possibile valutare si osserva alterazione di segnale,di significato degenerativo,a carico del III distale del tendine del sovraspinoso ed infraspinoso. Regolare la delineazione dei restanti tendini della cuffia dei rotatori.Non valutabile il tendine del capo lungo del bicipite. Osteocondropatia acromion-claveare.
Ad oggi i risultati non soddisfano né il fisioterapista ne il fisiatra considerando l’impegno giornaliero e la grande volontà di recuperare il possibile.
Il dolore è costante nel quotidiano e durante la terapia si intensifica. Riesco a portare l’arto fino a 90° con dolore alla spalla.
Il fisiatra pensa che ci possano essere problemi alla glena, mentre l' ortopedico dell’ospedale dove è stato eseguito l’intervento ad ogni controllo continua a dire che tutto va bene.
Considerando che ho 47 anni ed il tipo di frattura quali sono le possibilità di recupero?
IL continuo dolore dipende da un problema di posizionamento delle placche o da problemi di altra natura?
Il dolore è localizzato tra la testa dell’omero e la scapola.
il problema del sovraspinoso e ionfraspinoso può essere causato dall'intervento?
Aspetto fiducioso notizie.

Ringrazio anticipatamente
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 944 50
Gentile utente
Purtroppo Lei ha avuto una frattura molto complessa dell'estremo prossimale dell'omero.
Questo tipo di fratture purtroppo hanno una prognosi non sempre favorevole.
Il dolore da Lei riferito può dipendere da numerosi fattori ma quello che dovrebbe indirizzare verso una comprensione della situazione è l'immagine radiografica.
Se la frattura è ben ridotta e ben sintetizzata allora va praticata una terapia riabilitativa abbastanza aggressiva, nel senso che vanno recuperati i movimenti nel più breve tempo possibile. Se invece la frattura non è sintetizzata in modo stabile allora bisogna aspettare la guarigione dell'osso e poi forzare con la riabilitazione.
In tutto questo tempo si deve valutare soprattutto la vitalità della testa dell'osso che purtroppo per fratture come la sua può evolvere in una necrosi. (allo stato attuale e cioè a 6 mesi dall'intervento ormai si può chiaramente vedere).
Anche questa evoluzione è valutabile con la radiografia.
Per quanto riguarda la cuffia dei rotatori direi che i referti della RM dicono che questa è stata coinvolta dal trauma e quindi non è stata danneggiata dall'intervento ma dall'evento traumatico stesso.
Effettivamente i tempi ormai sono molto lunghi e quindi io chiderei al suo ortopedico se la difficoltà ad eseguire i movimenti possa essere imputata alla presenza della placca perchè se così fosse allora varrebbe la pena di pensare di rimuoverla.
Comunque insista con la riabilitazione.
Cordiali saluti

Antonio Mattei

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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. la ringrazio per la sua risposta e per il servizio che offrite, se dovessi aver bisogno di ulteriori chiarimenti ora so a chi chiedere. Buon lavoro