Piccola ernia al disco, dolori ai polpacci sotto sforzo
egregi dottori,
con la presente intendo chiedervi dei chiarimenti e conferme circa la mia situazione.
Premetto che ho 31 anni, 187 di altezza e 75 kg. Lavoro come ricercatore, quindi un lavoro tra il sedentario e il movimento e il vizio dell'attività fisica. Nel corso della mia vita sono stato diverse volte oggetto di colpi della strega più o meno violenti che si sono risolti con buonsenso e riposo.Più di un anno fa sono stato vittima di un violento colpo della strega, che mi ha costretto a letto per più di una settimana. all'epoca praticavo in maniera assidua body building ma con tutte le precauzioni che il buonsenso possa dettare. Diversamente dalle altre volte, in questo caso il dolore si affievoliva, ma non è mai scomparso del tutto. Tutt'ora mi porto ancora un pò di indolenzimento, sebbene il dolore alla gamba da nervo sciatico mi sia passato del tutto. il mio medico di base a febbraio 2010 mi ha consigliato una risonanza che metteva in evidenza una riduzione dello spazio intersomatico L1S1. ovviamente ho dovuto abbandonare la palestra dedicandomi in maniera sporadica alla corsa leggera. Quest'estate durante un allenamento di jogging ho accusato dei forti dolori ai polpacci che mi hanno impedito il proseguimento dopo un solo chilometro di corsa. HO pensato ad affaticamento muscolare, così mi son preso un mese di riposo. Dopo tale periodo non è cambiato nulla. Il mio medico di famiglia ha proposto carenza di magnesio, ma nemmeno una integrazione di mg è servita.Da un pò di tempo pratico nuoto, é da notare che il dolore non si manifesta quando nuoto. Così ha pensato che il mio dolore alle gambe potesse dipendere dalla schiena e mi ha consigliato di rivolgermi ad un fisiatra. Il fisiatra è stato molto rassicurante circa i miei problemi di schiena ma ha espresso qualche preoccupazione sul dolore alle gambe. mi ha prescritto delle analisi del sangue che escludessero cause nervose, reumatiche, renali e di funzionalità muscolare, per fortuna tutto negativo, così ha pensato di curare l'ernia per vedere gli effetti sul dolore ai polpacci. Dopo un analisi il fisiatra ha appurato che l'ernia è stata causata da una distribuzione del peso corporeo non omogenea, che pendeva di circa 4 KG in più sulla gamba destra. Ciò ha determinato una rotazione del bacino e la fuoriuscita dell'ernia. La terapia che mi ha prescritto è l'utilizzo di plantari, fabbricati nel suo laboratorio, con un rialzo di 3 mm a quello destro. Dopo natale dovrei farmi sentire.
Non che non mi fidi del mio fisiatra, il quale mi è sembrato di una persona molto in gamba e che in paese gode di un ottima fama, ma, sapete bene che quando si parla di salute c'è sempre una grande preoccupazione. vorrei chiedervi quindi, è plausibile che un'ernia provochi dei dolori ad entrambi i polpacci, come se si trattasse di indolenzimento da acido lattico? l'utilizzo di plantari entro quanto tempo potrebbe provocarmi dei giovamenti?
Grazie per l'attenzione e mi scuso per il mio dilungamento
Cordiali saluti
con la presente intendo chiedervi dei chiarimenti e conferme circa la mia situazione.
Premetto che ho 31 anni, 187 di altezza e 75 kg. Lavoro come ricercatore, quindi un lavoro tra il sedentario e il movimento e il vizio dell'attività fisica. Nel corso della mia vita sono stato diverse volte oggetto di colpi della strega più o meno violenti che si sono risolti con buonsenso e riposo.Più di un anno fa sono stato vittima di un violento colpo della strega, che mi ha costretto a letto per più di una settimana. all'epoca praticavo in maniera assidua body building ma con tutte le precauzioni che il buonsenso possa dettare. Diversamente dalle altre volte, in questo caso il dolore si affievoliva, ma non è mai scomparso del tutto. Tutt'ora mi porto ancora un pò di indolenzimento, sebbene il dolore alla gamba da nervo sciatico mi sia passato del tutto. il mio medico di base a febbraio 2010 mi ha consigliato una risonanza che metteva in evidenza una riduzione dello spazio intersomatico L1S1. ovviamente ho dovuto abbandonare la palestra dedicandomi in maniera sporadica alla corsa leggera. Quest'estate durante un allenamento di jogging ho accusato dei forti dolori ai polpacci che mi hanno impedito il proseguimento dopo un solo chilometro di corsa. HO pensato ad affaticamento muscolare, così mi son preso un mese di riposo. Dopo tale periodo non è cambiato nulla. Il mio medico di famiglia ha proposto carenza di magnesio, ma nemmeno una integrazione di mg è servita.Da un pò di tempo pratico nuoto, é da notare che il dolore non si manifesta quando nuoto. Così ha pensato che il mio dolore alle gambe potesse dipendere dalla schiena e mi ha consigliato di rivolgermi ad un fisiatra. Il fisiatra è stato molto rassicurante circa i miei problemi di schiena ma ha espresso qualche preoccupazione sul dolore alle gambe. mi ha prescritto delle analisi del sangue che escludessero cause nervose, reumatiche, renali e di funzionalità muscolare, per fortuna tutto negativo, così ha pensato di curare l'ernia per vedere gli effetti sul dolore ai polpacci. Dopo un analisi il fisiatra ha appurato che l'ernia è stata causata da una distribuzione del peso corporeo non omogenea, che pendeva di circa 4 KG in più sulla gamba destra. Ciò ha determinato una rotazione del bacino e la fuoriuscita dell'ernia. La terapia che mi ha prescritto è l'utilizzo di plantari, fabbricati nel suo laboratorio, con un rialzo di 3 mm a quello destro. Dopo natale dovrei farmi sentire.
Non che non mi fidi del mio fisiatra, il quale mi è sembrato di una persona molto in gamba e che in paese gode di un ottima fama, ma, sapete bene che quando si parla di salute c'è sempre una grande preoccupazione. vorrei chiedervi quindi, è plausibile che un'ernia provochi dei dolori ad entrambi i polpacci, come se si trattasse di indolenzimento da acido lattico? l'utilizzo di plantari entro quanto tempo potrebbe provocarmi dei giovamenti?
Grazie per l'attenzione e mi scuso per il mio dilungamento
Cordiali saluti
[#1]
naturalmente come lei non discuto sulla bravura del suo fisiatra.ritengo comunque molto "avventurosa "la diagnosi fatta.ritengo invece in base a quello che lei descrive che lei abbia una classica ernia del disco dove nel momento in cui lei la sollecita più del necessario gli porta quei disturbi che lei descrive.le consiglio di continuare con il nuoto praticando stile dorso e un po di stile libero con il rapporto di tre vasche ad una e di cercare di potenziare i muscoli addominali e lombari sempre a carico naturale.i plantari cosi come dice il PROF PISANI grande maestro di chirurgia del piede,vanno bene in base al colore con cui vengono realizzati,spero capisca l'aforisma.
auguri
dt francesco nicolosi
auguri
dt francesco nicolosi
Dr. FRANCESCO NICOLOSI
[#2]
Gentile utente,
lei ci chiede di esprimerci nuovamente su un problema di vecchia data per il quale altri pecialisti sul sito come il Dr. Lupo ed il Dr. Donati si erano gia' espressi in merito alla necessita' di una visita clinica.
Lei ha effettivamente fatto la visita clinica.
Molto bene!
Ora pero' ci chiede un commento in merito alle conclusioni cui e' giunto un collega che ha avuto, al contrario di noi, il privilegio di poterla visitare e di poter osservare la RMN.
Capira' come tale commento e' impossibile senza una ulteriore esame clinico diretto!
Cio' che non mi e'comunque chiaro e' il fatto di come possa il fisiatra aver parlato di ernia....
----------------------------
"il fisiatra ha appurato che l'ernia è stata causata da una distribuzione del peso corporeo non omogenea"
----------------------------
Se ben ricordo infatti il referto della RMN non ha mai parlato di ernia.
Veniamo alle sue domande:
1) è plausibile che un'ernia provochi dei dolori ad entrambi i polpacci, come se si trattasse di indolenzimento da acido lattico?
POSSIBILE IL DOLORE AD UN POLPACCIO, PIU' DIFFICILE IL DOLORE A DUE POLPACCI, IMPROBABILE IL DOLORE SIMILE ALL'INDOLENZIMENTO DA ACIDO LATTICO.
2) l'utilizzo di plantari entro quanto tempo potrebbe provocarmi dei giovamenti?
NECESSARIA UNA VISITA CLINICA ED UNA CONSEGUENTE DIAGNOSI PER CONFERMARE LA UTILITA' DEI PLANTARI. SOLO SUCCESSIVAMENTE SI POTRA' AFFRONTARE IL DISCORSO SUL CERCARE DI FARE UNA PREVISIONE SUI TEMPI DI RECUPERO.
Cordiali saluti.
lei ci chiede di esprimerci nuovamente su un problema di vecchia data per il quale altri pecialisti sul sito come il Dr. Lupo ed il Dr. Donati si erano gia' espressi in merito alla necessita' di una visita clinica.
Lei ha effettivamente fatto la visita clinica.
Molto bene!
Ora pero' ci chiede un commento in merito alle conclusioni cui e' giunto un collega che ha avuto, al contrario di noi, il privilegio di poterla visitare e di poter osservare la RMN.
Capira' come tale commento e' impossibile senza una ulteriore esame clinico diretto!
Cio' che non mi e'comunque chiaro e' il fatto di come possa il fisiatra aver parlato di ernia....
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"il fisiatra ha appurato che l'ernia è stata causata da una distribuzione del peso corporeo non omogenea"
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Se ben ricordo infatti il referto della RMN non ha mai parlato di ernia.
Veniamo alle sue domande:
1) è plausibile che un'ernia provochi dei dolori ad entrambi i polpacci, come se si trattasse di indolenzimento da acido lattico?
POSSIBILE IL DOLORE AD UN POLPACCIO, PIU' DIFFICILE IL DOLORE A DUE POLPACCI, IMPROBABILE IL DOLORE SIMILE ALL'INDOLENZIMENTO DA ACIDO LATTICO.
2) l'utilizzo di plantari entro quanto tempo potrebbe provocarmi dei giovamenti?
NECESSARIA UNA VISITA CLINICA ED UNA CONSEGUENTE DIAGNOSI PER CONFERMARE LA UTILITA' DEI PLANTARI. SOLO SUCCESSIVAMENTE SI POTRA' AFFRONTARE IL DISCORSO SUL CERCARE DI FARE UNA PREVISIONE SUI TEMPI DI RECUPERO.
Cordiali saluti.
[#3]
Utente
gentili dottori, non volevo mancare di rispetto a nessuno, forse sono stato frainteso. E vero, ho chiesto nuovamente di esprimere il Vostro parere medico sul mio caso, ma solo dopo aver fatto una visita medica specialista. Capite bene che quando si parla di salute le preoccupazioni sono tante.
Mi sono fidato di un medico specialista in fisiatria e ortopedia consigliatomi dal mio medico di famiglia. Nel suo studio si fabbricano plantari che fa pagare a peso d'oro, e per curare me ne ha prescritto un tipo specifico. Da qui partivano i miei sospetti, la mia preoccupazione e la motivazione a chiedere conferma di altri pareri medici. A distanza di un mese dall'utilizzo di tali plantari definiti "miracolosi" da chi me li ha venduti, i miei problemi sono di gran lunga peggiorati. quando mi sono recato dallo specialista,dopo circa un anno e mezzo dall'insorgenza della lombalgia, riuscivo a camminare, a nuotare portare pesi, avevo una vita quasi normale, avevo solo un indolenzimento della regione lombare e accusavo i dolori ai polpacci già descritti quando correvo. la motivazione che mi ha spinto da uno specialista era quella di ritrovare la perfezione della mia forma fisica, così da poter ritornare in palestra a sollevare pesi, ritornare ad una pratica sportiva amatoriale ed evitare un eventuale peggioramento del quadro clinico. Ora sono costretto a letto da un forte dolore lombare e dolori ad entrambi i quadricipiti tipici del nervo sciatico, riesco a malapena a camminare, naturalmente non posso andare in piscina, cosa che ho fatto regolarmente e senza problemi per i sei mesi precedenti all'utilizzo di questi plantari e, se continua così, la settimana prossima non potrò nemmeno recarmi a lavoro.
Un mio amico medico mi ha consigliato di recarmi da un neurochirurgo. essendo una decisione che io reputo importante, ho bisogno del maggior numero di consensi ed interpretazioni, per cui chiedo di esprimere il Vostro parere circa la figura professionale più adatta al mio tipo di problema.
Mi sono fidato di un medico specialista in fisiatria e ortopedia consigliatomi dal mio medico di famiglia. Nel suo studio si fabbricano plantari che fa pagare a peso d'oro, e per curare me ne ha prescritto un tipo specifico. Da qui partivano i miei sospetti, la mia preoccupazione e la motivazione a chiedere conferma di altri pareri medici. A distanza di un mese dall'utilizzo di tali plantari definiti "miracolosi" da chi me li ha venduti, i miei problemi sono di gran lunga peggiorati. quando mi sono recato dallo specialista,dopo circa un anno e mezzo dall'insorgenza della lombalgia, riuscivo a camminare, a nuotare portare pesi, avevo una vita quasi normale, avevo solo un indolenzimento della regione lombare e accusavo i dolori ai polpacci già descritti quando correvo. la motivazione che mi ha spinto da uno specialista era quella di ritrovare la perfezione della mia forma fisica, così da poter ritornare in palestra a sollevare pesi, ritornare ad una pratica sportiva amatoriale ed evitare un eventuale peggioramento del quadro clinico. Ora sono costretto a letto da un forte dolore lombare e dolori ad entrambi i quadricipiti tipici del nervo sciatico, riesco a malapena a camminare, naturalmente non posso andare in piscina, cosa che ho fatto regolarmente e senza problemi per i sei mesi precedenti all'utilizzo di questi plantari e, se continua così, la settimana prossima non potrò nemmeno recarmi a lavoro.
Un mio amico medico mi ha consigliato di recarmi da un neurochirurgo. essendo una decisione che io reputo importante, ho bisogno del maggior numero di consensi ed interpretazioni, per cui chiedo di esprimere il Vostro parere circa la figura professionale più adatta al mio tipo di problema.
[#5]
Utente
gent.mo dott Leo,
sono stato pochi giorni fa da un neurochirurgo, il quale mi ha diagnosticato una degenerazione del disco intervertebrale l5s1, per cui c'è poco da fare... mi ha prescritto 3 mesi di gabapentin 300 mg/die per contenere l'infiammazione del nervo, ma mi ha anticipato che non sarà possibile ritornare in palestra come avrei desiderato
sono stato pochi giorni fa da un neurochirurgo, il quale mi ha diagnosticato una degenerazione del disco intervertebrale l5s1, per cui c'è poco da fare... mi ha prescritto 3 mesi di gabapentin 300 mg/die per contenere l'infiammazione del nervo, ma mi ha anticipato che non sarà possibile ritornare in palestra come avrei desiderato
[#6]
Gnetile utente,
non sarei cosi' tassativo.
Essenziale che non ci sia un intervento chirurgico da fare.
Esclusa tale necessita' tramitela visita neurochirurgica un buon programma riabilitativo sono certo che pur non restituendole un disco intervertebrale integro potra' mitigare gli effetti della degenerazione di cui si parla e potra' magari farla anche tornare allo sport pur se con carichi da stabilire.
Cordiali saluti.
non sarei cosi' tassativo.
Essenziale che non ci sia un intervento chirurgico da fare.
Esclusa tale necessita' tramitela visita neurochirurgica un buon programma riabilitativo sono certo che pur non restituendole un disco intervertebrale integro potra' mitigare gli effetti della degenerazione di cui si parla e potra' magari farla anche tornare allo sport pur se con carichi da stabilire.
Cordiali saluti.
[#7]
Utente
gent.mo dottore,
mi rammarico di non essere stato esaustivo nella descrizione della diagnosi del neurochirurgo. Egli ha affermato che l'intervento ci sarebbe da fare e sarebbe la soluzione completamente risolutiva. Ma trattandosi a suo dire di un intervento delicato, la sostituzione del disco intervertebrale, mi ha consigliato una terapia di contenimento.
cordialità
mi rammarico di non essere stato esaustivo nella descrizione della diagnosi del neurochirurgo. Egli ha affermato che l'intervento ci sarebbe da fare e sarebbe la soluzione completamente risolutiva. Ma trattandosi a suo dire di un intervento delicato, la sostituzione del disco intervertebrale, mi ha consigliato una terapia di contenimento.
cordialità
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 33.9k visite dal 03/11/2010.
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