Microfrattura alla caviglia e fisioterapia
Salve a tutti,
circa 10giorni fa ho fatto una distorsione alla caviglia sinistra procurandomi una microfrattura alla tibia lateralmente (distacco corticale) con tumefazione dei tessuti e versamento (dalla rx del prontosoccorso).
Mi è stato prescritto riposo assoluto per 15 giorni, artrosilene e voltaren in capsule per una settimana. Il tutore che mi è stato detto di mettere non riesco in nessun modo a portarlo perchè "appoggia" proprio sulla frattura (anche se ci metto dentro ovatta o imbottitura) e mi fa un male lancinante. Si è sgonfiata tutta ma toccandolo ancora mi fa molto male.
Non sapendo cosa fare oggi mi sono rivolta a un ortopedico privato che mi ha subito prescritto delle terapie per calcificare l'osso e permettere all'edema piano piano di riassorbirsi. Non ricordo in nessun modo come si chiama questo macchinario, so solo che mi è stato presentato come il metodo più efficace per accorciare i tempi di recupero e guarire. Si tratta di una specie di cilindro che si passa sulla parte e che dovrebbe così far dirigere i liquidi verso i canali e aiutare la calcificazione. Non si chiama tecar.
Il problema è che stasera, sentendo abbastanza dolore pur essendo distesa, nel togliere la calza e mettere l'artrosilene ho notato che sulla parte livida dell'edema (che si estende da metà piede a dietro il tallone), intorno e sopra la tibia sono comparse delle piaghe sottocutanee rosso sangue di circa 1cm, una delle quali si estende per tutta la lunghezza di una vena.
Forse avrei dovuto aspettare un altro pò di tempo prima di iniziare la terapia?
Dato che sono abbastanza preoccupata e che prima la caviglia a riposo non mi faceva male e adesso un pochino si, vorrei sapere se qualcuno mi può rispondere e darmi consigli, soprattutto se queste macchie potrebbero essere dovute a controindicazioni della terapia di oggi...
Grazie in anticipo
circa 10giorni fa ho fatto una distorsione alla caviglia sinistra procurandomi una microfrattura alla tibia lateralmente (distacco corticale) con tumefazione dei tessuti e versamento (dalla rx del prontosoccorso).
Mi è stato prescritto riposo assoluto per 15 giorni, artrosilene e voltaren in capsule per una settimana. Il tutore che mi è stato detto di mettere non riesco in nessun modo a portarlo perchè "appoggia" proprio sulla frattura (anche se ci metto dentro ovatta o imbottitura) e mi fa un male lancinante. Si è sgonfiata tutta ma toccandolo ancora mi fa molto male.
Non sapendo cosa fare oggi mi sono rivolta a un ortopedico privato che mi ha subito prescritto delle terapie per calcificare l'osso e permettere all'edema piano piano di riassorbirsi. Non ricordo in nessun modo come si chiama questo macchinario, so solo che mi è stato presentato come il metodo più efficace per accorciare i tempi di recupero e guarire. Si tratta di una specie di cilindro che si passa sulla parte e che dovrebbe così far dirigere i liquidi verso i canali e aiutare la calcificazione. Non si chiama tecar.
Il problema è che stasera, sentendo abbastanza dolore pur essendo distesa, nel togliere la calza e mettere l'artrosilene ho notato che sulla parte livida dell'edema (che si estende da metà piede a dietro il tallone), intorno e sopra la tibia sono comparse delle piaghe sottocutanee rosso sangue di circa 1cm, una delle quali si estende per tutta la lunghezza di una vena.
Forse avrei dovuto aspettare un altro pò di tempo prima di iniziare la terapia?
Dato che sono abbastanza preoccupata e che prima la caviglia a riposo non mi faceva male e adesso un pochino si, vorrei sapere se qualcuno mi può rispondere e darmi consigli, soprattutto se queste macchie potrebbero essere dovute a controindicazioni della terapia di oggi...
Grazie in anticipo
[#1]
Per prima cosa è ovvio che se mette nel tutore "ovatta o imbottitura" la pressione sulla frattura aumenta aumentando lo spessore; eventualmente l' "ovatta o imbottitura" va messa all'intorno del punto dolente in modo che lì ci sia minor pressione.
Per quanto riguarda le macchie bisogna che le faccia vedere all'ortopedico oggi stesso, non essendo possibile stabilire a distanza e solo in base alla descrizione di cosa si tratta, e di conseguenza come debbano essere trattate.
Cordiali saluti
Per quanto riguarda le macchie bisogna che le faccia vedere all'ortopedico oggi stesso, non essendo possibile stabilire a distanza e solo in base alla descrizione di cosa si tratta, e di conseguenza come debbano essere trattate.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta,
sono passati 25 giorni dalla mia distorsione, alla fine quelle macchie rosse altro non erano che la reazione dello spostamento dell'edema verso l'alto dovuto alla terapia che sto facendo, la pompa diamagnetica.
Il dolore è migliorato, il gonfiore diminuito, ma dopo qualche passo ritorna tutto seppur in maniera meno evidente rispetto ai primi giorni.
Il fastidio c'è e anche tanto, perchè avendo ripreso il lavoro e stando spesso in piedi, torno a casa con la caviglia di nuovo gonfia e con in più una specie di blocco/dolore alla base della caviglia posteriormente (all'attaccatura del tallone) se stendo il piede.
Non so se pensare che tanto il periodo critico dei 15giorni è passato, avendo anche fatto la terapia e provare ad andare a piedi nei posti che devo raggiungere (circa 1km)oppure se potrei far peggio.
Intanto giovedì ho fatto una risonanza con il seguente esito che le chiedo se può spiegarmi:
caviglia gonfia non rigida. lesione parziale del legamento peroneo-astragalico anteriore. Nella norma il peroneo-astragalico anteriore e il peroneo-astragalico posteriore. Falda fluida peritendinea a livello del tibiale posteriore e dei peronieri come in un quadro di peritendinite. Modesta falda di liquido endoarticolare. Modesto edema capsulare.
cosa significa peritendinite?
la lesione si rimarginerà con la terapia o è un danno che rimarrà sempre?
in alternativa alla pompa diamagnetica posso fare ginnastica propriocettiva con la tavoletta o non è il caso dato il dolore quando estendo il piede?
Quali altre terapie potrei fare, che magari a differenza di questa, sono convenzionate e meno costose?
Ritiene che se il dolore non passa dovrei fare una risonanza?
Anche se so che dovrei avere pazienza, in passato mi sono trascinata per mesi cose simili (ginocchio e spalla) che ho risolto in parte negli anni, non vorrei ripetere lo stesso errore della caviglia e mi piacerebbe riprendere la palestra quando starò meglio.
Il problema è: quale è il modo migliore per stare bene in tempi rapidi?
Mi scusi per le numerose domande e grazie mille.
sono passati 25 giorni dalla mia distorsione, alla fine quelle macchie rosse altro non erano che la reazione dello spostamento dell'edema verso l'alto dovuto alla terapia che sto facendo, la pompa diamagnetica.
Il dolore è migliorato, il gonfiore diminuito, ma dopo qualche passo ritorna tutto seppur in maniera meno evidente rispetto ai primi giorni.
Il fastidio c'è e anche tanto, perchè avendo ripreso il lavoro e stando spesso in piedi, torno a casa con la caviglia di nuovo gonfia e con in più una specie di blocco/dolore alla base della caviglia posteriormente (all'attaccatura del tallone) se stendo il piede.
Non so se pensare che tanto il periodo critico dei 15giorni è passato, avendo anche fatto la terapia e provare ad andare a piedi nei posti che devo raggiungere (circa 1km)oppure se potrei far peggio.
Intanto giovedì ho fatto una risonanza con il seguente esito che le chiedo se può spiegarmi:
caviglia gonfia non rigida. lesione parziale del legamento peroneo-astragalico anteriore. Nella norma il peroneo-astragalico anteriore e il peroneo-astragalico posteriore. Falda fluida peritendinea a livello del tibiale posteriore e dei peronieri come in un quadro di peritendinite. Modesta falda di liquido endoarticolare. Modesto edema capsulare.
cosa significa peritendinite?
la lesione si rimarginerà con la terapia o è un danno che rimarrà sempre?
in alternativa alla pompa diamagnetica posso fare ginnastica propriocettiva con la tavoletta o non è il caso dato il dolore quando estendo il piede?
Quali altre terapie potrei fare, che magari a differenza di questa, sono convenzionate e meno costose?
Ritiene che se il dolore non passa dovrei fare una risonanza?
Anche se so che dovrei avere pazienza, in passato mi sono trascinata per mesi cose simili (ginocchio e spalla) che ho risolto in parte negli anni, non vorrei ripetere lo stesso errore della caviglia e mi piacerebbe riprendere la palestra quando starò meglio.
Il problema è: quale è il modo migliore per stare bene in tempi rapidi?
Mi scusi per le numerose domande e grazie mille.
[#3]
"Peritendinite" sta a indicare la presenza di infiammazione a carico dei tessuti che circondano i tendini.
La RMN ha mostrato la lesione di un legamento della caviglia.
E' opportuno che mostri la RMN al Suo ortopedico, anche per una valutazione della stabilità della caviglia. Solo DOPO la visita si possono scegliere le terapie appropriate.
Nell'attesa non esageri nelle sollecitazioni della caviglia.
Cordiali saluti
La RMN ha mostrato la lesione di un legamento della caviglia.
E' opportuno che mostri la RMN al Suo ortopedico, anche per una valutazione della stabilità della caviglia. Solo DOPO la visita si possono scegliere le terapie appropriate.
Nell'attesa non esageri nelle sollecitazioni della caviglia.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 25.5k visite dal 27/10/2010.
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