Rottura bilaterale tendini del quadricipite e riabilitazione per attività sportiva
Ho 38 anni e pratico pesistica a livello discretamente avanzato.
Lo scorso 16 luglio ero in palestra e stavo eseguendo la mia seconda serie di squat frontale, quando alla seconda ripetizione si sente un "crac" nel ginocchio destro ed io collasso con tutto il bilanciere addosso, resto quasi un'ora semidisteso a terra anche per capire l'entità del danno, provano a mettermi in piedi ma è praticamente impossibile. Il "crac" è stato del tendine del vasto mediale destro che si è staccato dalla rotula, che a sua volta è rimasta attaccata al vasto laterale, scivolando verso l'esterno e lussandosi. La gamba sinistra si è beccata in toto i 130kg che stavo sollevando e quindi oltre al distacco totale c'e stato lo strappo del quadricipite con conseguente versamento interno di sangue.
Arrivo al pronto soccorso dell'ospedale, mi fanno un gesso provvisorio e mi parcheggiano una settimana a letto, finalmente mi fanno una risonanza magnetica che però non aggiunge granché come informazioni, anzi secondo questa i tendini di sinistra risultano solo parzialmente danneggiati, cosa che aprendo si rivelerà non vera.
Su suggerimento di un chirurgo da me contattato mi faccio trasferire in un'altro ospedale, purtroppo lui a breve sarebbe andato in ferie,quindi mi mette nelle mani di un suo collega di fiducia, i problemi non sono finiti: io ho la beta-microcitemia, per cui il mio emocromo risulta sempre bassino, ci vuole del sangue, e quindi l'intervento salta e anche il secondo chirurgo va in ferie, alla fine riesco a farmi operare da un terzo chirurgo, con il quale però sono riuscito a fare un discorso "triangolare" assieme al chirurgo precedente su come avrebbe potuto esser eseguita l'operazione per farmi non solo camminare ma anche continuare ad allenare senza compromessi: l'opzione è quella di utilizzare altri tendini (gracile, semitendinoso e semimembranoso, gli ischio-crurali) per rinforzare il quadricipitale, perdendo 5 gradi di rotazione della gamba sul suo asse. Successivamente, in fase operatoria, il dottore ha giudicato i miei tendini abbastanza in buone condizioni da non sottopotmi a questa operazione.
Come avevo accennato prima la gamba destra, che dalla risonanza sembrava più sana, è stata quella che ha avuto bisogno dell'intervento più radicale: sono stati praticati 4 fori sulla rotula per ancorare un filo non riassorbibile ad alta tenuta che tenesse fermo il tendine rotuleo e poi sono stati riattaccati entrambi i capi del quadricipite che si erano staccati, in 12 giorni i monconi erano risaliti di circa 4 centimetri, il chirurgo ha dovuto tirarli un bel po prima di procedere alla sutura.
Prognosi: 45 giorni a letto con i tutori, rimozione dei punti tra circa 12 giorni, controllo il 9 settembre e successiva riabilitazione a Eboli nel centro in cui furono curati anche Maradona e Careca. Il dottore che mi ha operato ha detto che di sport prima di un anno non se ne parla, appena potrò essere abbastnza fermo sulle gambe tornerò in palestra per allenare almeno la parte superiore del corpo.
E' inutile dire che qualunque informazione potete darmi che si possa rendere utile nel mio caso, sia sulla terapia fisica che farmacologica che sui semplici integratori, per riuscire a tornare al mio allenamento sarà importantissima per me.
Un'ultima cosa: ho davanti a me il referto della risonanza, a parte tutto quello che riguarda i tendini volevo una spiegazione riguardo a queste due voci:
- Displasia femoro-rotulea bilaterale
- Ridotta concavità della troclea femorale in ambo i lati.
Grazie infinite e buon lavoro.
Lo scorso 16 luglio ero in palestra e stavo eseguendo la mia seconda serie di squat frontale, quando alla seconda ripetizione si sente un "crac" nel ginocchio destro ed io collasso con tutto il bilanciere addosso, resto quasi un'ora semidisteso a terra anche per capire l'entità del danno, provano a mettermi in piedi ma è praticamente impossibile. Il "crac" è stato del tendine del vasto mediale destro che si è staccato dalla rotula, che a sua volta è rimasta attaccata al vasto laterale, scivolando verso l'esterno e lussandosi. La gamba sinistra si è beccata in toto i 130kg che stavo sollevando e quindi oltre al distacco totale c'e stato lo strappo del quadricipite con conseguente versamento interno di sangue.
Arrivo al pronto soccorso dell'ospedale, mi fanno un gesso provvisorio e mi parcheggiano una settimana a letto, finalmente mi fanno una risonanza magnetica che però non aggiunge granché come informazioni, anzi secondo questa i tendini di sinistra risultano solo parzialmente danneggiati, cosa che aprendo si rivelerà non vera.
Su suggerimento di un chirurgo da me contattato mi faccio trasferire in un'altro ospedale, purtroppo lui a breve sarebbe andato in ferie,quindi mi mette nelle mani di un suo collega di fiducia, i problemi non sono finiti: io ho la beta-microcitemia, per cui il mio emocromo risulta sempre bassino, ci vuole del sangue, e quindi l'intervento salta e anche il secondo chirurgo va in ferie, alla fine riesco a farmi operare da un terzo chirurgo, con il quale però sono riuscito a fare un discorso "triangolare" assieme al chirurgo precedente su come avrebbe potuto esser eseguita l'operazione per farmi non solo camminare ma anche continuare ad allenare senza compromessi: l'opzione è quella di utilizzare altri tendini (gracile, semitendinoso e semimembranoso, gli ischio-crurali) per rinforzare il quadricipitale, perdendo 5 gradi di rotazione della gamba sul suo asse. Successivamente, in fase operatoria, il dottore ha giudicato i miei tendini abbastanza in buone condizioni da non sottopotmi a questa operazione.
Come avevo accennato prima la gamba destra, che dalla risonanza sembrava più sana, è stata quella che ha avuto bisogno dell'intervento più radicale: sono stati praticati 4 fori sulla rotula per ancorare un filo non riassorbibile ad alta tenuta che tenesse fermo il tendine rotuleo e poi sono stati riattaccati entrambi i capi del quadricipite che si erano staccati, in 12 giorni i monconi erano risaliti di circa 4 centimetri, il chirurgo ha dovuto tirarli un bel po prima di procedere alla sutura.
Prognosi: 45 giorni a letto con i tutori, rimozione dei punti tra circa 12 giorni, controllo il 9 settembre e successiva riabilitazione a Eboli nel centro in cui furono curati anche Maradona e Careca. Il dottore che mi ha operato ha detto che di sport prima di un anno non se ne parla, appena potrò essere abbastnza fermo sulle gambe tornerò in palestra per allenare almeno la parte superiore del corpo.
E' inutile dire che qualunque informazione potete darmi che si possa rendere utile nel mio caso, sia sulla terapia fisica che farmacologica che sui semplici integratori, per riuscire a tornare al mio allenamento sarà importantissima per me.
Un'ultima cosa: ho davanti a me il referto della risonanza, a parte tutto quello che riguarda i tendini volevo una spiegazione riguardo a queste due voci:
- Displasia femoro-rotulea bilaterale
- Ridotta concavità della troclea femorale in ambo i lati.
Grazie infinite e buon lavoro.
[#1]
Ortopedico
Il caso, purtroppo per lei, è interessante in quanto non frequente.
La riabilitazione deve essere sicuramente cauta così come i tempi di recupero per l'attività sportiva che pratica.
La terapia farmacologica non cambierebbe sostanzialmente i tempi e i modi di ripresa.
La displasia della F-R come la ridottà concavità della troclea possono aver concorso nella "fuoriucita " della rotula dalla sede originale,in quanto dovrebbe esistere una fisiologica congruenza tra le due ossa in contatto,che invece nella fase di sviluppo scheletrico da adolescente non è avvenuta nel migliore dei modi.
Per documentare però meglio questo contatto tra le due superfici sarebbe opportuno nella fase di avanzata guarigione dal trauma fare:"rx assiali di rotula a 30°-60° 90°"in quanto la risonanza è un esame statico ovvero da fermi,invece si deve valutare come si comporta la femoro-rotulea nella flesso-estensione.
La riabilitazione deve essere sicuramente cauta così come i tempi di recupero per l'attività sportiva che pratica.
La terapia farmacologica non cambierebbe sostanzialmente i tempi e i modi di ripresa.
La displasia della F-R come la ridottà concavità della troclea possono aver concorso nella "fuoriucita " della rotula dalla sede originale,in quanto dovrebbe esistere una fisiologica congruenza tra le due ossa in contatto,che invece nella fase di sviluppo scheletrico da adolescente non è avvenuta nel migliore dei modi.
Per documentare però meglio questo contatto tra le due superfici sarebbe opportuno nella fase di avanzata guarigione dal trauma fare:"rx assiali di rotula a 30°-60° 90°"in quanto la risonanza è un esame statico ovvero da fermi,invece si deve valutare come si comporta la femoro-rotulea nella flesso-estensione.
[#2]
Utente
La ringrazio dottor Scarchilli per il suo parere, e sopratutto per il consiglio delle rx assiali.
Lo ammetto, anche se prematuro, ma preferisco iniziarmi a preoccupare di quando riprenderò la mia attività sportiva (che sia tra un anno o quanto necessario), Mi è capitato di vedere ginocchiere semirigide con un un'apertura in corrispondenza della rotula, basterebbero queste a garantire una sufficiente stabilità delle rotule nel mio caso?
Lo ammetto, anche se prematuro, ma preferisco iniziarmi a preoccupare di quando riprenderò la mia attività sportiva (che sia tra un anno o quanto necessario), Mi è capitato di vedere ginocchiere semirigide con un un'apertura in corrispondenza della rotula, basterebbero queste a garantire una sufficiente stabilità delle rotule nel mio caso?
[#3]
Ortopedico
L'uso di tutore con stabilizzatore di rotula potrebbe essere indicato durante attività sportiva è tuttavia molto importante che abbiano un buon trofismo gli stabilizzatori dinamici (come il Muscolo vasto mediale).L'indossare infatti oltre misura il tutore ne compromettere il tono-trofismo.
[#4]
Utente
Potrei inserire nella sessione di allenamento esercizi specifici per il vasto laterale ed il vasto mediale obliquo (che assieme al tratto ileo tibiale ed al capo corto del bicipite femorale hanno la funzione di stabilizzatori dinamici). Potrei iniziare a eseguire esercizi d'isolamento su questi muscoli senza tutore, iniziando con tecnica superslow, in modo da gravare il meno possibile sul sistema tendineo, oppure (ma non ne sono un grande sostenitore) utilizzare l'elettrostimolazione.
[#5]
Ortopedico
Gli esercizi a mio avviso senza tutore non possono essere ancora iniziati( manca il riferimento della data dell'intervento) tuttavia quelli per il vasto mediale obliquo isometrici con tutore potrebbe essere un primo approccio .Non disdegnerei in questa difficolta di reclutamento dei gruppi muscolare l'uso dell'elettrostimolatore.
[#6]
Utente
E' vero, scusi l'omissione: l'operazione è stata eseguita il primo agosto, ieri ho tolto i punti e ho dal mio chirurgo il divieto di carico fino al prossimo 15 settembre. A detta del chirurgo che avrebbe dovuto inizialmente operarmi è un eccesso di cautela, lui mi avrebbe fatto scendere dal letto con i tutori bloccati dopo 20 giorni, ma trovo saggio seguire l'indicazione di chi ha materialmente eseguito l'intervento.
Durante la fase di riabilitazione (che credo durerà intorno ai 40 giorni in una struttura residenziale) avrò modo di sperimentare gli effetti dell'elettrostimolazione e decidere se portarla avanti nella fase successiva. Per gli esercizi senza tutore di cui parlavo ho comunque la sensazione che dovrà passare ancora molto tempo prima di potermeli permettere.
Durante la fase di riabilitazione (che credo durerà intorno ai 40 giorni in una struttura residenziale) avrò modo di sperimentare gli effetti dell'elettrostimolazione e decidere se portarla avanti nella fase successiva. Per gli esercizi senza tutore di cui parlavo ho comunque la sensazione che dovrà passare ancora molto tempo prima di potermeli permettere.
[#7]
Utente
Scrivo dopo 3 mesi per un aggiornamento dellle mie condizioni, dopo 2 intensi mesi di riabilitazione in una prima struttura sono appena entrato in un altro centro, il giudizio diagnostico della risonanza dopo il primo mese di degenza è il seguente:
"esiti di intervento chirurgico denunziati da disomogeneità dei tessuti molli sovrarotulei, con presenza di numerose immagini contestuali di assente segnale in tutte le sequenze (frammenti metallici?) che generano artefatti nella regione in esame. Compatibilmente con tale limitazione, si osserva il marcato e diffuso ispessimento del tendine del quadricipite, bilateralmente, con segnale disomogeneo, maggiormente evidente a destra, cui si associa edema dei tessuti molli peritendinei.
Marcato ispessimento e disomogeneità del tendine rotuleo di destra.
Fenomeni meniscosici bicompartimentali, bilateralmente.
Legamenti crociati elegamenti collaterali normali per segnale e spesssore.
Borsite sovrarotulea.
Note di gonartrosi. Edema rotuleo bilaterale
Bascula rotulea esterna a destra."
Da pochi giorni sto deambulando in maniera accettabile, ho ancora discrete difficoltà in corrispondenza di scale da scendere (salire mi richiede una flessione minore) il tono muscolare è migliorato così come la forza complessiva, sono perplesso per la bascula rotulea che mi procura dolore quando estendo attivamente il ginocchio, per la precisione nei punti corrispondenti a 46 e 65'. L amia flessione attuale è di circa 80-85" e credo che a breve potrò richiedere la rx assiale 30"60"90".
Le terapie da me seguite in questi ultimi 2 mesi sono manipolazione, kinetec, idrokinesiterapia, elettrostimolazione e ultrasuoni. In questo centro ho iniziato anche la tecarterapia, a breve dovrei cominciare anche con propriocettiva ed isocinetica.
Un fisiatra del primo centro di riabilitazione ha ipotizzato la presenza di formazioni fibrose attorno ai tendini che, in caso di mancato riasssorbimento, potrebbero richiedere una "revisione" chirurgica, una pulizia attorno ai tendini, che sinceramente vorrei evitare, c'è da dire che i risultati finora sono stati considerati molto incoraggianti, la cosa mi rassicura abbastanza.
Unico sintomo che mi preoccupa, assieme all'evidente bascula rotulea, è una fitta nel tendine sovrarotuleo dell'altro ginocchio, credo sia un fatto sintomatico che possa risolversi con la propriocettiva.
Detto ciò ho due domande: di quali altri esami e terapie potrei aver bisogno a questo punto del percorso? Qual'è il modo più corretto di utilizzare la tecarterapia per migliorare ed accelerare il recupero del tendine nello specifico?
Grazie mille per l'attenzione e buon lavoro.
"esiti di intervento chirurgico denunziati da disomogeneità dei tessuti molli sovrarotulei, con presenza di numerose immagini contestuali di assente segnale in tutte le sequenze (frammenti metallici?) che generano artefatti nella regione in esame. Compatibilmente con tale limitazione, si osserva il marcato e diffuso ispessimento del tendine del quadricipite, bilateralmente, con segnale disomogeneo, maggiormente evidente a destra, cui si associa edema dei tessuti molli peritendinei.
Marcato ispessimento e disomogeneità del tendine rotuleo di destra.
Fenomeni meniscosici bicompartimentali, bilateralmente.
Legamenti crociati elegamenti collaterali normali per segnale e spesssore.
Borsite sovrarotulea.
Note di gonartrosi. Edema rotuleo bilaterale
Bascula rotulea esterna a destra."
Da pochi giorni sto deambulando in maniera accettabile, ho ancora discrete difficoltà in corrispondenza di scale da scendere (salire mi richiede una flessione minore) il tono muscolare è migliorato così come la forza complessiva, sono perplesso per la bascula rotulea che mi procura dolore quando estendo attivamente il ginocchio, per la precisione nei punti corrispondenti a 46 e 65'. L amia flessione attuale è di circa 80-85" e credo che a breve potrò richiedere la rx assiale 30"60"90".
Le terapie da me seguite in questi ultimi 2 mesi sono manipolazione, kinetec, idrokinesiterapia, elettrostimolazione e ultrasuoni. In questo centro ho iniziato anche la tecarterapia, a breve dovrei cominciare anche con propriocettiva ed isocinetica.
Un fisiatra del primo centro di riabilitazione ha ipotizzato la presenza di formazioni fibrose attorno ai tendini che, in caso di mancato riasssorbimento, potrebbero richiedere una "revisione" chirurgica, una pulizia attorno ai tendini, che sinceramente vorrei evitare, c'è da dire che i risultati finora sono stati considerati molto incoraggianti, la cosa mi rassicura abbastanza.
Unico sintomo che mi preoccupa, assieme all'evidente bascula rotulea, è una fitta nel tendine sovrarotuleo dell'altro ginocchio, credo sia un fatto sintomatico che possa risolversi con la propriocettiva.
Detto ciò ho due domande: di quali altri esami e terapie potrei aver bisogno a questo punto del percorso? Qual'è il modo più corretto di utilizzare la tecarterapia per migliorare ed accelerare il recupero del tendine nello specifico?
Grazie mille per l'attenzione e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 32.3k visite dal 13/08/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Alimentazione
Mangiare in modo sano e corretto, alimenti, bevande e calorie, vitamine, integratori e valori nutrizionali: tutto quello che c'è da sapere sull'alimentazione.