Tenosinovite e ghiaccio
Buongiorno,
da un mese e mezzo ho la caviglia sinistra gonfia, col gonfiore che si estende anche a tutto il piede, senza particolare dolore. Inizialmente ho fatto 10 gg di cortisone per bocca (tendinite, mi hanno detto), in questo periodo il gonfiore è diminuito fino quasi a sparire poi 4 gg dopo la fine della cura si è improvvisamente ripresentato in modo imponente accompagnato da calore e da un forte rossore. Così mi sono recata da un ortopedico che mi ha prescritto ecoritoxib per 12 gg più un intgratore alimentare per aiutare il riassorbiemto dell'edema e l'applicazione di cerotto medicamentoso. Nel frattempo sono stata 6 giorni a riposo con la gamba sollevata e le analisi hanno escluso problemi di artrosi. Dopo due settimane mi sono ripresentata dall'ortopedico con il piede ancora parzialmente gonfio (sebbene avessi recuperato molto in mobilità dell'articolazione) perciò mi è stata prescritta la RMN della quale ancora non ho il referto. Intanto devo continuare a mettere il ghiaccio, prendere l'integratore per l'edema e un altro integratore a base di metilsulfonilmetano e glucosamina per i tendini. L'ortopedico ipotizza tenosinovite, e vorrei se possibile alcuni chiarimenti: quali possono essere le cause di una tenosinovite (oltre a traumi-che non ho avuto- o sforzi eccessivi)? è vero che problemi di appoggio del piede (es. valgismo) possono favorire la comparsa di questa infiammazione? e può invece avere una origine batterica e virale? E poi, l'uso del ghiaccio dopo tutto questo tempo può essere ancora utile? a volte la mia impressione quando tolgo il ghiaccio (che tengo 5 minuti per un paio di volte al giorno) è di avere tutta l'articolazione irrigidita e mi chiedo se invece non sia meglio applicare del calore. Sottolineo che ad oggi il piede è meno gonfio la mattina poi si gonfia un po' durante la giornata soprattutto a livello malleolare dove ancora è un po' rosso. Non ho più impedimenti nei movimenti normali e la flessione del piede migliora ogni giorno. Siccome da qualche giorno il piede sano sembra avere iniziato un decorso simile (alla sera gonfiore malleolare, rossore, difficoltà a flettere il piede tirando su la punta e difficoltà ad alzarmi sulla punta con dolore a metà del tendine di achille quando ci provo), è possibile che sia dovuto al maggiore sforzo che ho esercitato in questo periodo per compensare la difficoltà dell'altro? O può essere segno di qualcosa di cronico? O magari serviranno ulteriori accertamenti? Scusatemi ma questa situazione mi sta veramente innervosendo e preoccupando e in attesa di avere il referto e vedere lo specialista mi pongo mille domande... spero di poter avere qualche risposta da voi.
Grazie infinite.
da un mese e mezzo ho la caviglia sinistra gonfia, col gonfiore che si estende anche a tutto il piede, senza particolare dolore. Inizialmente ho fatto 10 gg di cortisone per bocca (tendinite, mi hanno detto), in questo periodo il gonfiore è diminuito fino quasi a sparire poi 4 gg dopo la fine della cura si è improvvisamente ripresentato in modo imponente accompagnato da calore e da un forte rossore. Così mi sono recata da un ortopedico che mi ha prescritto ecoritoxib per 12 gg più un intgratore alimentare per aiutare il riassorbiemto dell'edema e l'applicazione di cerotto medicamentoso. Nel frattempo sono stata 6 giorni a riposo con la gamba sollevata e le analisi hanno escluso problemi di artrosi. Dopo due settimane mi sono ripresentata dall'ortopedico con il piede ancora parzialmente gonfio (sebbene avessi recuperato molto in mobilità dell'articolazione) perciò mi è stata prescritta la RMN della quale ancora non ho il referto. Intanto devo continuare a mettere il ghiaccio, prendere l'integratore per l'edema e un altro integratore a base di metilsulfonilmetano e glucosamina per i tendini. L'ortopedico ipotizza tenosinovite, e vorrei se possibile alcuni chiarimenti: quali possono essere le cause di una tenosinovite (oltre a traumi-che non ho avuto- o sforzi eccessivi)? è vero che problemi di appoggio del piede (es. valgismo) possono favorire la comparsa di questa infiammazione? e può invece avere una origine batterica e virale? E poi, l'uso del ghiaccio dopo tutto questo tempo può essere ancora utile? a volte la mia impressione quando tolgo il ghiaccio (che tengo 5 minuti per un paio di volte al giorno) è di avere tutta l'articolazione irrigidita e mi chiedo se invece non sia meglio applicare del calore. Sottolineo che ad oggi il piede è meno gonfio la mattina poi si gonfia un po' durante la giornata soprattutto a livello malleolare dove ancora è un po' rosso. Non ho più impedimenti nei movimenti normali e la flessione del piede migliora ogni giorno. Siccome da qualche giorno il piede sano sembra avere iniziato un decorso simile (alla sera gonfiore malleolare, rossore, difficoltà a flettere il piede tirando su la punta e difficoltà ad alzarmi sulla punta con dolore a metà del tendine di achille quando ci provo), è possibile che sia dovuto al maggiore sforzo che ho esercitato in questo periodo per compensare la difficoltà dell'altro? O può essere segno di qualcosa di cronico? O magari serviranno ulteriori accertamenti? Scusatemi ma questa situazione mi sta veramente innervosendo e preoccupando e in attesa di avere il referto e vedere lo specialista mi pongo mille domande... spero di poter avere qualche risposta da voi.
Grazie infinite.
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Ortopedico, Medico dello sport
Gentile signora, effettivamente pone una serie notevole di quesiti ai quali cercherò di rispondere. Dalla sua storia non si evidenzia un evento traumatico che spesso giustifica un decorso così prolungato e fastidioso. La tenosinovite potrebbe essere una diagnosi corretta, ma va capita la causa. Per mia esperienza spesso si tratta di non corretta deambulazione che, a lungo andare, provoca infiammazioni croniche dell'articolazione. Ma sono ipotesi. Devo, come spesso mi capita, ripetere che la clinica è fondamentale. Solo uno studio clinico accurato della morfologia dei suoi piedi e degli arti inferiori può fornirci indicazioni precise. La RM sarà senz'altro utile. Spero mi faccia conoscere il referto. Ma molta attenzione va posta all'aspetto biomeccanico (studio dell'appoggio del piede, ecc.). Il ghiaccio è senz'altro più indicato del calore, anche sulla caviglia controlaterale, in attesa di diagnosi precisa.
[#3]
Utente
Gentile dottor Larcinese, in effetti per essere breve ho tralasciato di dire che il problema è insorto dopo aver fatto una piccola esibizione di ballo (salsa) che ha richiesto una moltiplicazione delle prove per cui da una lezione di un'ora a settimana siamo passati a fare anche una decina di ore concentrate in una sola settimana. A parte questo non faccio attività fisica e il mio lavoro è sedentario. Il gonfiore è comparso inizialmente il giorno dopo aver fatto questo saggio, ma poi è quasi sparito senza darmi alcun fastidio per una decina di giorni (durante i quali tra l'altro ho continuato a frequentare settimanalmente le lezioni di ballo e ho fatto qualche lunga camminata) e poi è tornato e da lì inizia la storia che ho raccontato. Mi chiedo però ancora se questo maggiore sforzo possa essere stato l'evento scatenante o solo una concausa, visto che comunque nessuno dei miei compagni di corso ha risentito in alcun modo dello sforzo sebbene tutti siano più avanti con gli anni e assolutamente fuori allenamento come me.
Riporto il referto della risonanza:
<<Non rilevabili lesioni a carico dei sistemi legamentosi colalterali della caviglia. Il seno del tarso ha morfologia regolare con normale rappresentzaione del legamento interosseo. Il tendine di Achille ha morfologia, spessore ed intensità di segnale sostanzialmente regolari mentre è presente un tenue risentimento edematoso del tessuto adiposo situato nella loggia preachillea con sottile falda liquida perifasciale lungo l'estremo distale del muscolo soleo e con associati segni di tenosinovite del tendine del peroneo lungo che è lievemente disomogeneo con falda liquida peritendinea. Anche nel compartimento mediale è presente una minima sofferenza tenosinovitica dei tendini dei muscoli tibiali posteriore e flessore lungo delle dita. Si associa un ispessimento edematoso dei tessuti molli delle regioni perimalleolari, più evidente nel compartimento laterale. Modesto versamento nel complesso articolare tibio-peroneo-astralgico e nel recesso tibio-astragalico anteriore. Non si osservano lesioni osteocartilaginee. Non evidenza di tumefazioni nè raccolte fluide a carico dei tessuti molli plantari. Lo studio dell'avampiede non ha documentato immagini riferibili a neuroma di Morton. Si segnala un atteggiamento di lieve valgismo dell'articolazione metatarso-falangea del primo raggio con modesti segni di borsite. Non si osservano altri aspetti patologici.>>
A proposito di deambulazione, da bambina ho portato per anni dei plantari, purtroppo non ricordo quale fosse il difetto da correggere, ma a questo punto mi viene il dubbio che possa ancora esserci qualche problema in tal senso... che tipo di esami dovrei fare per appurarlo?
La ringrazio molto per la sua disponibilità e per i consigli che vorrà darmi.
Un saluto cordiale.
Riporto il referto della risonanza:
<<Non rilevabili lesioni a carico dei sistemi legamentosi colalterali della caviglia. Il seno del tarso ha morfologia regolare con normale rappresentzaione del legamento interosseo. Il tendine di Achille ha morfologia, spessore ed intensità di segnale sostanzialmente regolari mentre è presente un tenue risentimento edematoso del tessuto adiposo situato nella loggia preachillea con sottile falda liquida perifasciale lungo l'estremo distale del muscolo soleo e con associati segni di tenosinovite del tendine del peroneo lungo che è lievemente disomogeneo con falda liquida peritendinea. Anche nel compartimento mediale è presente una minima sofferenza tenosinovitica dei tendini dei muscoli tibiali posteriore e flessore lungo delle dita. Si associa un ispessimento edematoso dei tessuti molli delle regioni perimalleolari, più evidente nel compartimento laterale. Modesto versamento nel complesso articolare tibio-peroneo-astralgico e nel recesso tibio-astragalico anteriore. Non si osservano lesioni osteocartilaginee. Non evidenza di tumefazioni nè raccolte fluide a carico dei tessuti molli plantari. Lo studio dell'avampiede non ha documentato immagini riferibili a neuroma di Morton. Si segnala un atteggiamento di lieve valgismo dell'articolazione metatarso-falangea del primo raggio con modesti segni di borsite. Non si osservano altri aspetti patologici.>>
A proposito di deambulazione, da bambina ho portato per anni dei plantari, purtroppo non ricordo quale fosse il difetto da correggere, ma a questo punto mi viene il dubbio che possa ancora esserci qualche problema in tal senso... che tipo di esami dovrei fare per appurarlo?
La ringrazio molto per la sua disponibilità e per i consigli che vorrà darmi.
Un saluto cordiale.
[#5]
Utente
Dottor Larcianise, vorrei aggiornarla sulla mia situazione per potere avere da lei un ulteriore consiglio: visto il referto della risonanza e confermata la tenosinovite mi è stato prescritto di nuovo etoricoxib per 10 gg e continuare ad assumere gli integratori già menzionati precedentemente. Mi è stato detto di indossare scarpe da tennis al posto delle ciabatte e di camminare meno possibile per almeno altri 45 gg. Per l'esame baropodometrico mi è stato detto di aspettare che si risolva il problema perché adesso sarebbe sicuramente falsato.
Ho portato fino a ieri le scarpe come raccomandatomi, ma dopo qualche ora cominciavo ad avere dolori alle dita e difficoltà a muoverle, così oggi ho rimesso le ciabatte e ho potuto constatare che i piedi si gonfiano ancora molto già durante la mattinata (evidentemente le scarpe chiuse comprimendo il piede mi davano l'impressione che fosse meno gonfio). Ho terminato da un paio di giorni la terapia antinfiammatoria e ormai non so più che pesci prendere... Le mie domande sono queste:
- davvero l'unico rimedio è stare fermi? Il movimento effettuato per guidare l'auto (almeno 50 km al giorno per andare e tornare dal lavoro) può essere molto dannoso?
- se il problema fosse un malo appoggio dei piedi, immagino che senza correzione ci troviamo in un circolo vizioso da cui non si esce, quindi non sarebbe preferibile farla adesso la baropodometria anzichè aspettare la soluzione del problema?
- una curiosità: la ciabatta per caso può favorire queste infiammazioni?
Spero vivamente in un suo aiuto, questa situazione mi sta snervando!
Grazie mille
Ho portato fino a ieri le scarpe come raccomandatomi, ma dopo qualche ora cominciavo ad avere dolori alle dita e difficoltà a muoverle, così oggi ho rimesso le ciabatte e ho potuto constatare che i piedi si gonfiano ancora molto già durante la mattinata (evidentemente le scarpe chiuse comprimendo il piede mi davano l'impressione che fosse meno gonfio). Ho terminato da un paio di giorni la terapia antinfiammatoria e ormai non so più che pesci prendere... Le mie domande sono queste:
- davvero l'unico rimedio è stare fermi? Il movimento effettuato per guidare l'auto (almeno 50 km al giorno per andare e tornare dal lavoro) può essere molto dannoso?
- se il problema fosse un malo appoggio dei piedi, immagino che senza correzione ci troviamo in un circolo vizioso da cui non si esce, quindi non sarebbe preferibile farla adesso la baropodometria anzichè aspettare la soluzione del problema?
- una curiosità: la ciabatta per caso può favorire queste infiammazioni?
Spero vivamente in un suo aiuto, questa situazione mi sta snervando!
Grazie mille
[#6]
Ortopedico, Medico dello sport
Gentile signorina cerco di risponderLe punto per punto:
1)l'immobilità a 27 anni in una persona attiva va presritta per motivazioni serie e non lareputo indispensabile;
2)farei la baropodometria, come già consigliato;
3)per quanto attiene la ciabatta, andrebbe vista la sua conformazione, come del resto tutta la persona. Rispondendo da qui siamo sempre nel campo delle ipotesi, mancando la clinica. Cordiali saluti
1)l'immobilità a 27 anni in una persona attiva va presritta per motivazioni serie e non lareputo indispensabile;
2)farei la baropodometria, come già consigliato;
3)per quanto attiene la ciabatta, andrebbe vista la sua conformazione, come del resto tutta la persona. Rispondendo da qui siamo sempre nel campo delle ipotesi, mancando la clinica. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 44.4k visite dal 10/08/2007.
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