Sindrome di morton?
Ho 55 anni, sono ex atleta che ha sempre continuato a fare attività sportiva agonistica con continuità(corsa). Solo da un po' di anni hanno mi sono dedicato anche alla bicicletta e al nuoto. Da Circa un anno ho avuto problemi al tallone sinistro (sperone calcaneare-fascite plantare) e solo recentemente dopo tante terapie (onde d'urto, ipertermia e soprattutto tanto ghiaccio) sono riuscito a riprendere con la corsa caricando maggiormente sull'avampiede.
come da voi suggerito ho alternato alla corsa, nuoto e bici.
Da circa un mese ho cominciato ad avvertire un dolore localizzato sotto l'avampiede (sempre sullo stesso piede sx). Dapprima si è manifestato come un bruciore che avvertivo in bicicletta con la pressione sjul pedale dopo una lunga corsa. Successivamente avevo l'impressione di avere un sasso o uno spessore sotto il piede. Preciso che non uso le scarpe fisse al pedale ma una normale scarpa sportiva. Questo dolore inizialmente lo avvertivo solo in bicicletta. Ora comincio ad avvertirlo anche quando corro.
Questa cosa sta succedendo proprio quando il tallone andava molto meglio di prima. Ancora non ho fatto alcuna visita ortopedica e cercando su internet mi sembra che la cosa possa essere inquadrata come "sindrome di Morton"(?!).
Sicuramente provvederò a fare i dovuti accertamenti clinici ma vorrei usufruire della vostra specifica competenza per avere un consiglio come procedere nell'immediato e capire se i bagni di acqua ghiacciata per il tallone hanno delle controindicazioni per l'avampiede.
Grazie
come da voi suggerito ho alternato alla corsa, nuoto e bici.
Da circa un mese ho cominciato ad avvertire un dolore localizzato sotto l'avampiede (sempre sullo stesso piede sx). Dapprima si è manifestato come un bruciore che avvertivo in bicicletta con la pressione sjul pedale dopo una lunga corsa. Successivamente avevo l'impressione di avere un sasso o uno spessore sotto il piede. Preciso che non uso le scarpe fisse al pedale ma una normale scarpa sportiva. Questo dolore inizialmente lo avvertivo solo in bicicletta. Ora comincio ad avvertirlo anche quando corro.
Questa cosa sta succedendo proprio quando il tallone andava molto meglio di prima. Ancora non ho fatto alcuna visita ortopedica e cercando su internet mi sembra che la cosa possa essere inquadrata come "sindrome di Morton"(?!).
Sicuramente provvederò a fare i dovuti accertamenti clinici ma vorrei usufruire della vostra specifica competenza per avere un consiglio come procedere nell'immediato e capire se i bagni di acqua ghiacciata per il tallone hanno delle controindicazioni per l'avampiede.
Grazie
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Gentile utente, probabilmente caricando di più con l'avampiede ha infiammato il tessuto che si trova sotto le teste metatarsali. La sindrome di Civinini-Morton ha sintomi un pò diversi, si tratta di un intrappolamento di un nervo tra i metatarsi con la formazione di un 'pallino' intorno ad esso che dà sintomi abbastanza caratteristici. Magari con una visita e un paio di plantari fatti su misura può passare tutto tranquillamente. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
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In effetti la sindrome di Morton e' una diagnosi possibile!
Va pero' ricordato che, in prima istanza, con le sollecitazioni cui lei sottopone il suo piede, bisogna pensare innanzitutto ad una metatarsalgia ossia una sibdrome da iperappoggio sull'avampiede.
Si tratta di due ipotsi diagnostiche che vanno confermate da una visita clinica che le consiglio.
Sulla base della visita si decidera' se fare altri accertamenti radiografici oppure ecografici.
Solo dopo una diagnosi adeguata si potra' tracciare un percorso terapeutico.
Cordiali saluti
Va pero' ricordato che, in prima istanza, con le sollecitazioni cui lei sottopone il suo piede, bisogna pensare innanzitutto ad una metatarsalgia ossia una sibdrome da iperappoggio sull'avampiede.
Si tratta di due ipotsi diagnostiche che vanno confermate da una visita clinica che le consiglio.
Sulla base della visita si decidera' se fare altri accertamenti radiografici oppure ecografici.
Solo dopo una diagnosi adeguata si potra' tracciare un percorso terapeutico.
Cordiali saluti
Dr. Roberto LEO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.9k visite dal 26/09/2010.
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