Le radici della cauda

Ho dalla nascita una schisi ad una vertebra e circa 20 anni fa mi fu trovata una protrusione in corrispondenza di L5 S1 dove divrebbe essre localizzata anche la schisi. Feci un periodo di terapia,massoterapia e stretching seguendo il protocollo Mc.Kenzie dal momento che fu riscontrata una lordosi insufficiente della mia colonna. Sono stato bene per 19 anni poi nell'ultimo anno ho avuto problemi di blocco alla schiena con forti dolori lombari (circa 3 episodi in un anno). Mi sono quindi deciso a fare una RM RACHIDE LOMBARE SMDC che ha dato il seguente risultato : Rettificata la lordosi fisiologica.Riduzione dello spessore e del segnale nelle immagini in ponderazione T2 di tipo degenerativo dei dicshi intervertebrali L2 L3 ed in maggior misura L5 S1 ove si apprezza anche reazione fibrosclerotica delle limitanti somatiche contrapposte. Ernia discale espulsa paramediana sinistra L2L3 di cospicue proporzioni determinante effetto massa sul sacco durale e le radici della cauda. Protrusione a tipo bulging circonferenziale con appoggio su sacco durale in L5 S1. Canale vertebrale di dimensioni nei limiti. Non alterazioni del segnale e della morfologia a carico del cono midollare.
Vorrei un consiglio su quali passi intraprendere per affrontare la situazione, specificando che nella vita normale non accuso dolori o fastidi particolari e che sono abituato a praticare jogging saltuariamente. Faccio un lavoro sedentario e mi chiedo se l'ernia possa "rientrare" magari con particolari manipolazioni o ginnastiche o se sia il caso di sottopormi ad una visita neurochirurgica per valutare la possibilita' di un'operazione. Io pero', dal momento che non accuso dolore e che non pratico sport a livello agonistico, preferirei in ogni modo evitare un'operazione.
Grazie
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Gentile utente,
una visita clinica in un caso come il suo e' essenziale per capire attraverso una visita clinca le esatte conseguenze della ernia espulsa di cui lei e' portatore.
L'ernia non rientra ma eventualmente puo' diminuire il suo volume e dunque diminuire i disturbi da compressione che arreca al midollo, in seguito ad un processo di disidratazione che avviene con il tempo.
L'opportunita' dell'intervento si prendera' in considerazione sulla base dei reali sintomi e segni che emergeranno dalla visita clinica che poc'anzi le ho consigliato.
cordiali saluti

Dr. Roberto LEO

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Utente
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Mille grazie ! Faro' la visita.