Segni di coxartrosi bilataerale con deformazione della testa femorale ed osteofitosi marginale
vorrei chiedere gentilmente una consulenza sulla coxartrosi.
Ho effettuato rm bacino il cui esito vi riporto:
segni di coxartrosi bilataerale con deformazione della testa femorale ed osteofitosi marginale prevalente a destra dove è anche osservabile iniziale condropatia acetabolare nella sede di carico perifericamente segno di conflitto femoro acetabolare di origine femorale. Non versamento significativo onm sede coxofemorale bilaterale. Normale abtiversione dela cavità acetabolare bilateralmente.
Sono una donna di 44 anni che soffre anche di artrosi alla spalla dx, faccio infiltrazioni di cortisone ogni 6 mesi.
Ho dolori fortissimi al bacino e alla gamba destra che alle volte mi impediscono di camminare e rendono le normali attività molto difficili , prendo antinfiammatori ma non posso abusarne, il dolore è molto forte e persistente con fitte lancinanti e il dolore persiste sia stando sdraiata - seduta - in piedi e non mi fa dormire.
Fortunatamente non succede spessissimo però la qualità della vita è nettamente peggiorata.
Ho saputo che ci sono tecniche meno invasive di una protesi ad anca, laparoscopia dove vanno a pulire la parte in modo da poter andare ancanti ancora un po di anni prima di arrivare ad intervento.
Mi potreste per favore dare un consiglio su cosa mi conviene fare?
Ringrazio anticipatamente e saluto con cordialità.
E.
Per coxartrosi si intende l' artrosi dell' anca, la degenerazione delle componenti articolari, in questo caso della testa e del cotile; nelle fasi iniziali possono essere di ausilio, ma non risolutivi, farmaci antiinfiammatori,integratori per la cartilagine, metodiche riabilitative, un' educazione ad uno stile di vita, la dieta etc. , nei casi sintomatici, che pregiudicano la qualita' della vita, quindi in presenza di forte dolore si rende necessario la sostituzione delle componenti articolari, intendo parlare della protesi totale d' anca; oggi, considerata la sua giovane eta' esistono protesi di ultima generazione, meno invasive,della durata media di circa 20 anni.
Quello a cui fa riferimento lei e' l' artroscopia che consiste nell' entrare in articolazione con una telecamera e "pulire" l' articolazione.
La decisione va presa con gli esami in mano e la paziente, si rivolga ad un ortopedico di zona, insieme concorderete la migliore opzione.
Cordialmente la saluto
Dott. Andrea D'Arrigo
Specialista in chirurgia del Piede e Caviglia
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