Frattura malleolo interno

Salve, nel marzo di quest'anno mi sono fratturato il malleolo interno della caviglia destra (frattura composta) la quale è stata sistemata con operazione chirurgica e due viti, un mese di gesso e un mese di stampelle.
La stessa caviglia nell'estate del 2009 ha subito una distorsione nella parte esterna della caviglia, la quale però dopo un mese tra anti-infiammatori e terapia tekar si è sistemata. Questa distorsione non ha implicato nesssun gesso e non è neppure stata troppo debilitante: ero al lavoro senza problemi tranne un poco di dolore.
Tornando alla frattura, dopo i 2 mesi i due mesi tra gesso e stampelle, ho cominciato a camminare regolarmente, a fare esercizi consigliati dal fisioterapista e dall'ortopedico come la tavoletta tonda, nuoto pinnato ecc.
Ho sempre sofferto però di un fastidio nella parte esterna del malleolo, quella non fratturata, che si riacutizzava ogni qualvolta facevo esercizio, ma pensavo come il mio ortopedico che fosse dovuto alla "messa a punto della caviglia" e sparisse col tempo, anzi l'ortopedico mi aveva detto che potevo riprendere l'attività sportiva.
Ad agosto il fastidio è andato crescendo, camminare per brevi distanze non è un problema, ma correre non se ne parla e praticare sport su alti livelli come facevo prima (alpinismo e bodybuilding) non mi è proprio possibile.
Ho fatto così una risonanza la quale ha dato il seguente esito:
"esiti frattura malleolo tibiale mediale trattata con osteosintesi. Si segnala sofferenza edematoso-flogistica della spongiosa ossea del domo astragalico anteriore come per esiti di lesione distrattiva con andamento deteso e slaminato delle fibre... nei limiti..tutto il resto... Presenza di os trigonum".

Alla luce di questi esiti naturalemente sto aspettando per una visita specialistica, ma nel frattempo mi piacerebbe sapere come mi devo regolare a proposito ossia, se continuare con la mobilitazione della caviglia o meno.
Attualmente mi sono fermato con qualsiasi attività sulla caviglia in questione e applico regolarmente ghiaccio e artrosilene e in più prendo ingratori per le cartilagini i queli mi erano stati prescritti dall'ortopedico.
Cosa mi prospetterà il futuro invece? Come protrò tornare a non avere più problemi alla caviglia?

Grazie delle indicazioni
Buona giornata
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Gentile utente e' evidente che tale mia risposta e' fortemente influenzata dalla impossibilita' di visionare le radiografie e di visitare la sua caviglia.
Va detto subito che come noto l'attivita' di corsa e' una attivita' ad impatto ad alto impegno per la caviglia il ginocchio ed in generale per tutto l'arto inferiore dunque secondo me i dolori che lei riferisce potrebbero essere normali. E' verosimile ritenere che lei non abbia seguito un percorso terapeutico adeguato e sufficiente per le richieste funzionali che lei impone alla sua caviglia ---> sport ad alta intensita'.
Per quanto riguarda il commento alla RMN ritengo che la lesione che e' emerasa da tale esame sia compatibile con gli esiti traumatici dello scorso anno.
Cordiali saluti

Dr. Roberto LEO

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto del consulto, ma cosa consiglia nel frattempo che attendo per la visita? Tenere la caviglia a riposo o continuare gli esercizi di mobilitazione?
Per quanto riguarda seguire un percorso terapeutico adeguato ad uno sportivo in che cosa si differenzia rispetto ad una persona normale? In quanto ho eseguito i normali esercizi consigliati.
Ancora grazie per la disponibilità
Cordiali Saluti
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Tenere la caviglia a riposo o continuare gli esercizi di mobilitazione?
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Riposo del tutto no- Eviterei le attivita' ad impatto cpme la corsa e le attivita' ad alta rihiesta funzionale.
Il nuoto e la bicicletta le vedo come attivita' essenziali per la sua riabilitazione.
Il percorso riabilitativo di uno sportivo, date le elevate richieste funzionali, e' forzatamente diverso e piu' intenso rispetto al percorso di una persona normale che non ha eseigenze di sottoporre il proprio apparato locomotore ad alti livelli di intensita' di allenamento. Non per niente gli sportivi professionisti di alto livello hanno sempre a disposizione apparati e personale per la riabilitazione. Non e' un vezzo ma una pura necessita' quitidiana.
Quanto alla precisazione in che cosa consistono nel dettaglio le differenze del percorso riabilitativo di uno sportivo rispetto al percorso riabilitativo "normale" le righe di questo post per quanto io possa sfrozarmi servirebbero a ben poco per chiarire le effettive differenze.
Essenziale rivolgersi a professionsiti di chiara fama per la riabilitazione sportiva ed evitare un po' di riabilitazione di base con un fisioterapista seguita da un eventuale "fai da te".
Cordiali saluti