Rimozione chiodo gamma 3 dopo 1 anno

Ho 49 anni e, a seguito di una caduta sul ghiaccio, 8 mesi fa ho subito la frattura pertrocanterica del femore destro e mi è stato impiantato un chiodo endomidollare del tipo gamma3. La ripresa è stata lenta a causa del maltempo e del ghiaccio che non mi consentiva di uscire di casa. Quindi al controllo dopo 4 mesi mi hanno riscontrato una trofia muscolare (avevo ancora bisogno di un'antibrachiale) anche se il callo osseo era già formato. Dal punto di vista generale, non avevo dolore in nessuna posizione. Mi hanno consigliato passeggiate, nuoto e cyclette. Dopo due mesi, 6 dall'intervento, abbandonata l'antibrachiale, ho difficoltà a rimanere seduta in quanto ho forti dolori all'osso femorale. Lo stesso durante il sonno: se mi giro sul lato sinistro, e la gamba destra-operata- incrocia la sinistra, mi sveglio dal dolore che mi impedisce qualunque movimento.
Il dolore si irradia dall'altezza del trocantere e termina all'altezza della cicatrice in corrispondenza della vite cefalica.
Al controllo di qualche giorno fa, premesso che la frattura è risolta, mi hanno consigliato la rimozione del chiodo in quanto sarebbe la causa diretta dei sintomi.
Mi hanno detto che la situazione non si risolverà senza rimozione del chiodo e che il dolore potrà solo peggiorare.
Effettivamente i dolori si stanno facendo più forti al punto di non consentirmi alcun movimento fino a quando non mi passa (alzandomi in piedi e muovendo qualche passo, zoppicando, prima, e normalmente dopo).
Sono in lista d'attesa per la rimozione che dovrebbe avvenire fra 6 mesi - 1 anno dall'impianto - ma vorrei qualche informazione in proposito:
- l'intervento sarà un po' più invasivo del precedente e la ripresa? Quanto tempo mi occorrerà per tornare a camminare normalmente?
- avrò bisogno di stampelle? Se sì per quanto tempo?
- infine, dopo la rimozione del chiodo, considerato che per posizionarlo è stato necessario fresare l'osso, rimarrà un "vuoto" all'interno del femore? Il femore risulterà più fragile dell'altro?
Ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicarmi e mi complimento sinceramente per la professionalità che dimostrate in ogni parte del Vostro sito.

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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
PREMESSO CHE PER RISPONDERE CON SERIA PROFESSIONALITA' ALLE SUE DOMANDE SAREBBE OPPORTUNO VISIONARE LE RADIOGRAFIE PROVIAMO A DISOLVERE ALMENO IN PARTE ALCUNI SUOI DUBBI,
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- l'intervento sarà un po' più invasivo del precedente e la ripresa?
L'INVASIVITA' TISSUTALE E' LA STESAA, CIO' CHE CAMBIA E' CHE NON C'E' LA FRATTURA E CIO' SEMPLIFICA ALCUNE COSE.
Quanto tempo mi occorrerà per tornare a camminare normalmente?
DIFFICILE DIRE UN TEMPISTICA ESATTA IN QUANTO OGNI PAZIENTE HA I SUOI TEMPI.
SE PER "BENE" INTENDE SENZA STAMPELLE I TEMPI POTREBBERO ANDARE ESSERE VARIABILI TRA IL MESE ED I 2 MESI.
- avrò bisogno di stampelle?
ALL'INIZIO SI
Se sì per quanto tempo?
OCCORE VISONARE LE RADIOGRAFIE PER RISPONDERE CON PRECISIONE
- infine, dopo la rimozione del chiodo, considerato che per posizionarlo è stato necessario fresare l'osso, rimarrà un "vuoto" all'interno del femore?
NO NON UN VUOTO SOLO UN LEGGERO ASSOTTIGLIAMENTO DELL'OSSO AL DI SOTTO DELLA CORTICALE INTERNA FEMORAE (PER SPIEGARE BENE QUESTO CONCETTO OCCORREREBBE UN DISEGNO!!!)
Il femore risulterà più fragile dell'altro?
DAL PUNTO DI VISTA BIOMECCANICO SI.
AFFINCHE' IL FEMORE TORNI AD AVERE LA SETSSA RESISTENZA MECCANICA DEL SUO OMOLOGO DALL'ALTRO LATO SONO NECESSARI ALCUNI MESI!.
Saluti

Dr. Roberto LEO

[#2]
Utente
Utente
Grazie per le risposte: era tutto quello che volevo sapere!
Capisco che è tutto relativo ma non ho avuto modo di chiederlo direttamente al medico che mi ha visitata e non avevo la minima idea delle conseguenze dell'intervento.
Ora ho le idee un po' più chiare.
Grazie ancora