Fascite plantare/tallonite/sperone calcaneare

Ho 55 anni (h 1,76m e p.68-69kg), sono stato fino a 34 anni atleta agonistico nei 1500m e nei 3000 siepi. Successivamente ho continuato ad allenarmi almeno 3-4 volte alla settimana per circa 1 ora al giorno. Ci sono stati periodi in cui mi dedicavo anche in modo più frequente. Ho sempre avuto massima attenzione alle calzature. In pratica non ho mai smesso di fare l'atleta, continuando anche in altre specialità: volley, ciclismo, nuoto.
Circa 1 anno fa è cominciato un dolore al tallone sx. Mi è stato diagnosticato uno sperone calcaneare. Ho interrotto gradualmente gli allenamenti fino a smettere poi completamente (causa il dolore) ed ho proseguito privilegiando particolarmente il nuoto 3-4 volte la settimana.
Su consiglio del medico e del fisiatra, la terapia iniziale è stata quella delle onde d'urto (5 sedute). Il risultato è stato minimale. Successivamente (dopo 2 mesi) ho ripetuto la terapia (5 sedute). Poi ancora sedute di ipertermia e ultrasuoni e massaggi e ho cominciato ad usare uno specifico plantare modellato "ad-hoc" e talloniere in silicone, come consigliato dal medico. Il risultato è stato quello di avere il dolore meno intenso ma diffuso tra tallone e tendine di achille (tendinite). Solamente un'iniezione di cortisone (dolorosissima per tre-quattro giorni) mi ha procurato un beneficio che però è durato solo per 2-3 settimane. Poi è ritornato tutto come prima. Dolore al mattino, impossibilità di svolgere la mia attività sportiva ma non solo, non posso nemmeno più fare una passeggiata. Solamente dopo l'acquisto delle scarpe "MBT" riesco a passeggiare senza avvertire particolare dolore. Il riposo, quindi, e nemmeno gli esercizi specifici hanno portato rimedio. Il medico specialista non mi ha "soddisfatto". Egli sostiene che gli esami clinici, radiografia, ecografia e la risonanza evidenziano soltanto uno sperone di 15 mm. A parer suo trascurabile è similare a quello del piede destro (dove non ho alcun problema)e che la cosa si dovrebbe risolvere con il tempo con calzature morbide con un tacco di almeno 3 cm. A suo parere ulteriori terapie hanno solo un'efficacia temporanea (!) e che devo accettare di non poter più correre.
Da parte mia invece non mi rassegno poiché la passione per la corsa non è poi una cosa facile da perdere. Anche se ora mi dedico con sistematicità, ma non con altrettanta passione, al nuoto e al ciclismo. Per dire la verità qualche volta ho tentato di riprendere a correre. Ed ho riscontrato che l'utilizzo delle scarpe MNT su percorsi con terrono erboso non mi danno particolari problemi salvo che nei giorni che seguono i dolori aumentano e quindi ho deciso che anche queste "imprese" sono da evitare.
Vorrei affrontare la problematica in maniera più specifica con un medico specialista che possa seguirmi da vicino al fine di poter un giorno ritornare a correre. Cosa mi consigliate?
Vi ringrazio dell'aiuto e dell'attenzione che mi vorrete dedicare.
[#1]
Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Il suo racconto e' stato molto preciso e puntuale.
Se la problematica e' quella da lei esposta, e non ho dubbi che lo sia, e se la diagnosi e' corretta, lei ha sinora eseguito gli approcci terapeutici piu' moderni e corretti ed ha ulteriormente prestato anche attenzione alle calzature.
Se lo sperone e' nella parte inferiore del calcagno ossia la ove il calcagno prende contatto con il suolo ritengo che una opzione chirurgica sia poco consigliabile per le scarse garanzie di poter tornare a correre come da lei desiderato. Opzioni terapeutiche diverse da quelle da lei esposte onestamente non ne conosco.
Non sospenderei totalmente la corsa semplicemente la alternerei sapientemente con le altre due attivita' da lei citate--> nuoto e bicicletta.
Cordiali saluti.

Dr. Roberto LEO