Trapianto caviglia

Buon giorno, ho 42 anni e soffro di artrosi tibio-tarsica post-traumatica.
Sono in lista al Rizzoli di Bologna per un trapianto da donatore dell'articolazione.
Ho scelto io di sottopormi a tale intervento, perchè le alternative erano l'artrodesi o l'artroprotesi, che come noto la prima è invalidante, la seconda è poco duratura.
Sono stato informato del rischio (20%) che dopo il trapianto si debba lo stesso intraprendere la strada dell'artrodesi.

Vorrei solamente chiedere se secondo voi sto facendo la scelta giusta.
[#1]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

l'intervento che Lei menziona è, allo stato attuale dell'arte, ancora molto sperimentale. Pertanto credo che la probabilità di insuccesso sia addirittura ben maggiore di quel 20% che Lei cita, anche se pochissimi chirughi al mondo effettuano quel tipo di interventi e io non sono tra questi, quindi la mia conoscenza del tasso di incidenza delle complicanze non è così precisa.

Personalmente, se mi trovassi nei suoi panni preferirei puntare direttamente sull'artrodesi, perché non avrei voglia di correre il rischio di reintervenire presto. Questo è lo stesso motivo per cui eviterei la protesi.
Mi rendo però conto che si tratta di scelte molto personali, e se Lei vuole fare il tentativo del trapianto, sicuramente è una possibilità interessante in quanto, se le cose vanno come sperato, potrebbe regarlarLe una buona e durevole articolazione.

Deve però essere molto conscio del fatto che la convalescenza è piuttosto lunga, e potrebbe protrarsi indefinitamente in caso di complicanze e insuccesso.
Il percorso che la porterebbe, in caso di fallimento del trapianto, ad una artrodesi solida sarebbe molto lungo, anche di parecchi mesi (se non anni).

Però avrà la certezza di non aver lasciato nulla di intentato per salvare la Sua articolazione.
Tenga però presente che, a seguito di un trapianto fallito, non sarà più possibile optare per la protesi, ma si dovrà ripiegare necessariamente sull'artrodesi.

Con quello che Le ho scritto non voglio scoraggiarLa, ma solo doverosamente informarLa di ciò che comporta la Sua scelta. In ogni caso, se Lei decidesse comunque di perseguirLa, ha tutto il mio appoggio ed incoraggiamento, e La invito anzi a tenermi informato dell'evoluzione del Suo caso.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

l'intervento che Lei menziona è, allo stato attuale dell'arte, ancora molto sperimentale. Pertanto credo che la probabilità di insuccesso sia addirittura ben maggiore di quel 20% che Lei cita, anche se pochissimi chirughi al mondo effettuano quel tipo di interventi e io non sono tra questi, quindi la mia conoscenza del tasso di incidenza delle complicanze non è così precisa.

Personalmente, se mi trovassi nei suoi panni preferirei puntare direttamente sull'artrodesi, perché non avrei voglia di correre il rischio di reintervenire presto. Questo è lo stesso motivo per cui eviterei la protesi.
Mi rendo però conto che si tratta di scelte molto personali, e se Lei vuole fare il tentativo del trapianto, sicuramente è una possibilità interessante in quanto, se le cose vanno come sperato, potrebbe regarlarLe una buona e durevole articolazione.

Deve però essere molto conscio del fatto che la convalescenza è piuttosto lunga, e potrebbe protrarsi indefinitamente in caso di complicanze e insuccesso.
Il percorso che la porterebbe, in caso di fallimento del trapianto, ad una artrodesi solida sarebbe molto lungo, anche di parecchi mesi (se non anni).

Però avrà la certezza di non aver lasciato nulla di intentato per salvare la Sua articolazione.
Tenga però presente che, a seguito di un trapianto fallito, non sarà più possibile optare per la protesi, ma si dovrà ripiegare necessariamente sull'artrodesi.

Con quello che Le ho scritto non voglio scoraggiarLa, ma solo doverosamente informarLa di ciò che comporta la Sua scelta. In ogni caso, se Lei decidesse comunque di perseguirLa, ha tutto il mio appoggio ed incoraggiamento, e La invito anzi a tenermi informato dell'evoluzione del Suo caso.

Distinti saluti
[#3]
Utente
Utente
La ringrazio per il suo parere, molto franco, realistico e anche umano.
Ha perso piu tempo lei per me, che il noto professore che mi ha proposto di fare il trapianto.

Cordiali saluti.


[#4]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

come sta?

Ha preso qualche decisione in merito al Suo intervento?

Distinti saluti,
e Buone Feste
[#5]
Utente
Utente
Buon giorno e grazie per l'interessamento.

Dopo essermi ben documentato ed aver interpellato via internet i pazienti che si sono sottoposti a trapianto, ho tratto la conclusione che la percentuale di insucesso è di circa il 50%.
Al Rizzoli dopo un anno dall'intervento non si informano piu sullo stato di salute del trapiantato, ecco che le percentuali cambiano.
N.B. quelli che hanno avuto successo non è che fanno le corse, ma camminano peggio di chi ha una protesi.


Quindi ho optato per l'artrodesi, che farò in primavera dal dott. Castaman a Vicenza.
Sono troppo giovane ed attivo per sottopormi ad interventi poco consolidanti.

Quando andrò in pensione potrò permettermi di fare tutti gli "esperimenti" del caso, ma per ora ho troppo da fare che starmene per mesi e mesi a gamba alta.

Caro dottore, la ringrazio per il suo appoggio e la terrò informata.

Saluti, e buone feste anche a lei.
[#6]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Spero di esserLe stato d'aiuto nella Sua scelta, e Le auguro il meglio.

Distinti saluti