Condropatia ginocchio e corsa
Buona sera,ho 67 anni (h 170 cm / peso 64 Kg)e da 32 anni pratico il podismo con regolarità (3-4 sedute settimanali), percorrendo 2500-3000 Km/anno.
Purtroppo la corsa esasperata, sempre alla ricerca della performance, sempre su asfalto e per lunghi tratti in discesa, mi ha usurato entrambe le ginocchia.
Nel Novembre 2008, correndo in discesa, ho avvertito un forte dolore nella parte interna del ginocchio sinistro, che si è gonfiato.
Dopo un paio di settimane di stop, diminuito il dolore e sgonfiato il ginocchio, ho ripreso a correre, a ritmi blandi, continuando a correre per un anno (fino a Novembre 2009) con il menisco (ahimè) rotto.
L' 8 Febbraio 2010 mi sono sottoposto ad artroscopia, con la seguente diagnosi: "gonalgia sinistra da lesione con flop marginale del menisco mediale + fibrillazione anche del laterale + condropatia di 3° del condilo mediale".
Mi è stata eseguita la regolarizzazione meniscale mediale e laterale + perforazione condilica secondo Pridie.
L' altro ginocchio, quello destro, ha manifestato la stessa sintomatologia dolorosa del sinistro, questa volta a riposo, pochi giorni dopo l' intervento di artroscopia al ginocchio sinistro.
Non ho perso tempo e pertanto il 14 Giugno 2010 mi sono sottoposto ad artroscopia del ginocchio destro, con la seguente diagnosi: "lesione menisco mediale ginocchio destro + condropatia condilica femorale mediale di 2°".
Mi è stata eseguita la regolarizzazione del bordo meniscale lesionato.
Il dolore post-operatorio, soprattuto a carico del ginocchio che ha subito la perforazione del condilo femorale, è quasi scomparso; la funzionalità dell' articolazione è soddisfacente, ho iniziato da un paio di mesi ad andare in bicicletta (uscite di 30-40 Km), riacquistando una discreta forma fisica.
Tanti anni di corsa mi hanno dato un meraviglioso benessere psico-fisico, ma anche un dipendenza difficile da eliminare.
A questo punto sono di fronte ad un dilemma: potrò riprendere a correre, magari
a ritmi più blandi, su terreno erboso, con chilometraggi ridotti (non più di
10-12 Km a seduta)?
Riprendendo l' attività podistica correrò il rischio di andare incontro ad una protesi di ginocchio? O ad altri guai a carico delle articolazioni, vista la situazione delle cartilagini?
Pertanto scrivo a Voi confidando di avere delle autorevoli risposte ai miei
quesiti.
L'ortopedico che mi ha operato non mi ha dato delle risposte precise, è rimasto sul vago ...... io invece sto fremendo nell' attesa di poter riprendere a correre !!!
Grazie infinite per la Vostra disponibilità.
Purtroppo la corsa esasperata, sempre alla ricerca della performance, sempre su asfalto e per lunghi tratti in discesa, mi ha usurato entrambe le ginocchia.
Nel Novembre 2008, correndo in discesa, ho avvertito un forte dolore nella parte interna del ginocchio sinistro, che si è gonfiato.
Dopo un paio di settimane di stop, diminuito il dolore e sgonfiato il ginocchio, ho ripreso a correre, a ritmi blandi, continuando a correre per un anno (fino a Novembre 2009) con il menisco (ahimè) rotto.
L' 8 Febbraio 2010 mi sono sottoposto ad artroscopia, con la seguente diagnosi: "gonalgia sinistra da lesione con flop marginale del menisco mediale + fibrillazione anche del laterale + condropatia di 3° del condilo mediale".
Mi è stata eseguita la regolarizzazione meniscale mediale e laterale + perforazione condilica secondo Pridie.
L' altro ginocchio, quello destro, ha manifestato la stessa sintomatologia dolorosa del sinistro, questa volta a riposo, pochi giorni dopo l' intervento di artroscopia al ginocchio sinistro.
Non ho perso tempo e pertanto il 14 Giugno 2010 mi sono sottoposto ad artroscopia del ginocchio destro, con la seguente diagnosi: "lesione menisco mediale ginocchio destro + condropatia condilica femorale mediale di 2°".
Mi è stata eseguita la regolarizzazione del bordo meniscale lesionato.
Il dolore post-operatorio, soprattuto a carico del ginocchio che ha subito la perforazione del condilo femorale, è quasi scomparso; la funzionalità dell' articolazione è soddisfacente, ho iniziato da un paio di mesi ad andare in bicicletta (uscite di 30-40 Km), riacquistando una discreta forma fisica.
Tanti anni di corsa mi hanno dato un meraviglioso benessere psico-fisico, ma anche un dipendenza difficile da eliminare.
A questo punto sono di fronte ad un dilemma: potrò riprendere a correre, magari
a ritmi più blandi, su terreno erboso, con chilometraggi ridotti (non più di
10-12 Km a seduta)?
Riprendendo l' attività podistica correrò il rischio di andare incontro ad una protesi di ginocchio? O ad altri guai a carico delle articolazioni, vista la situazione delle cartilagini?
Pertanto scrivo a Voi confidando di avere delle autorevoli risposte ai miei
quesiti.
L'ortopedico che mi ha operato non mi ha dato delle risposte precise, è rimasto sul vago ...... io invece sto fremendo nell' attesa di poter riprendere a correre !!!
Grazie infinite per la Vostra disponibilità.
[#1]
Gentile utente, i quesiti che ci pone richiedono una conoscenza delle condizioni obbiettive e radiografiche, che non possiamo avere on-line. In linea di massima ritengo che possa quanto meno riprovare a riprendere con gradualità la sua attività podistica, osservando come si sente. La necessità di un intervento di protesi può essere stabilita solo conoscendo la situazione suddetta e quindi non possiamo esprimerci in tal senso. Cordialità
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
[#2]
Utente
Gentile Dr. Colì, grazie per la Sua tempestiva risposta, che mi impone un chiarimento rispetto ai miei timori riguardo ad un eventuale intervento di protesi.
Alla luce delle attuali condizioni delle mie ginocchia, ampiamente soddisfacenti dal punto di vista funzionale,
non mi pongo assolutamente il problema.
Il mio timore, che non ho evidenziato in maniera chiara con la mia richiesta di consulto, è che la condropatia di 3° e di 2° delle due ginocchia, una volta ripresa l' attività podistica, possa con gli anni peggiorare in misura tale da rendere necessario il suddetto intervento.
In base alla Sua esperienza, posso rischiare e riprendere a correre, ..... oppure è preferibile praticare un altro sport aerobico (ad es. ciclismo) meno usurante per l' articolazione del ginocchio?
Se dovessi riprendere a correre con gradualità, ci sono eventuali campanelli di allarme in grado di consentire lo stop della corsa prima che sia troppo tardi?
Grazie ancora per la disponibilità.
Alla luce delle attuali condizioni delle mie ginocchia, ampiamente soddisfacenti dal punto di vista funzionale,
non mi pongo assolutamente il problema.
Il mio timore, che non ho evidenziato in maniera chiara con la mia richiesta di consulto, è che la condropatia di 3° e di 2° delle due ginocchia, una volta ripresa l' attività podistica, possa con gli anni peggiorare in misura tale da rendere necessario il suddetto intervento.
In base alla Sua esperienza, posso rischiare e riprendere a correre, ..... oppure è preferibile praticare un altro sport aerobico (ad es. ciclismo) meno usurante per l' articolazione del ginocchio?
Se dovessi riprendere a correre con gradualità, ci sono eventuali campanelli di allarme in grado di consentire lo stop della corsa prima che sia troppo tardi?
Grazie ancora per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.5k visite dal 05/08/2010.
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