Frattura scomposta sovracondiloidea omero sinistro
Buongiorno. Mia figlia di 8 anni ha riportato in seguito ad una caduta una frattura scomposta sovracondiloidea dell'omero sinistro. E' stata sottoposta ad un intervento in anestesia totale presso un ospedale pediatrico della nostra zona durante il quale le è stata ridotta la frattura, applicati fili d'acciao di Kirschner incrociati e gesso. Il traumatologo che l'ha operata mi ha detto che sarà necessaria una lunga riabilitazione dopo la rimozione del gesso, mentre l'ortopedico che l'ha dimessa mi ha detto che poiché i bambini hanno grosse capacità di riprendersi non sarà necessaria alcuna fisioterapia ma solo tanti bagni al mare. A chi dare ragione? Sono due pareri in netto contrasto e sinceramente non so quale prendere in considerazione, visto anche che ho letto che tali fratture spesso lasciano postumi importanti. Qualcuno può aiutarmi?
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Gentile signora
a distanza non è possibile dare indicazioni.
Posso solo dirle che la risposta dipende dalla frattura (in genere a quest'età sono distacchi epifisari puri o misti).
Spesso capita che la lesione sia complessa e richieda interventi e immobilizzazioni più lunghe.
Presso il nostro centro consigliamo sempre ai genitori della fisioterapia che, a seconda dei casi, può essere fatta dagli stessi genitori o persone con cui il bambino ha un'ottima compliance e intesa oppure in casi più complessi con la sorveglianza di un fisiatra e l'assistenza di un fisioterapista.
I genere i bambini non accettano di lavorare "contro dolore" per guadagnare l'escursione articolare completa come può fare un adulto. Per cui c'è il rischio che si crei una rigidità da "non uso" più che una rigidità dovuta alla lesione in sè.
Inoltre molto dipende dal carattere del bambino e dall'ambiente familiare. In alcuni casi, a parità di lesione e di trattamento, serve un supporto riabilitativo esterno alla famiglia, altre volte il recupero si riesce ad effettuare nel contesto del nucleo famigliare.
A parte le segnalo la necessità di seguire questi bambini negli anni successivi al trauma per valutare eventuali deviazioni dell'asse del gomito dovuto a iposviluppo di un versante dell'epifisi omerale per ischemia del/dei nuclei di accrescimento epifisari danneggiati dalla frattura.
In poche parole anche lesioni perfettamente trattate possono presentare complicanze dell'asse anatomico dell'arto dovute al trauma, pur a funzionalità articolare perfettamente recuperata.
Cordialità
Dr. A. Valassina
a distanza non è possibile dare indicazioni.
Posso solo dirle che la risposta dipende dalla frattura (in genere a quest'età sono distacchi epifisari puri o misti).
Spesso capita che la lesione sia complessa e richieda interventi e immobilizzazioni più lunghe.
Presso il nostro centro consigliamo sempre ai genitori della fisioterapia che, a seconda dei casi, può essere fatta dagli stessi genitori o persone con cui il bambino ha un'ottima compliance e intesa oppure in casi più complessi con la sorveglianza di un fisiatra e l'assistenza di un fisioterapista.
I genere i bambini non accettano di lavorare "contro dolore" per guadagnare l'escursione articolare completa come può fare un adulto. Per cui c'è il rischio che si crei una rigidità da "non uso" più che una rigidità dovuta alla lesione in sè.
Inoltre molto dipende dal carattere del bambino e dall'ambiente familiare. In alcuni casi, a parità di lesione e di trattamento, serve un supporto riabilitativo esterno alla famiglia, altre volte il recupero si riesce ad effettuare nel contesto del nucleo famigliare.
A parte le segnalo la necessità di seguire questi bambini negli anni successivi al trauma per valutare eventuali deviazioni dell'asse del gomito dovuto a iposviluppo di un versante dell'epifisi omerale per ischemia del/dei nuclei di accrescimento epifisari danneggiati dalla frattura.
In poche parole anche lesioni perfettamente trattate possono presentare complicanze dell'asse anatomico dell'arto dovute al trauma, pur a funzionalità articolare perfettamente recuperata.
Cordialità
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.1k visite dal 21/07/2010.
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