Frattura scomposta tibia e perone,ritorno alla guida di moto
Buongiorno,
sono un uomo di 46 anni,circa 4 mesi fa mi sono procurato una frattura scomposta
al III diafisario distale di tibia e perone sx.Il 16 marzo tre giorni dopo l'incidente sono stato operato con l'inserimento di un chiodo endomidollare in titanio 11x350 bloccato con 2 viti prossimali e 2 distali,il perone invece è stato lasciato libero.L'esame radiografico del 17 giugno a tre mesi dall'intervento con annessa visita ortopedica dice:"Postumi di frattura del tratto distale della diafisi tibiale,chirurgicamente trattata con chiodo endomidollare bloccato,ben ridotta;buona ossificazione del callo.
Postumi di frattura anche del tratto distale della diafisi del perone,non significativamente scomposta,con discreta ossificazione del callo.
Lieve diastasi tibio-peroneale;regolari rapporti tibio-astragalici".
Nei 4 mesi ho eseguito numerose sedute di fisioterapia,cammino senza zoppicare e quasi senza fastidio anche se la caviglia è ancora un po' gonfia e tra qualche giorno riprendero'a lavorare.
Secondo Voi quanto dovro'ancora aspettare prima di poter usare la moto con una certa sicurezza,considerando che possiedo una maxi enduro stradale che uso solo per tranquille gite turistiche su strada e dotato del necessario abbigliamento
protettivo?
Ho letto da piu' parti che dopo un certo periodo è consigliabile rimuovere il chiodo,Voi cosa mi consigliate premesso che svolgo anche attivita'sportive (corsa,tennis,fitness)?
L'intervento di rimozione cosa comporta in termini di ricovero e di convalescenza?
Ringraziandovi anticipatamente per una Vostra risposta porgo distinti saluti
sono un uomo di 46 anni,circa 4 mesi fa mi sono procurato una frattura scomposta
al III diafisario distale di tibia e perone sx.Il 16 marzo tre giorni dopo l'incidente sono stato operato con l'inserimento di un chiodo endomidollare in titanio 11x350 bloccato con 2 viti prossimali e 2 distali,il perone invece è stato lasciato libero.L'esame radiografico del 17 giugno a tre mesi dall'intervento con annessa visita ortopedica dice:"Postumi di frattura del tratto distale della diafisi tibiale,chirurgicamente trattata con chiodo endomidollare bloccato,ben ridotta;buona ossificazione del callo.
Postumi di frattura anche del tratto distale della diafisi del perone,non significativamente scomposta,con discreta ossificazione del callo.
Lieve diastasi tibio-peroneale;regolari rapporti tibio-astragalici".
Nei 4 mesi ho eseguito numerose sedute di fisioterapia,cammino senza zoppicare e quasi senza fastidio anche se la caviglia è ancora un po' gonfia e tra qualche giorno riprendero'a lavorare.
Secondo Voi quanto dovro'ancora aspettare prima di poter usare la moto con una certa sicurezza,considerando che possiedo una maxi enduro stradale che uso solo per tranquille gite turistiche su strada e dotato del necessario abbigliamento
protettivo?
Ho letto da piu' parti che dopo un certo periodo è consigliabile rimuovere il chiodo,Voi cosa mi consigliate premesso che svolgo anche attivita'sportive (corsa,tennis,fitness)?
L'intervento di rimozione cosa comporta in termini di ricovero e di convalescenza?
Ringraziandovi anticipatamente per una Vostra risposta porgo distinti saluti
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Il referto riportato descrive una frattura consolidata. E' però imopossibile dire se e quando potrà andare in moto "con una certa sicurezza": teoricamente anche subito, ma in pratica bisogna valutare la motilità della caviglia e la sua stabilità: la "lieve diastasi tibio-peroneale" visibile sulle rx deve essere controllata clinicamente dall'Ortopedico che La segue. A lui, DOPO essere stato visitato, potrà porre la domanda circa la moto.
Per quanto riguarda imezzi di sintesi, in genere si consiglia la rimozione a un anno-un anno e mezzo dal loro impianto. Il ricovero è molto breve e dipende dagli usi del Centro a cui si rivolgerà (in genere lo stesso dove è stato operato), come pure la convalescenza.
Cordiali saluti
Per quanto riguarda imezzi di sintesi, in genere si consiglia la rimozione a un anno-un anno e mezzo dal loro impianto. Il ricovero è molto breve e dipende dagli usi del Centro a cui si rivolgerà (in genere lo stesso dove è stato operato), come pure la convalescenza.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.3k visite dal 19/07/2010.
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