Spalla dolorosa
Buongiorno. Il 19 maggio 2009 ho sentito una fitta nella parte alta anteriore della spalla sx mentre mi allenavo in palestra, in particolare in fase di discesa del bilanciere durante un esercizio per i pettorali su panca piana, usando un carico considerevole. Da allora, il dolore nel punto in cui ho avuto la fitta, non mi ha mai abbandonato, in particolare se rimango appoggiato con il gomito su una superficie per un po’, il dolore cresce con il passare dei secondi e raggiunge il suo apice nel momento in cui risollevo il gomito. Premetto che soffro di lassità legamentosa.
Eseguiti: eco, rx, 2rmn + 1con mdc, laserterapia, massaggi, rieducazione funzionale, potenziamento stabilizzatori, riposo, ghiaccio, antinfiammatori...
RMN 1/6/09: "Aspetti tendinosici peraltro modesti interessano la porzione inserzionale del tendine del sopraspinato senza evidenti segni di rottura. Regolari le altre componenti tendinee della cuffia dei muscoli rotatori della spalla. Non versamenti articolari nè in corrispondenza della borsa sottoacromiale. Bilateralmente conservato il trofismo scheletrico dei segmenti ossei esaminati con rapporti gleno-omerali e acromiom claveari nella norma. In sede è regolare il tendine del capolungo del bicipite. Il cercine fibrocartilagineo glenoideo peraltro mal valutabile in indagine condotta in condizioni basali e senza introduzione di MDC per via intrarticolare, non sembra presentare alterazioni di morfologia o di inserzione sui capi articolari. Non altri segni significativi."
RMN 14/1/10: “Artrosi acromion-claveare con ipertrofia dei tessuti olli periarticolari che determina lieve impronta sul sovraspinato. I tendini della cuffia dei rotatori presentano regolare spessore ed intensità di segnale, senza soluzione di continuità. Capoluogo del bicipite in sede, circondato da modico versamento nella guaina sinoviale propria. Piccola falda di versamento anche nella borsa subacromion-deltoidea. Non alterazione di segnale delle parti ossee, se si eccettua una isola di compatta della testa omerale. Cercine glonoideo fibro-cartilagineo nei limiti di norma. C.R.: tenosinovite del capoluogo e borsite su lieve impngement a carico della cuffia.”
RMN 30/4-14/5 2010: “Nella scansione di base eseguita del 30/4/10 modesta reattività della spongiosa dei capi articolari acromion-claveari con minima distensione fluida della capsula: verosimile instabilità acromion-claveare in esiti di sublussazione. Asciutta la borsa subacromion-sottodeltoidea, regolare il segnale del tendine sovraspinato. Piccola isola di compatta nella spongiosa della testa omerale. Dopo introduzione di mdc si distende una capsula contenente, regolari i profili articolari dei tendini dei muscoli rotatori ed il decorso intrarticolare del tendine del capoluogo del muscolo bicipite. Nei limiti i legamenti gleno-omerali e le strutture dell’intervallo. Conservati i labbri fibro-cartilaginei dell’anulus compresa l’ancora bicipitale ed il cercine osseo glenoideo.”
Consigli? Grazie!
Eseguiti: eco, rx, 2rmn + 1con mdc, laserterapia, massaggi, rieducazione funzionale, potenziamento stabilizzatori, riposo, ghiaccio, antinfiammatori...
RMN 1/6/09: "Aspetti tendinosici peraltro modesti interessano la porzione inserzionale del tendine del sopraspinato senza evidenti segni di rottura. Regolari le altre componenti tendinee della cuffia dei muscoli rotatori della spalla. Non versamenti articolari nè in corrispondenza della borsa sottoacromiale. Bilateralmente conservato il trofismo scheletrico dei segmenti ossei esaminati con rapporti gleno-omerali e acromiom claveari nella norma. In sede è regolare il tendine del capolungo del bicipite. Il cercine fibrocartilagineo glenoideo peraltro mal valutabile in indagine condotta in condizioni basali e senza introduzione di MDC per via intrarticolare, non sembra presentare alterazioni di morfologia o di inserzione sui capi articolari. Non altri segni significativi."
RMN 14/1/10: “Artrosi acromion-claveare con ipertrofia dei tessuti olli periarticolari che determina lieve impronta sul sovraspinato. I tendini della cuffia dei rotatori presentano regolare spessore ed intensità di segnale, senza soluzione di continuità. Capoluogo del bicipite in sede, circondato da modico versamento nella guaina sinoviale propria. Piccola falda di versamento anche nella borsa subacromion-deltoidea. Non alterazione di segnale delle parti ossee, se si eccettua una isola di compatta della testa omerale. Cercine glonoideo fibro-cartilagineo nei limiti di norma. C.R.: tenosinovite del capoluogo e borsite su lieve impngement a carico della cuffia.”
RMN 30/4-14/5 2010: “Nella scansione di base eseguita del 30/4/10 modesta reattività della spongiosa dei capi articolari acromion-claveari con minima distensione fluida della capsula: verosimile instabilità acromion-claveare in esiti di sublussazione. Asciutta la borsa subacromion-sottodeltoidea, regolare il segnale del tendine sovraspinato. Piccola isola di compatta nella spongiosa della testa omerale. Dopo introduzione di mdc si distende una capsula contenente, regolari i profili articolari dei tendini dei muscoli rotatori ed il decorso intrarticolare del tendine del capoluogo del muscolo bicipite. Nei limiti i legamenti gleno-omerali e le strutture dell’intervallo. Conservati i labbri fibro-cartilaginei dell’anulus compresa l’ancora bicipitale ed il cercine osseo glenoideo.”
Consigli? Grazie!
[#1]
Mi sembra un po' strano che Lei abbia fatto 3 risonanze nel giro di 8-9 mesi. Devo dire comunque che la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa.
Non posso far altro che ribadire quanto è stato già detto in altro suo post dello stesso argomento (e sarebbe stato meglio continuare quello): deve consultare un chirurgo della spalla per una valutazione clinica della Sua spalla, ad esempio presso l'UO di Ortopedia dell'Ospedale di Gorizia. Solo visitandoLa si può apprezzare qual è il problema e cosa fare. Nell'attesa eviti sforzi eccessivi, che possono avere un ruolo determinante nel sostenere la sintomatologia
Cordiali saluti
Non posso far altro che ribadire quanto è stato già detto in altro suo post dello stesso argomento (e sarebbe stato meglio continuare quello): deve consultare un chirurgo della spalla per una valutazione clinica della Sua spalla, ad esempio presso l'UO di Ortopedia dell'Ospedale di Gorizia. Solo visitandoLa si può apprezzare qual è il problema e cosa fare. Nell'attesa eviti sforzi eccessivi, che possono avere un ruolo determinante nel sostenere la sintomatologia
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Utente
Buongiorno.
Torno a scrivere dopo anni di terapie, visite ed esami...tutto concluso con l'intervento chirurgico del 27 giugno (acromionplastica e resezione del terzo distale con metodo di Mumford) che, al momento, non ha portato benefici dato che continuo ad avvertire lo stessissimo dolore che avevo prima e che, nel post operatorio, il chirurgo mi ha riferito che il menisco tra clavicola e acromion (che si ipotizzava rotto e quindi causa del problema) era solo pazialmente rovinato, cosa che metteva in dubbio la correttezza dell'ipotesi che ha portato all'intervento.
L'ultima diagnosi è stata di conflitto acromion claveare e di scarso spazio per i tendini della spalla (in particolare sovraspinato e capolungo del bicipite).
In questi giorni mi sono documentato per capire se in qualche modo, l'anomalia scapolare di cui avevo parlato nella prima discussione da me aperta (https://www.medicitalia.it/consulti/ortopedia/89118-spalla-dolorosa-e-instabile.html) nella quale avevo scritto "il blocco scapola/spalla sinistra si muove in maniera molto + ampia rispetto alla destra, sembra che vada fuori sede e fà scatti", possa indicare la vera problematica ovvero una frattura del coracoide della scapola o comunque una alterazione della struttura osseo-legamentosa scapolare.
Ho trovato questo che mi sembra compatibile e quindi almeno da valutare: "frequentemente il meccanismo di frattura è indiretto, per trauma
trasmesso dalla clavicola, che dista dalla caracoide 1 cm. circa. La clavicola,
in virtù della sua intrinseca elasticità e di quella risultante dal gioco dell'articolazione acromion-clavicolare, può trasmettere il trauma conservando la sua integrità. La diagnosi clinica può essere solo di probabilità, mancando sintomi patognomonici di questa frattura. Quando la tumefazione è modesta, può provocarsi dolore elettivo alla pressione dell'apice coracoideo, nella fossetta di Morenheim."
Chiedo gentilmente un'opinione sulla possibilità che la mia situazione rientri nella suddetta ipotesi e, in caso positivo, quale tipo di esame (rx bilaterale, che tipo di proiezioni, rmn, ecc.) possa fornirmi i risultati più validi per la fattispecie.
Ringrazio anticipatamente chiunque risponda.
Torno a scrivere dopo anni di terapie, visite ed esami...tutto concluso con l'intervento chirurgico del 27 giugno (acromionplastica e resezione del terzo distale con metodo di Mumford) che, al momento, non ha portato benefici dato che continuo ad avvertire lo stessissimo dolore che avevo prima e che, nel post operatorio, il chirurgo mi ha riferito che il menisco tra clavicola e acromion (che si ipotizzava rotto e quindi causa del problema) era solo pazialmente rovinato, cosa che metteva in dubbio la correttezza dell'ipotesi che ha portato all'intervento.
L'ultima diagnosi è stata di conflitto acromion claveare e di scarso spazio per i tendini della spalla (in particolare sovraspinato e capolungo del bicipite).
In questi giorni mi sono documentato per capire se in qualche modo, l'anomalia scapolare di cui avevo parlato nella prima discussione da me aperta (https://www.medicitalia.it/consulti/ortopedia/89118-spalla-dolorosa-e-instabile.html) nella quale avevo scritto "il blocco scapola/spalla sinistra si muove in maniera molto + ampia rispetto alla destra, sembra che vada fuori sede e fà scatti", possa indicare la vera problematica ovvero una frattura del coracoide della scapola o comunque una alterazione della struttura osseo-legamentosa scapolare.
Ho trovato questo che mi sembra compatibile e quindi almeno da valutare: "frequentemente il meccanismo di frattura è indiretto, per trauma
trasmesso dalla clavicola, che dista dalla caracoide 1 cm. circa. La clavicola,
in virtù della sua intrinseca elasticità e di quella risultante dal gioco dell'articolazione acromion-clavicolare, può trasmettere il trauma conservando la sua integrità. La diagnosi clinica può essere solo di probabilità, mancando sintomi patognomonici di questa frattura. Quando la tumefazione è modesta, può provocarsi dolore elettivo alla pressione dell'apice coracoideo, nella fossetta di Morenheim."
Chiedo gentilmente un'opinione sulla possibilità che la mia situazione rientri nella suddetta ipotesi e, in caso positivo, quale tipo di esame (rx bilaterale, che tipo di proiezioni, rmn, ecc.) possa fornirmi i risultati più validi per la fattispecie.
Ringrazio anticipatamente chiunque risponda.
[#3]
Ragionare su ipotesi fondate su quanto si può leggere sul web senza conoscere il quadro clinico specifico non ha nessun senso e soprattutto nessuna utilità per Lei. A ciò si aggiunge che non è pensabile che si possa decidere quali accertamenti fare senza aver visitato il paziente, e infatti non a caso questo è vietato anche dalla Legge, oltre che dal Codice Deontologico: gli accertamenti servono esclusivamente al medico per confermare o escludere una ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. Fare radiografie a casaccio senza una ipotesi che le giustifichi rappresenta una colpevole esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti.
A questo punto la sola cosa utile è tornare da chi L'ha operata e fargli presente che il problema non è stato risolto. Nel corso della visita potrà esprimere i Suoi dubbi e non sarà difficile per lo specialista valutare clinicamente anche le Sue ipotesi. Personalmente preferisco tornare dallo stesso specialista per non dover ricominciare, con un nuovo specialista, tutto dall'inizio. Porti con sé anche le immagini delle RMN vecchie, nelle quali un eventuale conflitto antero-interno per una ipotetica riduzione di ampiezza dello spazio coraco-omerale su base congenita o in seguito a frattura ad esempio della coracoide dovrebbe essere ben visibile.
Cordiali saluti
A questo punto la sola cosa utile è tornare da chi L'ha operata e fargli presente che il problema non è stato risolto. Nel corso della visita potrà esprimere i Suoi dubbi e non sarà difficile per lo specialista valutare clinicamente anche le Sue ipotesi. Personalmente preferisco tornare dallo stesso specialista per non dover ricominciare, con un nuovo specialista, tutto dall'inizio. Porti con sé anche le immagini delle RMN vecchie, nelle quali un eventuale conflitto antero-interno per una ipotetica riduzione di ampiezza dello spazio coraco-omerale su base congenita o in seguito a frattura ad esempio della coracoide dovrebbe essere ben visibile.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.7k visite dal 26/05/2010.
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