Quadro ecografico compatibile con distrazione delle fibre del tensore della fascia lata di

Ho 39 anni svolgo un'attività sedentaria ma faccio lunghe passeggiate e da circa un mese avevo ripreso ad andare in palestra, esercizi di tonificazione alle macchine e cardio, dopo 3 anni di interruzione.
Tre settimane fa scendendo da un gradino ho avvertito tendere la coscia sx, continuando a camminare dopo 10 minuti ho sentito un intenso dolore alla coscia che è durato qualche istante, ho continuato a camminarci e si è attenuato considerevolmente.Nei giorni successivi ho iniziato ad avvertire dolore a livello inguinale e difficoltà nel camminare, sentivo tirare a partire dall'anca, mi sono recata in ospedale dove mi hanno praticato rx bacino e articolazioni sacroiliache con esito negativo. Mi dimettono con la seguente risposta: dolore alla sias come da strappo inserzionale, riposo ed antalgici, fare ecografia.
Prenoto la eco e il medico curante mi fa iniziare la cura con miorilassanti, antinfiammatori e antidolorifici ma nel frattempo il riposo è a singhiozzo, il dolore sempre più intenso e cammino molto lentamente zoppicando vistosamente.
A circa due settimane dall'accaduto riesco a fare la eco, a causa dei lunghi tempi di attesa della sanità e del ponte del primo maggio.

REFERTO: non è presente versamento a carico della coxofemorale sn; è presente marcata distensione della borsa pertrocanterica senza segni di attività PD (5,9 mm); il tensore della fascia lata appare diffusamente ipoecogeno con un'area in cui le fibre appaiono diastasate e lievi segni di attività al PD. CONCLUSIONI: quadro ecografico compatibile con distrazione delle fibre del tensore della fascia lata di verosimile natura post-traumatica. Borsite pertrocanterica di grado medio a sn.

Il medico curante mi dice di stare a riposo assoluto per 15 giorni e continuare la cura aggiungendo un cerotto di flurbiprofen ogni 12 ore.

Sono trascorsi tre giorni, vissuti principalmente a letto, il dolore si è attenuato ma ho l'impressione di deambulare sempre peggio (quando mi alzo per periodi di non più di 10 min).

Sono piena di dubbi e di paure.

Vi chiedo: sto seguendo l'iter giusto? La cura farmacologica va seguita per 10 giorni? E' corretto stare a riposo completo cioè a letto? Sono sufficienti i 15 giorni per poi ricominciare a camminare? Devo usare le stampelle? Devo rifare la eco dopo i 15 giorni? Devo fare della fisioterapia?

Vi ringrazio anticipatamente.
Un saluto
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Gentile signora
il quadro clinico da lei riferito non è di univoca interpretazione. Quello ecografico racconta solo una infiammazione della borsa epitrocanterica in associazione ad una lesione del tensore della fascia lata.
Il tutto, però, non collima con il dolore inguinale che potrebbe essere sostenuto da un altro focolaio infiammatorio non ancora documentato.

Ne parli con il collega che la sta seguendo per valutare se a suo parere esista l'indicazione ad una valutazione più estesa ecografica (dalla cresta iliaca posteriore fino agli adduttori e tutti i tendini e muscoli della coscia) fino ad una eventuale RMN.
Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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Utente
Utente
Gentile Dottore,
intanto grazie per la tempestiva risposta. Il medico che ha effettuato la eco, dopo aver rapidamente esaminato l'adduttore, mi ha riferito che il dolore all'inguine è un dolore riflesso dovuto probabilmente al fatto che ho continuato la mia normale attività nonostante il problema e il medico di famiglia si è trovato abbastanza d'accordo.

E' opportuno comunque indagare maggiormente?

Nel frattempo cosa può dirmi circa i miei dubbi?


Sto seguendo l'iter giusto? La cura farmacologica va seguita per 10 giorni? E' corretto stare a riposo completo cioè a letto? Sono sufficienti i 15 giorni per poi ricominciare a camminare? Devo usare le stampelle? Devo rifare la eco dopo i 15 giorni? Devo fare della fisioterapia?