Ho avuto una diagnosi di lesione di primo grado del legamento crociato posteriore

Buongiorno, dopo un incidente sportivo, ho avuto una diagnosi di lesione di primo grado del legamento crociato posteriore. Tre ortopedici che mi hanno visitato hanno escluso l'operazione, pur avendo io una discreta attivita' sportiva (dilettantistica). Ho alcune domande:
1)vorrei sapere se la lesione di primo grado e' un semplice stiramento, come mi hanno detto gli ortopedici, oppure qualunque lesione al legamento e' sempre una rottura, anche se compensata dalla muscolatura.
2) in effetti a 6 mesi dall'incidente e con un po' di riabilitazione sono tornato regolarmente a fare sport (bicicletta da corsa e sci, con ginocchiera).Il problema non e' durante l'attivita' sportiva, ma quando sto per una settimana senza muovermi e poi magari devo stare una giornata in piedi, in quel caso provo un senso di fastidio / instabilita'. C'e' qualche rimedio ?
3) mi hanno sconsigliato l'operazione adducendo il fatto che la lassita' resudua che avrei dopo l'intervento sarebbe superiore all'attuale cassetto posteriore. Mi chiedo se e' vero, e come mai allora alcuni giocatori operati sono tornati a praticare calcio ad altissimo livello.
4) le infiltrazioni di acido jaluronico sono consigliate ? sono solo un palliativo o hanno altri benefici ?
Grazie per le risposte
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente, rispondo punto per punto ai Suoi quesiti:

1) per lesione legamentosa di I grado si intende una lasione incompleta delle fibre del legamento, indicando quindi un legamento che rimane per buona parte integro.

2) il mantenimento di un buon tono muscolare è fondamentale, e lo si ottiene continuando a praticare con costanza gli esercizi di potenziamento.

3) mi sembra che la spiegazione che Le hanno dato sia stata molto chiara e onesta: qualunque intervento chirurgico ha lo scopo di "riparare" una lesione. In chirurgia, come in QUALUNQUE altro campo, vale la regola che una cosa riparata -anche bene- non vale mai quanto una cosa nuova di fabbrica: se un LCP sano ha una tenuta del 100% e un legamento completamente rotto dello 0%, quello che fa il chirurgo è ricostruire un legamento che possa avere una funzione meccanica valida, ma che MAI riuscirà ad essere efficace quanto un LCP sano fatto da Madre Natura. Detto questo, è ovvio che (dico cifre a caso, tanto per farmi capire) se un legamento con una lesione parziale avesse una tenuta dell'85%, non sarebbe consigliabile reciderlo per sostituirlo con un legamento ricostruito che darebbe una tenuta del 70%.
Ripeto, sono cifre arbitrarie e prive di ogni riscontro scientifico, ma si tratta solo di un esempio.
Quanto al fatto che i giocatori professionisti tornano a praticare sport ad alto livello, non deve stupire: con una buona riabilitazione si potrebbe tornare ad altissimo livello anche con un LCP completamente rotto e non operato (e così infatti si faceva prima dell'avvento delle tecniche chirurgiche di ricostruzione artroscopica).
Il problema viene successivamente, quando l'uso prolungato di un ginocchio affetto da microinstabilità può portare allo sviluppo precoce di importanti lesioni degenerative articolari.
Le consiglio inoltre di ricordare che a volte, l'interesse del giocatore professionista non coincide con l'interesse per la sua salute (difatti molti professionisti ricorrono addirittura al doping).
Una ricostruzione aggressiva e una riabilitazione intensiva consentono al professionista di tornare in campo molto in fretta, e questo è quello che giocatori, allenatori, sqwuadre e sponsor desiderano. Il prezzo da pagare, per questi sportivi, arriverà a fine carriera, quando -a riflettori spenti- dovranno fare i conti con una grave artrosi secondaria.

4) l'acido ialuronico serve a lubrificare l'articolazione e a nutrire la cartilagine, ed è pertanto indicato nei casi di sofferenza cartilaginea, che può essere associata ad una lesione del LCP, ma che è tutta un'altra entità clinica.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

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Utente
Utente
Egr. Dottore,
La ringrazio delle risposte precise e puntuali, avrei una precisazione ed un nuovo quesito.
La precisazione riguarda l'artrosi. Dal momento che, seppur nessun ortopedico me lo abbia ufficialmente detto, mi ritengo a rischio artrosi, vorrei a questo punto sapere, a parte una normale attivita' fisica ed eventualemnte infiltrazioni di jaluronico nei prossimi anni, quale altre attivita' prevedere per minimizzare e prevenire questo rischio.
Il secondo quesito riguarda il ritensionamento del legamento con radiofrequenza. Il mio ortopedico l'ha sconsigliato perche' mi ha parlato di un rischio di necrosi, e che in una valutazione rischio / beneficio l'intervento non e' da fare, in quanto rischierei poi di dover fare l'operazione. Ho interpellato altri specialisti, ma non ho le idee chiare: secondo alcuni e' una cosa di routine, secondo altri e' rischioso.
Vorrei un consiglio su come approcciare quest'ultimo problema.
Avra' capito dalla mia risposta il mio stato d'animo; purtroppo mi rendo conto che, a 8 mesi dall'incidente, mi sento al 90 % (scio e faccio sport normalmente) ma non mi sento al 100 %. Mi crea problemi il fatto di sentire il ginocchio diverso dall'altro e il timore di non tornare piu' al 100%. Vorrei sapere se posso fare qualcosa. Grazie mille
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Francamente, mi sembra che sia passato ancora poco tempo dal trauma perché Lei si senta al 100%.
E l'idea del ritensionamento a radiofrequenze non mi sembra buona. Lo si fa se già deve subire un'artroscopia per il trattamento di una più grave lesione concomitante, ma entrare nel ginocchio solo per fare il ritensionamento mi sembra un'idea... poco saggia (per usare eufemismi).

Quanto al possibile sviluppo di artrosi, l'unica cosa che può fare è non abusare del Suo ginocchio con sport usuranti e mantenere un buon tono muscolare.

Distinti saluti
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, avrei un altro quesito. Ho letto dell'infortunio al LCP di un giocatore del Palermo Calcio a inizio Maggio: lieve lesione al LCP. Sembrava da non operare, ma dopo visita in una famosa clinica romana, si e' deciso per un intervento di "regolarizzazione della lesione parziale del LCP". I giornali parlano di un poternzionamento, rafforzamento del LCP esistente, in artroscopia. Di cosa si tratta ? Essendo una condizione mi pare simile alla mia, potrei valutare la fattibilita' di tale intervento ?
Grazie e saluti
[#5]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

mi permetta una battuta:
ma lei muore proprio dalla voglia di farsi operare!
Guardi che non è una cosa piacevole...

In ogni caso Si tratta del ritensionamento a radiofrequenze, di cui abbiamo già parlato.

Distinti saluti