Iporeflessia
Gent.mo dottore,ho 33 anni, sono alta 165 e peso 57 KG e pratico regolarmente molta attività fisica ed a parte un poco evidente gibbo cervicale ( dovuto anche ad un trauma riportata alla cervicale nel 2004) non ho mai avuto particolari problemi, a giugno 2009 ho avuto fortissimi dolori al piede sinistro, come delle forti scosse elettriche che camminando mi percorrevano il 4 dito, Contestualmente è comparso dolore al coccige. Ho eseguito una RX ai piedi ed al tratto lombo sacrale:PIEDI: Tenore calcico normale-No lesioni ossee a focolaio-Normali i rapporti articolari-Non calcificazioni nel contesto dei tessuti molli in sede para articolare.SCHIENA: regolare allineamento dei metameri sui due piani articolari. Tenore calcico normale. Iniziale spondilosi-non cedimenti vertebrali. Spazi intersomatici di ampiezza conservata. Regolari le sincondrosi sacro-iliache.Prima visita ortopedica mi è stato detto che probabilmente si trattava del Neuroma di Morton e per il coccige dopo digitopressione mi è stato prescritto un trattamento di laser ed ultrasuoni. Ho eseguito una prima ecografia 01.12.09: Le scansioni in sede intermetatarsale documentano fra IV e V metatarso la presenza di sfumata formazione nodulare ipoecogena di 4 mm diametro massimo ecograficamente compatibile con Neuroma di Morton.Nella seconda visita ortopedica mi è stato indicato di eseguire l’intervento chirurgico di asportazione e mi sono state prescritte delle infiltrazioni con depomedrol e lidocaina. In sede di terapia è emerso che l’ecografia non era corretta in quanto riportava un neoroma di Morton tra il 4 e 5 metatarso mentre mi è stato riferito che normalmente si evidenzia tra il 3 e 4 per cui ho eseguito nuovamente l’ecografia il 24.03.10: Non si apprezzano immagini riconducibili a Neuroma di Morton. Relativamente ipoecogeno il terzo spazio intermatatarsale comprimibile alla pressione esercitata dalla sonda espressione di flogosi locale (borsite intermetatarsale)Dalla visita ortopedica è emerso che si tratta di: “dolore alla palpazione della IV metatarsofalangea in piedi piatti. Netta iporeflessia bilaterale dell’Achilleo e del medio plantare. Prescritta E.M.G. degli arti inferiori per studio della V radice lombare e I sacrale, eventuale visita neurologica a discrezione del curante. Indicato plantare morbido”.L’ortopedico ha ritenuto che questo dolore è imputabile al piede piatto, volevo sapere se l’esame indicato è necessario non avendo nessuna sintomatologia dolorosa agli arti inferiori ed avendo pochi riflessi già dall'età di 3 anni(seguita per ginocchio valgo) poichè so che è molto doloroso? Inoltre vorrei capire se vi può essere relazione tra il dolore al coccige che spesso è accompagnato da nevralgia al muscolo presente nel gluteo, ed il problema dei piedi per cui camminando in modo non corretto si sono evidenziati dei sovraccarichi Infine volevo chiedervi in che cosa consiste la spondilosi lombare rilevata, mi hanno detto che probabilemente non era nulla. grazie mille
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Gentile utente, non è assolutamente possibile on line esprimere pareri diagnostici, anche perchè la sua sintomatologia è alquanto varia. Per quel che concerne l'EMG, ritengo che alla sua età, se l'areflessia è bilaterale ed i suoi disturbi sono monolaterali, ppotrebbe al momento rimandarne l'esecuzione. Se i suoi piedi presentano dolori plantari, potrebbe sempre prendere in considerazione la possibilità di far confezionare degli appositi plantari di scarico che può far modellare dopo un adeguato esame baropodometrico. Per quanto riguarda il dolore coccigeo, sarebbe opprotuno escludere, con una visita chirurgica, la possibilità di una fistola perianale o sacrococcigea.
La spondiolosi lombare, indica semplicemente un inizio di "artrosi" della colonna in quel distretto.
Cordialità
La spondiolosi lombare, indica semplicemente un inizio di "artrosi" della colonna in quel distretto.
Cordialità
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
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Utente
Gent.mo Dr. Giuseppe Coli,
la ringrazio per la sua gentilissima ed esaustiva risposta. Per quanto attiene ai plantari ho già preso appuntamento per far confezionare dei plantari di scarico perchè i dolori alle dita del piede ed alla zona plantare mi rendono molto dolorosa non solo la deambulazione ma anche indossare calzature diverse dalle scarpe da tennis in quanto anche da seduta il piede inizia a pulsare e mi impedisce anche di guidare. Per quanto riguarda il dolore coccigeo al momento sembra essersi attenuato: sto utilizzando al lavoro un cuscino lombare che pongo tra la schiena e la sedia e che mi obbliga a rimanere seduta in posizione "diritta", pioichè mi sono accorta di aver assunto nel tempo posture molto scorrette con le spalle completamente curve in avanti e la schiena completamente rilassata, forse una posizione differente anche seduta migliora lo scarico sul sacro-coccige, avendo l’osso molto in evidenza.(al momento non sono emerse fistole perianali o preblematiche legate al retto). Volevo porle una ulteriore domanda: per quanto riguarda la spondilosi lombare, è possibile effettuare degli esercizi adeguati ( o praticare uno sport in particolare) per rallentare il decorso dell’artrosi? In futuro quale conseguenza potrebbe determinare la spondilosi?
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta. Cordiali saluti
la ringrazio per la sua gentilissima ed esaustiva risposta. Per quanto attiene ai plantari ho già preso appuntamento per far confezionare dei plantari di scarico perchè i dolori alle dita del piede ed alla zona plantare mi rendono molto dolorosa non solo la deambulazione ma anche indossare calzature diverse dalle scarpe da tennis in quanto anche da seduta il piede inizia a pulsare e mi impedisce anche di guidare. Per quanto riguarda il dolore coccigeo al momento sembra essersi attenuato: sto utilizzando al lavoro un cuscino lombare che pongo tra la schiena e la sedia e che mi obbliga a rimanere seduta in posizione "diritta", pioichè mi sono accorta di aver assunto nel tempo posture molto scorrette con le spalle completamente curve in avanti e la schiena completamente rilassata, forse una posizione differente anche seduta migliora lo scarico sul sacro-coccige, avendo l’osso molto in evidenza.(al momento non sono emerse fistole perianali o preblematiche legate al retto). Volevo porle una ulteriore domanda: per quanto riguarda la spondilosi lombare, è possibile effettuare degli esercizi adeguati ( o praticare uno sport in particolare) per rallentare il decorso dell’artrosi? In futuro quale conseguenza potrebbe determinare la spondilosi?
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta. Cordiali saluti
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La spondilosi, come le accennavo, è l'inizio di una artrosi che nel tempo può sicuramente progredire soprattutto se sovraccarica la colonna in maniera inadeguata.
Quindi deve correggere la sua postura ed eseguire degli esercizi di attivazione e stretching della muscolatura paravertebrale frequentando una palestra in cui sia possibile fare della "ginnastica dolce" o comunque consultare uno specialista fisiatra per ulteriori consigli. Esistono anche degli integratori alimentari che contengono dei condroprotettori ("vitamine per la cartilagine") che può trovare in farmacia o farsi prescrivere dal suo medico di fiducia. Eviti sempre e comunque di piegarsi con la schiena, preferendo piuttosto inginocchiarsi sulle gambe ogniqualvolta debba chinarsi a raccogliere qualcosa per terra, o anche per sollevare un secchio o nel rifare il letto. Cordialità
Quindi deve correggere la sua postura ed eseguire degli esercizi di attivazione e stretching della muscolatura paravertebrale frequentando una palestra in cui sia possibile fare della "ginnastica dolce" o comunque consultare uno specialista fisiatra per ulteriori consigli. Esistono anche degli integratori alimentari che contengono dei condroprotettori ("vitamine per la cartilagine") che può trovare in farmacia o farsi prescrivere dal suo medico di fiducia. Eviti sempre e comunque di piegarsi con la schiena, preferendo piuttosto inginocchiarsi sulle gambe ogniqualvolta debba chinarsi a raccogliere qualcosa per terra, o anche per sollevare un secchio o nel rifare il letto. Cordialità
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