Frattura epifisi distale radio sinistro
Salve,
in una partita di calcio a 5 amatoriale durante in una serata freddissima nel mese di febbraio mi dirigevo verso un compagno di gioco della squadra opposta per toglierli il pallone ma egli dalla distanza di un paio di metri da me ha calciato il pallone intercettando il mio polso.....Non so se è vera la frase <<fa così freddo che se mi tocchi mi spezzo>>. In effetti prima che prendessi la pallonata sul polso avevo le mani fredde. Comunque, per farla breve mi è stata diagnosticata una frattura scomposta epifisi distale del radio sinistro. L'ospedale mi ha praticato una ingessatura che partiva dal polso sx e finiva poco prima dell'ascella. Ho fatto una radiografia e visita ortopedica dopo una settimana (16 feb. 2010), un'altra il 23 feb. Come disposto dall'ortopedico ritorno all'ospedale il 16 marzo per un'ulteriore radiografia e visita. Fin qui oltre al disagio dell'ingombrante gesso, non percepivo dolori, muovevo e muovo bene le dita e sento ancora ora solo la punta del dito medio come addormenta. Quello stesso giorno (16 marzo) il medico monitorando la radiografia del mio polso mi comunica che c'è un buon allineamento dei monconi e che la frattura si sta calcificando e chiede all'infermiere di togliermi l'ingessatura sostituendola con un braccialetto di ingessatura che comprendesse solo polso ed avambraccio. Qualche secondo dopo il taglio della grossa ingessatura comincio a percepire un forte dolore proveniente dal lato opposto al punto della frattura. Il dolore mi procurava leggeri conati di vomito e avevo la sensazione di sudare freddo. Dopo circa un paio di minuti ho perso conoscenza. Risvegliandomi mi hanno praticato il citato braccialetto disponendo di ritornare per radiografia e visita in data 6 aprile 2010. Premetto che dopo tale esperienza questo definito braccialetto con annessa scomodità ed impedimenti vari mi procura un senso di sicurezza. Da profano ho addebitato il forte dolore ai muscoli che dopo 35 giorni riprendevano a vivere, invece, lo svenimento sarà capitato forse per una cospicua richiesta di sangue da quel braccio che riprendeva a muoversi dopo 35 giorni di impedimento. Ma dei SE e dei FORSE sono piene le tasche e pertanto, chiedo agli egregi medici ortopedici di rispondere gentilmente ai seguenti quesiti:
1)perchè quando mi hanno tolto la grossa ingessatura il polso sx ed il dorso della mano sx si presentavano con colorito roseo ma gonfi?
2)perchè ho avvertito quel dolore acuto ed un successivo svenimento?
3)data la dinamica dell'accaduto (sciocca pallonata sul polso) sarebbe meglio fare un controllo della consistenza ossea e come è chiamata in termini tecnici? In attesa di risposta porgo cordiali saluti.
in una partita di calcio a 5 amatoriale durante in una serata freddissima nel mese di febbraio mi dirigevo verso un compagno di gioco della squadra opposta per toglierli il pallone ma egli dalla distanza di un paio di metri da me ha calciato il pallone intercettando il mio polso.....Non so se è vera la frase <<fa così freddo che se mi tocchi mi spezzo>>. In effetti prima che prendessi la pallonata sul polso avevo le mani fredde. Comunque, per farla breve mi è stata diagnosticata una frattura scomposta epifisi distale del radio sinistro. L'ospedale mi ha praticato una ingessatura che partiva dal polso sx e finiva poco prima dell'ascella. Ho fatto una radiografia e visita ortopedica dopo una settimana (16 feb. 2010), un'altra il 23 feb. Come disposto dall'ortopedico ritorno all'ospedale il 16 marzo per un'ulteriore radiografia e visita. Fin qui oltre al disagio dell'ingombrante gesso, non percepivo dolori, muovevo e muovo bene le dita e sento ancora ora solo la punta del dito medio come addormenta. Quello stesso giorno (16 marzo) il medico monitorando la radiografia del mio polso mi comunica che c'è un buon allineamento dei monconi e che la frattura si sta calcificando e chiede all'infermiere di togliermi l'ingessatura sostituendola con un braccialetto di ingessatura che comprendesse solo polso ed avambraccio. Qualche secondo dopo il taglio della grossa ingessatura comincio a percepire un forte dolore proveniente dal lato opposto al punto della frattura. Il dolore mi procurava leggeri conati di vomito e avevo la sensazione di sudare freddo. Dopo circa un paio di minuti ho perso conoscenza. Risvegliandomi mi hanno praticato il citato braccialetto disponendo di ritornare per radiografia e visita in data 6 aprile 2010. Premetto che dopo tale esperienza questo definito braccialetto con annessa scomodità ed impedimenti vari mi procura un senso di sicurezza. Da profano ho addebitato il forte dolore ai muscoli che dopo 35 giorni riprendevano a vivere, invece, lo svenimento sarà capitato forse per una cospicua richiesta di sangue da quel braccio che riprendeva a muoversi dopo 35 giorni di impedimento. Ma dei SE e dei FORSE sono piene le tasche e pertanto, chiedo agli egregi medici ortopedici di rispondere gentilmente ai seguenti quesiti:
1)perchè quando mi hanno tolto la grossa ingessatura il polso sx ed il dorso della mano sx si presentavano con colorito roseo ma gonfi?
2)perchè ho avvertito quel dolore acuto ed un successivo svenimento?
3)data la dinamica dell'accaduto (sciocca pallonata sul polso) sarebbe meglio fare un controllo della consistenza ossea e come è chiamata in termini tecnici? In attesa di risposta porgo cordiali saluti.
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Gentile utente, ogni volta che un distretto scheletrico si immobilizza, si ha un rallentamento del ritorno venoso e quindi le parti molli tendono a gonfiarsi. Il rimedio è quello di tenere la parte in scarico (cioè con l'estremità verso l'alto e non pendente).
Il dolore potrebbe essere stato scatenato da qualche movimento che ha fatto per posizionare adeguatamente il braccio nelle manovre di taglio del gesso e quando il dolore è di particolare intensità può provocare dei riflessi neurovegetativi che possono giungere anche al collasso.
Per quanto concerne una eventuale sua fragilità ossea, potrebbe completare le indagini con una densitometria ossea ed esami di laboratorio specifici per il metabolismo fosfo-calcico. La necessità di questi accertamenti potrebbe valutarla con una visita specialistica presso un centro che si occupi di osteoporosi e nel suo caso penso che possa comodamente rivolgersi al reparto di Reumatologia del Policlinico. Ci tenga informati
Il dolore potrebbe essere stato scatenato da qualche movimento che ha fatto per posizionare adeguatamente il braccio nelle manovre di taglio del gesso e quando il dolore è di particolare intensità può provocare dei riflessi neurovegetativi che possono giungere anche al collasso.
Per quanto concerne una eventuale sua fragilità ossea, potrebbe completare le indagini con una densitometria ossea ed esami di laboratorio specifici per il metabolismo fosfo-calcico. La necessità di questi accertamenti potrebbe valutarla con una visita specialistica presso un centro che si occupi di osteoporosi e nel suo caso penso che possa comodamente rivolgersi al reparto di Reumatologia del Policlinico. Ci tenga informati
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
[#2]
Utente
Egregio Dottor Coli' La sua risposta è stata celere ed esauriente. Le chiedo scusa se non ho potuto ringraziarLa con la stessa sollecitudine. Non so se al prossimo controllo, previsto per il 6 aprile, il medico riterrà opportuno togliere l'ingessatura o continuare con l'immobilizzazione ma in entrambi i casi starò attento a tenere il braccio sollevato per evitare l'inconveniente sopra descritto. Dopo la citata visita provvederò a scrivere il verdetto su questo stesso forum augurandomi di rileggerLa. "Se" e "quando" sarò guarito completamente gradirei ritornare a giocare ma questo piccolo incidente mi ha procurato delle insicurezze, sulla mia eventuale fragilità ossea. Seguendo il Suo consiglio cercherò di superare questa insicurezza/dubbio sottoponendomi ad una visita specialistica presso un centro che si occupi di osteoporosi. Colgo l'occasione per augurare Buona Pasqua a Lei, ai Suoi cari, ai medici ed agli utenti di questo forum.
[#3]
Utente
Salve,
ricapitolando brevemente l'iter della mia frattura scomposta dell'epifisi distale del radio sinistro accaduta il 5 febbraio scorso alla quale mi è stata pratica una ingessatura dal polso sinistro fino a poco prima dell'ascella e in data 16 marzo una ingessatura che comprendeva solo polso ed avambraccio (chiamato dal dottore di turno braccialetto). Mattino 6 aprile mi reco in ospedale per il controllo e la radiografia. Prima in sala gessi per togliere il gesso e poi in sala raggi per la radiografia. Per evitare l'inconveniente svenimento seguo il consiglio del Dottor Colì e tengo il braccio alzato. Arrivato il mio turno il medico guarda la radiografia del mio polso pervenutagli sul monitor posto sulla sua scrivania e accenna una smorfia e scuote il capo da destra a sinistra per due o tre volte. Insospettito gli chiedo: <<dottore mi dice cosa non va?>>. Il dottore scuote nuovamente il capo e ordina all'infermiere di praticarmi un braccialetto. L'infermiere gli risponde che è già stato praticato il braccialetto e che è stato appena tolto. Allora il dottore inizia a scrivere quanto segue: "Rimozione gesso. Si consiglia un ciclo di chinesiterapia. Torni il giorno 05.05.2010 per radiografia e controllo. Prognosi trenta giorni".
Essendo un profano chiedo al dottore: <<ma Lei ha detto all'infermiere di farmi un braccialetto e poi sul foglio ha scritto che devo fare la chinesiterapia. Il mio polso ha bisogno di una ingessatura data la smorfia che Lei ha fatto o ha bisogno di esercizi?>> il dottore mi risponde: <<Ora fai gli esercizi tanto qui farà il callo osseo>>. Booooh!!!
Ora mi chiedo: la condizione della mia frattura è stata valutata interpretando la radiografia, credo non eccellente, o è stata valutata in base al fatto che ho già portato il polso ingessato per due mesi? Il mio polso ha bisogno di essere ancora ingessato o posso fare gli esercizi? Si consideri che riesco a ruotare lentamente la mano per quasi 180° gradi a destra e a sinistra. Posso Posso piegare quasi completamente la mano a sinistra e poco a destra. Riesco a piegare quasi completamente la mano verso il basso. Ma riesco a piegare pochissimo la mano verso l'alto e sento pungere sul punto della frattura.
Sul foglio emesso dall'U.O.C. Radiologia annesso al cd contenete la radiografia è riportato quanto segue: "Radiografia polso e mano. Postumi di frattura della regione metafisiaria distale del radio dx con distacco dell'apofisi stiloide ulnare omolaterale, con monconi discretamente in asse e segni radiologici incompleti di consolidamento".
A parte il fatto che la mia frattura è a sx e non a dx vorrei, cortesemente, il parere degli ortopedici e rimango a disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti.
ricapitolando brevemente l'iter della mia frattura scomposta dell'epifisi distale del radio sinistro accaduta il 5 febbraio scorso alla quale mi è stata pratica una ingessatura dal polso sinistro fino a poco prima dell'ascella e in data 16 marzo una ingessatura che comprendeva solo polso ed avambraccio (chiamato dal dottore di turno braccialetto). Mattino 6 aprile mi reco in ospedale per il controllo e la radiografia. Prima in sala gessi per togliere il gesso e poi in sala raggi per la radiografia. Per evitare l'inconveniente svenimento seguo il consiglio del Dottor Colì e tengo il braccio alzato. Arrivato il mio turno il medico guarda la radiografia del mio polso pervenutagli sul monitor posto sulla sua scrivania e accenna una smorfia e scuote il capo da destra a sinistra per due o tre volte. Insospettito gli chiedo: <<dottore mi dice cosa non va?>>. Il dottore scuote nuovamente il capo e ordina all'infermiere di praticarmi un braccialetto. L'infermiere gli risponde che è già stato praticato il braccialetto e che è stato appena tolto. Allora il dottore inizia a scrivere quanto segue: "Rimozione gesso. Si consiglia un ciclo di chinesiterapia. Torni il giorno 05.05.2010 per radiografia e controllo. Prognosi trenta giorni".
Essendo un profano chiedo al dottore: <<ma Lei ha detto all'infermiere di farmi un braccialetto e poi sul foglio ha scritto che devo fare la chinesiterapia. Il mio polso ha bisogno di una ingessatura data la smorfia che Lei ha fatto o ha bisogno di esercizi?>> il dottore mi risponde: <<Ora fai gli esercizi tanto qui farà il callo osseo>>. Booooh!!!
Ora mi chiedo: la condizione della mia frattura è stata valutata interpretando la radiografia, credo non eccellente, o è stata valutata in base al fatto che ho già portato il polso ingessato per due mesi? Il mio polso ha bisogno di essere ancora ingessato o posso fare gli esercizi? Si consideri che riesco a ruotare lentamente la mano per quasi 180° gradi a destra e a sinistra. Posso Posso piegare quasi completamente la mano a sinistra e poco a destra. Riesco a piegare quasi completamente la mano verso il basso. Ma riesco a piegare pochissimo la mano verso l'alto e sento pungere sul punto della frattura.
Sul foglio emesso dall'U.O.C. Radiologia annesso al cd contenete la radiografia è riportato quanto segue: "Radiografia polso e mano. Postumi di frattura della regione metafisiaria distale del radio dx con distacco dell'apofisi stiloide ulnare omolaterale, con monconi discretamente in asse e segni radiologici incompleti di consolidamento".
A parte il fatto che la mia frattura è a sx e non a dx vorrei, cortesemente, il parere degli ortopedici e rimango a disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti.
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Naturalmente non è possibile esprimere pareri senza visionare le radiografie. In linea di massima, per quei >>segni radiologici incompleti di consolidamento<< io le consiglierei di fare della magnetoterapia che sicuramente può giovarle nell'anticiare il completo consolidamento, inoltre non so se ha gia eseguito gli accertamenti che le avevo consigliato. Considerando l'incompleta consolidazione lo specialista aveva pensato di immobilizzarla ancora, ma valutando poi il tempo già trascorso dalla frattura ha valutato che immobilizzare ulteriormente l'articolazione poteva peggiorare la situazione. Infatti il movimento favorisce la completa consolidazione e verificando il risultato degli accertamenti consigliati si può valutare anche la necessità di adeguata terapia medica di supporto. On-line, non posso esserle più utile di così. Ci tenga informati
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 31.6k visite dal 22/03/2010.
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