Frattura terzo distale tibia e perone

Buongiorno dottore, il 1 febbraio di quest' anno ho avuto un incidente in moto e ho avuto la frattura alla tibia e al perone. Dopo 11 giorni di trazione, la frattura da scomposta era con una buona posizione dei frammenti, così essendo ad avviso dei medici bassa, per una buona riuscita dell'intervento anziché con chiodo endomidollare, l'equipe ha deciso per una placca lcp per la tibia e un placca normale per il perone. Ora essendo un pilota di aerei la ripresa dovrà e deve essere al 100 per 100 a giudizio sia dei medici che dei fisioterapisti. L'intervento a loro giudizio e' stato svolto egregiamente con fissaggio ottimale della frattura senza necessita' di tutore o doccia di gesso. Nella tibia ho una placca di circa 16cm con 10 viti e sul perone di 10cm con 6 viti. Ora la mia domanda anche se magari prematura, visto la vicinanza dell'intervento e' : secondo la Vostra vasta esperienza la ripresa, visto la tipologia d'intervento, sara' facendo del duro lavoro al 100 per cento, senza nessuna problematica per il mio lavoro e l'attività fisica che svolgo maratone e mezze maratone.? Statisticamente quanto occorre per un recupero completo e se e' obbligatorio una volta tornato nuovamente in forma, la loro rimozione - in funzione del fatto che l'equipe medica mi ha informato di rimuoverle a distanza di un anno dall'operazione. La mia paura e' di dover stare nuovamente fermo per lungo tempo e dover rivivere i dolori che soffro in questo periodo. Magari potrò sembrare stupido non so, ma per l'attività che svolgo e per l'hobby che avevo (triathlon) per me e' una sofferenza oltre ai dolori che ancora sento a distanza di un mese dall'intervento e dalla fisoterapia che sto facendo. Grazie della gentile risposta.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Da quello che descrive, l'intervento ha messo le Sue ossa nella condizione di guarire al meglio. DirLe se il recupero sarà al 100% e in quanto tempo non è possibile, perché ogni frattura è a sè stante e ogni paziente è diverso dall'altro. Se i Suoi medici sono così ottimisti è verosimile che la situazione sia molto favorevole. Sui tempi di recupero, un parere a grandi linee Glielo può dare solo l'Ortopedico che La segue e che vede qual è l'evoluzione, ma anche quello, pur se fondato su qualche elemento in più non potrà essere preso per un dato preciso e affidabile: l'evoluzione, proprio in virtù del suo nome, è un fenomeno che muta di continuo e che può avere una progressione non costante e regolare.
Per quanto riguarda la rimozione dei mezzi di sintesi, non c'è nulla di obbligatorio, ma in genere nei pazienti giovani se ne consiglia la rimozione non prima di un anno. Sarà un intervento molto meno impegnativo di quello appena effettuato, e ovviamento poco doloroso; insomma, dovrà stare fermo per un periodo molto breve.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it