Frattura scomposta del collo chirurgico omerale
Salve. a seguito di una caduta accidentale ho riportato una frattura scomposta(poi invece diagnosticata ingranata!!!) del collo chirurgico omerale sx con distacco del trochite. A seguito di questa mi hanno immobilizzato per 60 giorni con un gill christ immobilizzante e mi hanno detto di non far el'intervento perchè non necessario. ora a distanza di tempo( la caduta è stata il 30 gennaio 2007) e facendo riabilitazione il dolore persiste e nella visita di ieri (24/04/2007) mi hano detto che è da operare e bisogna limare l'osso .L'esito della visita di ieri riporta: importante limitazione funzionale in elevazione e rotazione esterna della spallain esiti di frattura.muscoli della cuffia dei rotatori nella norma,segni di conflitto positivi.Riduzione della forza in elevazione in stazione eretta.Si consiglia risonanza magnetica.Mentre la lastra (sempre fatta ieri 24/04/2007 )diceva:buon affrontamento dei focolai lesionati.Rapporti articolari corretti.Sensibile riduzione in ampiezza del piano di scorrimento subacromiale.Ora vi chiedo.. come mai il dolore persiste e non riesco ad alzare il braccio oltre l'altezza della spalla? devo fare questo intervento chirurgico di limatura dell'osso perchè impedisce al braccio di alzarsi oltre la spalla o riuscirò col tempo a recuperare? sono molto preoccupata.. aiutatemi. grazie
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Gentile utente,
la "limatura" dell'osso di cui Le parla il collega ortopedico consiste in una plastica subacromiale, ovvero in una rimozione parziale del "becco" acromiale, causa di impingement (cioè di "affrontamento" articolare tra tale "becco" e la testa omerale).
La limitazione ad alzare l'omero fratturato nella sua parte prossimale (testa omerale) è una "normalità" nel caso di tali fratture, in quanto il mantenimento dell'arto fratturato in bendaggio alla Dessault (ma anche in abduzione a 45°) tende a formare adesioni intra-articolari che, al momento di iniziare la fisioterapia si manifestano con sensazione di spalla rigida. La difficoltà a riacquistare una valida extrarotazione è anch'essa una complicanza "quasi fisiologica" dovuta talvolta all'immobilizzazione prolungata della spalla fratturata (spesso immobilizzata in intrarotazione). La Sua situazione si situa tra quelle preferibili, in quanto la cuffia dei rotatori è integra, e quindi permette una mobilizzazione precoce in quanto non necessita di essere riparata. In considerazione della Sua età (tendenza ad una rallentata guarigione ossea e frequente presenza di osteoporosi) il risultato è accettabile. I chirurghi di spalla definirebbero la sua limitazione in "alzata" (abduzione dell'omero) una condizione di movimento dell'arto "sotto l'orizzontale" (ovvero al di sotto di una linea immaginaria che si ottiene abducendo gli arti a 90°) che, in considerazione dei Sue "necessità articolari" è accettabile. Naturalmente una fisioterapia precoce può aiutare ad evitare tali aderenze, ma d'altra parte non è nemmeno possibile rischiare una rifrattura precoce. E' necessario infatti rammentare che, ai fini della guarigione di una frattura sottocapitata omerale, è indispensabile evitare lo spostamento dei capi di frattura (per motivi di vascolarità dei frammenti di frattura, garantita dal periostio). In considerazione della non lesione della cuffia dei rotatori, l'intervento di acromionplastica può essere eseguito (diversamente, se la cuffia dei rotatori fosse lesa, dopo acromionplastica l'omero tenderebbe a risalire ulteriormente). Se tale intervento viene eseguito in artroscopia, è possibile eseguire nello stesso intervento una pulizia articolare delle aderenze che Le ostacolano la ripresa completa dell'abduzione, nonchè, a termine dell'intervento, una fisioterapia post-operatoria (approfittando dell'anestesia residua) per poter recuperare parte del movimento dell'extrarotazione perduta: Tre piccioni con una fava !!
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
la "limatura" dell'osso di cui Le parla il collega ortopedico consiste in una plastica subacromiale, ovvero in una rimozione parziale del "becco" acromiale, causa di impingement (cioè di "affrontamento" articolare tra tale "becco" e la testa omerale).
La limitazione ad alzare l'omero fratturato nella sua parte prossimale (testa omerale) è una "normalità" nel caso di tali fratture, in quanto il mantenimento dell'arto fratturato in bendaggio alla Dessault (ma anche in abduzione a 45°) tende a formare adesioni intra-articolari che, al momento di iniziare la fisioterapia si manifestano con sensazione di spalla rigida. La difficoltà a riacquistare una valida extrarotazione è anch'essa una complicanza "quasi fisiologica" dovuta talvolta all'immobilizzazione prolungata della spalla fratturata (spesso immobilizzata in intrarotazione). La Sua situazione si situa tra quelle preferibili, in quanto la cuffia dei rotatori è integra, e quindi permette una mobilizzazione precoce in quanto non necessita di essere riparata. In considerazione della Sua età (tendenza ad una rallentata guarigione ossea e frequente presenza di osteoporosi) il risultato è accettabile. I chirurghi di spalla definirebbero la sua limitazione in "alzata" (abduzione dell'omero) una condizione di movimento dell'arto "sotto l'orizzontale" (ovvero al di sotto di una linea immaginaria che si ottiene abducendo gli arti a 90°) che, in considerazione dei Sue "necessità articolari" è accettabile. Naturalmente una fisioterapia precoce può aiutare ad evitare tali aderenze, ma d'altra parte non è nemmeno possibile rischiare una rifrattura precoce. E' necessario infatti rammentare che, ai fini della guarigione di una frattura sottocapitata omerale, è indispensabile evitare lo spostamento dei capi di frattura (per motivi di vascolarità dei frammenti di frattura, garantita dal periostio). In considerazione della non lesione della cuffia dei rotatori, l'intervento di acromionplastica può essere eseguito (diversamente, se la cuffia dei rotatori fosse lesa, dopo acromionplastica l'omero tenderebbe a risalire ulteriormente). Se tale intervento viene eseguito in artroscopia, è possibile eseguire nello stesso intervento una pulizia articolare delle aderenze che Le ostacolano la ripresa completa dell'abduzione, nonchè, a termine dell'intervento, una fisioterapia post-operatoria (approfittando dell'anestesia residua) per poter recuperare parte del movimento dell'extrarotazione perduta: Tre piccioni con una fava !!
Cordiali saluti,
Andrea Salvi
Dott. Andrea Salvi
www.ortopedicobrescia.com
https://g.co/kgs/FhgrTQ
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