Una lesione al legamento ed accettare

Salve dottore...le espongo la mia situazione:
Ho 29 anni, ho giocato a calcio a livello agonistico fino ai 23 anni;all'età di 17 anni ho subito un intervento di ricostruzione del LCA del ginocchio sx con tendine rotuleo presso l'equipe di un noto medico sportivo romano;grazie all'ottimo intervento chirurgico ed un'ottimale fisioterapia post-operatoria con lo staff sportivo della mia socità,dopo 6 mesi ho ripreso senza problemi l'attività sportiva.
Durante l'ultimo mio anno di campionato( all'età di 23 anni..) ho avuto un'altro infortunio:lesione del LCA questa volta alla gamba dx; scoraggiato dalla consapevolezza dell'esperienza passata ho preferito nn operarmi e terminare la mia attività spertiva.Sn passati 6 anni dall'infortunio,in questo periodo ho praticato saltuarie attività sportive quali,nuoto windsurf o cosetta leggera che nn mi creano grossi problemi al ginocchio;
di recente ho voluto provare lo snowboard sulle piste e quì pur nn subendo distorsioni vere e proprie succede che dopo due giorni di attività mi ritrovo il gionocchio gonfio con tanto di liquido e sensazioni di instabilità;
La mia domanda è la seguente: a suo parere mi conviene affrontare oggi(nn ho di certo il tono muscolare di quando mi allenavo 5 giorni a settimana..)una nuova operazione per essere libero di praticare sprot estivi ed invernali in tranquillità; o è meglio tenersi una lesione al legamento ed accettare di tanto in tanto il gonfiore del ginocchio con tanto di fermo per almeno una settimana prima di riprendere l'attività sportiva?
La ringrazio anticipatamente,cordiali saluti.

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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Forse mi sfugge qualcosa ma la risposta è già quasi visibile nella Sua stessa domanda, pur con qualche precisazione necessaria.
La lesione del crociato anteriore consente una vita normale, dove però "normale" significa una comune attività quotidiana e lavorativa avendo escluse molte attività ricreative/sportive. A questo punto non deve chiedere a noi se conviene fare l'intervento ed essere libero di praticare tutti gli sport che vuole oppure sia meglio tenersi il legamento rotto e accettare che il ginocchio si gonfi se fa sport. Deve chiedere a se stesso se per Lei è fondamentale fare sport oppure se può rinunciarci tranquillamente dedicandosi ad altri interessi. Questo perché nel momento che si tiene il legamento rotto dovrebbe rinunciare agli sport che fanno gonfiare il ginocchio. Il motivo sta nel fatto che un legamento rotto comporta comunque una instabilità del ginocchio anche nella vita sedentaria, ma tanto più se il ginocchio viene sollecitato dallo sport: intervengono sempre, ma ancor più in questi casi, forze di taglio che sollecitano menischi e cartilagini con danni precoci, artrosi, ecc. che potranno portare problemi anche in età non ancora avanzata.
Quindi la scelta è fra sport e non-sport (mi riferisco a quelli che ha citato). Se sceglie sport dovrà pensare di dover avere un ginocchio stabile e scegliere di conseguenza
Spero di essere stato chiaro
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Grazie mille per aver risposto in tempi così brevi..trovo la mia risposta nelle sue parole anche se di mio forse non sono stato molto chiaro..
Il mio dubbio riguarda i vantaggi e/o svantaggi nell'affrontare una nuova operazione con tanto di fisioterapia; non c'è alcun dubbio in me riguardo il continuare o meno l'attività sportiva; è mia opinione che lo sport,il movimento siano attività necessarie tanto per il nostro corpo quanto per la nostra mente...o almeno per me è di certo così.
L'unica attenuante deriva dal fatto che non praticando più un attività agonistica mi chiedevo se conviene di più tenersi un ginocchio che spesso si gonfia ma che,complice un discreto tono muscolare permette comunque di praticare quelle attività nelle quali non c'è una forte sollecitazione in movimenti di torsione(nuoto,surf,bici,corsetta..);sono anni che pratico questi sport col legamento rotto e non ho la minima intensione di abbandonarli.
Confesso inoltre che nonostante l'instabilità io sento più "mia" la gamba non operata che l'altra;
se ho ben capito però lei dice che continuando con questi "micro-traumi" causati dalle forze di taglio andrei incontro ad una serie di problematiche non di poco conto.
Quì stà il mio dubbio:all'età di 30 anni è più cinveniente una nuova operazione o è meglio tenersi questi micro-infortuni che di tanto in tanto si verificano?
..grazie davvero per la disponibilità,buon lavoro.