..consulto su nervo radiale danneggiato dopo opera
Salve a tutti. Desideravo se possibile qualche informazione da qualche esperto. Mi è successo questo: dopo un incidente con frattura scomposta ed esposta dell'omero dx, ho tenuto i fissatori esterni per 7 mesi. Dopo averli tolti, in attesa di un'operazione di innesto osseo, mi sono rirotto il braccio, facendo uno sforzo ridicolo. Tengo a precisare che fino a questo punto, dopo le due fratture intendo, non ho mai accusato deficit dei nervi radiale e ulnare. Mi hanno quindi operato applicandomi placca ed innesto. 4 ore sotto i ferri. Conseguenza post operatoria il deficit dei nervi( non riesco a sollevare la mano e ad estendere le dita).
Volevo sapere: era una conseguenza da mettere in preventivo visto la difficoltà dell'operazione?
Inoltre mi è stato detto da un neurologo che esistono degli strumenti di controllo da usare durante l'intervento che servono a verificare se il nervo è in una situazione di stress, e quindi per evitare le conseguenze che ho avuto. E' vero tutto questo??
Grazie a chi vorrà rispondere.
Cristian 31 anni.
Volevo sapere: era una conseguenza da mettere in preventivo visto la difficoltà dell'operazione?
Inoltre mi è stato detto da un neurologo che esistono degli strumenti di controllo da usare durante l'intervento che servono a verificare se il nervo è in una situazione di stress, e quindi per evitare le conseguenze che ho avuto. E' vero tutto questo??
Grazie a chi vorrà rispondere.
Cristian 31 anni.
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Egr. sig. Cristian nelle fratture scomposte della diafisi omerale, ove è da eseguire una sintesi chirurgica, il deficit del nervo radiale è una complicanza da tenere in considerazione. Infatti tale nervo passa proprio a cavallo del l'omero nella cosidetta doccia di torsione dell'omero, ed è uno degli svantaggi di una sintesi paraìostale, ossia esterna all'osso, ovvero con placca e viti.
Ecco perchè, ove possibile è preferibile una sintesi interna, con chiodo intramidollare all'omero, che sintetizza l'osso per via interna.
Ma nel suo caso evidentemente, vista la complessità della rifrattura omerale, i colleghi chirurghi ortopedici sono stati costretti, loro malgrado, ad optare per una sintesi interframmentaria con innesto osseo con placca e viti.
Certamente il suo deficit del radiale è transitorio, ovvero da neuroaprassia, cioè da contusione, da " strapazzo ", da
"fastidio" da " stress" come dice esattamente lei, arrecato dai monconi della frattura o dalla placca stessa, per cui nel tempo dovrebbe regredire o spontaneamente o altrimenti quando sarà tolta la placca, dopo la consolidazione della frattura.
E' esatto quanto dettole dal neurologo, ma si faccia seguire dai colleghi ortopedici che l'hanno operata, sapranno senz'altro tutto e meglio di tutti sul suo caso clinico.
Si farà un'esame elettromiografico all'arto superiore interessato per valutare l'effettiva conducibilità del nervo contuso, perchè le ripeto, è una " neuroaprassia " quasi sempre transitoria.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
Ecco perchè, ove possibile è preferibile una sintesi interna, con chiodo intramidollare all'omero, che sintetizza l'osso per via interna.
Ma nel suo caso evidentemente, vista la complessità della rifrattura omerale, i colleghi chirurghi ortopedici sono stati costretti, loro malgrado, ad optare per una sintesi interframmentaria con innesto osseo con placca e viti.
Certamente il suo deficit del radiale è transitorio, ovvero da neuroaprassia, cioè da contusione, da " strapazzo ", da
"fastidio" da " stress" come dice esattamente lei, arrecato dai monconi della frattura o dalla placca stessa, per cui nel tempo dovrebbe regredire o spontaneamente o altrimenti quando sarà tolta la placca, dopo la consolidazione della frattura.
E' esatto quanto dettole dal neurologo, ma si faccia seguire dai colleghi ortopedici che l'hanno operata, sapranno senz'altro tutto e meglio di tutti sul suo caso clinico.
Si farà un'esame elettromiografico all'arto superiore interessato per valutare l'effettiva conducibilità del nervo contuso, perchè le ripeto, è una " neuroaprassia " quasi sempre transitoria.
Distinti saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
Utente
Grazie per la risposta rapida e completa.
Ho già eseguito l'elettromiografia, non ho ancora i risultati ma mi sono state date alcune cifre indicative sul loro stato. Non conosco unità di misura ma mi è stato detto che per il radiale l'impulso misurato è di 0.8 (normalmente dovrebbe essere 18). L'ulnare sta un po' meglio ma non poi di molto. Scusate per la terminologia non appropriata.
Comunque sia ho notato nel mio caso che spesso i medici (di ortopedia e neurologia) anzichè collaborare preferiscono farsi la guerra accusandosi l'un l'altro. Questo non può che provocare confusione e dubbi in noi pazienti che non siamo altro che vittime di questo atteggiamento infantile.
Spero che le cose cambino..
Grazie ancora
Azzolin Cristian
Ho già eseguito l'elettromiografia, non ho ancora i risultati ma mi sono state date alcune cifre indicative sul loro stato. Non conosco unità di misura ma mi è stato detto che per il radiale l'impulso misurato è di 0.8 (normalmente dovrebbe essere 18). L'ulnare sta un po' meglio ma non poi di molto. Scusate per la terminologia non appropriata.
Comunque sia ho notato nel mio caso che spesso i medici (di ortopedia e neurologia) anzichè collaborare preferiscono farsi la guerra accusandosi l'un l'altro. Questo non può che provocare confusione e dubbi in noi pazienti che non siamo altro che vittime di questo atteggiamento infantile.
Spero che le cose cambino..
Grazie ancora
Azzolin Cristian
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.9k visite dal 21/04/2007.
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