Spostamento frattura
A seguito di incidente stradale, ho riportato frattura scomposta, pluriframmentata ed esposta del 3 distale della tibia e del perone trattati chirurgicamente e con applicazione di fissatore esterno (tibia) e placca con viti (perone), tuttora in sede.
Alle prime due radiografie di controllo tutto appariva corretto.
Dopo 4 mesi (per motivi non chiariti), alla radiografia di controllo si è evidenziata un'angolazione di circa 10° della parte inferiore tibia rispetto all'asse della parte superiore sul piano trasversale al moto.
Nessun accorgimento è stato messo però in atto, valutando la deviazione non importante e per non compromettere il processo di calcificazione che appariva scarso.
A distanza di 6 mesi, finalmente appare una discreta calcificazione per la tibia ed un consolidamento del perone: riesco inoltre a deambulare (brevemente) senza l'ausilio di stampelle senza evidenti difficoltà funzionali.
Permanendo l'angolazione tra i due tronconi della tibia, mi chiedo:
1) Questo potrà determinare in futuro dei problemi (eventualmente anche a caviglia o ginocchio) tipo dolori, infiammazioni, artrosi precoce ?
2) Quale è l'angolo oltre il quale ci si deve preoccupare ?
3) Ha qualche senso, sotto controllo medico, provare a correggere la situazione (il fissatore è dotato di viti di regolazione longitudinale) ?
4) Quali possono essere gli svantaggi di tale tentativo ?
E' possibili visonare radiografie con il link
http://www.flickr.com/photos/46175159@N07/
Grazie anticipatamente.
Alle prime due radiografie di controllo tutto appariva corretto.
Dopo 4 mesi (per motivi non chiariti), alla radiografia di controllo si è evidenziata un'angolazione di circa 10° della parte inferiore tibia rispetto all'asse della parte superiore sul piano trasversale al moto.
Nessun accorgimento è stato messo però in atto, valutando la deviazione non importante e per non compromettere il processo di calcificazione che appariva scarso.
A distanza di 6 mesi, finalmente appare una discreta calcificazione per la tibia ed un consolidamento del perone: riesco inoltre a deambulare (brevemente) senza l'ausilio di stampelle senza evidenti difficoltà funzionali.
Permanendo l'angolazione tra i due tronconi della tibia, mi chiedo:
1) Questo potrà determinare in futuro dei problemi (eventualmente anche a caviglia o ginocchio) tipo dolori, infiammazioni, artrosi precoce ?
2) Quale è l'angolo oltre il quale ci si deve preoccupare ?
3) Ha qualche senso, sotto controllo medico, provare a correggere la situazione (il fissatore è dotato di viti di regolazione longitudinale) ?
4) Quali possono essere gli svantaggi di tale tentativo ?
E' possibili visonare radiografie con il link
http://www.flickr.com/photos/46175159@N07/
Grazie anticipatamente.
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Premetto che le linee guida del sito non consentono di valutare immagini fornite dall'Utente. Mi limiterò a dire che la radiografia che mostra l'angolazione dell'asse della gamba in realtà non sembra essere una proiezione in anteroposteriore perfetta, per cui sarebbe comunque difficile valutare l'effettiva angolazione.
In linea generale e quindi non in riferimento al Suo caso specifico, non avendoLa visitata, una alterazione dell'asse di un arto comporta ripercussioni sui segmenti sopra e sottostanti, con possibilità di dolori, artrosi precoce, alterazioni della postura, ecc. Non è quindi possibile dire quale angolo debba preoccupare: a mio avviso si deve cercare di ottenere il meglio, e questo si può fare subito o in un secondo tempo. Bisogna anche considerare quale fosse la situazione di partenza.
Per quanto riguarda il punto 2, il fissatore consente dei micromovimenti correttivi, ma la consolidazione avanzata, il tempo trascorso e la continuità del perone posso ostacolare le manovre utili per un risultato soddisfacente. Queste manovre sono estremamente delicate e vanno fatte esclusivamente sotto indicazione dell'Ortopedico: mi raccomando di non manomettere il fissatore, altrimenti i rischi possono essere gravissimi.
E' difficile riuscire a spiegare così il problema in modo soddisfacente. Le consiglio di consultare gli Ortopedici che La seguono per avere da loro risposte più specifiche e conoscere anche quali sono i loro programmi, anche riguardo alla valutazione del callo osseo in anteroposteriore.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
In linea generale e quindi non in riferimento al Suo caso specifico, non avendoLa visitata, una alterazione dell'asse di un arto comporta ripercussioni sui segmenti sopra e sottostanti, con possibilità di dolori, artrosi precoce, alterazioni della postura, ecc. Non è quindi possibile dire quale angolo debba preoccupare: a mio avviso si deve cercare di ottenere il meglio, e questo si può fare subito o in un secondo tempo. Bisogna anche considerare quale fosse la situazione di partenza.
Per quanto riguarda il punto 2, il fissatore consente dei micromovimenti correttivi, ma la consolidazione avanzata, il tempo trascorso e la continuità del perone posso ostacolare le manovre utili per un risultato soddisfacente. Queste manovre sono estremamente delicate e vanno fatte esclusivamente sotto indicazione dell'Ortopedico: mi raccomando di non manomettere il fissatore, altrimenti i rischi possono essere gravissimi.
E' difficile riuscire a spiegare così il problema in modo soddisfacente. Le consiglio di consultare gli Ortopedici che La seguono per avere da loro risposte più specifiche e conoscere anche quali sono i loro programmi, anche riguardo alla valutazione del callo osseo in anteroposteriore.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Premetto che le linee guida del sito non consentono di valutare immagini fornite dall'Utente. Mi limiterò a dire che la radiografia che mostra l'angolazione dell'asse della gamba in realtà non sembra essere una proiezione in anteroposteriore perfetta, per cui sarebbe comunque difficile valutare l'effettiva angolazione.
In linea generale e quindi non in riferimento al Suo caso specifico, non avendoLa visitata, una alterazione dell'asse di un arto comporta ripercussioni sui segmenti sopra e sottostanti, con possibilità di dolori, artrosi precoce, alterazioni della postura, ecc. Non è quindi possibile dire quale angolo debba preoccupare: a mio avviso si deve cercare di ottenere il meglio, e questo si può fare subito o in un secondo tempo. Bisogna anche considerare quale fosse la situazione di partenza.
Per quanto riguarda il punto 2, il fissatore consente dei micromovimenti correttivi, ma la consolidazione avanzata, il tempo trascorso e la continuità del perone posso ostacolare le manovre utili per un risultato soddisfacente. Queste manovre sono estremamente delicate e vanno fatte esclusivamente sotto indicazione dell'Ortopedico: mi raccomando di non manomettere il fissatore, altrimenti i rischi possono essere gravissimi.
E' difficile riuscire a spiegare così il problema in modo soddisfacente. Le consiglio di consultare gli Ortopedici che La seguono per avere da loro risposte più specifiche e conoscere anche quali sono i loro programmi, anche riguardo alla valutazione del callo osseo in anteroposteriore.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
In linea generale e quindi non in riferimento al Suo caso specifico, non avendoLa visitata, una alterazione dell'asse di un arto comporta ripercussioni sui segmenti sopra e sottostanti, con possibilità di dolori, artrosi precoce, alterazioni della postura, ecc. Non è quindi possibile dire quale angolo debba preoccupare: a mio avviso si deve cercare di ottenere il meglio, e questo si può fare subito o in un secondo tempo. Bisogna anche considerare quale fosse la situazione di partenza.
Per quanto riguarda il punto 2, il fissatore consente dei micromovimenti correttivi, ma la consolidazione avanzata, il tempo trascorso e la continuità del perone posso ostacolare le manovre utili per un risultato soddisfacente. Queste manovre sono estremamente delicate e vanno fatte esclusivamente sotto indicazione dell'Ortopedico: mi raccomando di non manomettere il fissatore, altrimenti i rischi possono essere gravissimi.
E' difficile riuscire a spiegare così il problema in modo soddisfacente. Le consiglio di consultare gli Ortopedici che La seguono per avere da loro risposte più specifiche e conoscere anche quali sono i loro programmi, anche riguardo alla valutazione del callo osseo in anteroposteriore.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 06/01/2010.
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