Frattura calcagno e distaccamento cuboide
salve,
sono la madre di una ragazza di 21 anni.il 15 giugno 2006 una macchina ha investito mia figlia dal dietro. da una prima rx alla caviglia e al piede è scritto:
"sospetto distacco osseo versante esterno cuboide."
dalla TC è scritto:
"esame TAC eseguito secondo i piani di scansione trasversali e coronali. è stato eseguito un esame di risonanza magnetica secondo i 3 piani dello spazio e l'esame radiografico standard. frattura longitudinale con distacchi ossei a carico del processo anteriore dell'osseo calcaneare. evidente edema intraspongioso a carico del processo anteriore dell'osso calcaneare. edema intraspongioso anche a carico del del prive del secondo cuneiforme. presenza di distacco osseo a partenza dal primo cuneiforme localizzata nello spazio tra primo e secondo cuneiforme tarsale."
detto questo ha portato per qualche giorno un gesso aperto perchè il piede era troppo gonfio. poi per un mese il gesso, insieme al Clexane 4000.
in seguito ha portato un tutore per 25 gg, e dopo 20 gg di stampelle, iniziando piano piano a caricare sul piede.
le sono stati prescritti altri 30 gg di riposo assieme a 10 bacinelle galvaniche. dopo altri 30 gg di riposo è stata chiusa la pratica, e le sono stati prescritti dei plantari.
la RM del 6.12.2006 riporta:
Permane al controllo odierno edema intraspongioso a carico del processo anteriore dell'osseo calcaneare. apprezzabile esteso edema intraspongioso anche a carico del processo anteriore dell'astragalo con coinvolgimento dello scafoide tarsale e delle ossa cuneiformi. minimo versamento endoarticolare a livello tibio astragalico e astragalo calcaneare. si segnala la lieve riduzione in spessore delle fibre del legamento astragalo calcaneare. strutture tendinee integre".
siamo ad aprile, e i suoi problemi sono i seguenti:
- non può stare più di 10 minuti in piedi ferma dal dolore che le provoca il piede, che inoltre si gonfia, diventando rosso.
- ha notato che dopo 5 minuti che guida le si informicolisce tutto il piede coinvolgendo metà della gamba.
- anche stando ferma alcuni movimenti del piede fatica a farli dal dolore, che prova continuamente, non tanto al tallone, quanto al lato destro e interno del piede sinistro.
ora le mie domande sono queste:
- era necessaria (come le era stata prospettata inizialmente subito dopo l'incidente) un'operazione chirurgica?
- è normale che non riesca più a stare in piedi o a camminare (non parliamo di correre) più di tanto?
- cosa dovrebbe fare oltre a tenere i plantari? (il nostro ortopedico dice che non deve fare niente tranne tenere i plantari e camminare, anche se la cosa in 10 mesi non mi sembra migliorata più di tanto...).
Vi ringrazio infinitamente.
saluti
sono la madre di una ragazza di 21 anni.il 15 giugno 2006 una macchina ha investito mia figlia dal dietro. da una prima rx alla caviglia e al piede è scritto:
"sospetto distacco osseo versante esterno cuboide."
dalla TC è scritto:
"esame TAC eseguito secondo i piani di scansione trasversali e coronali. è stato eseguito un esame di risonanza magnetica secondo i 3 piani dello spazio e l'esame radiografico standard. frattura longitudinale con distacchi ossei a carico del processo anteriore dell'osseo calcaneare. evidente edema intraspongioso a carico del processo anteriore dell'osso calcaneare. edema intraspongioso anche a carico del del prive del secondo cuneiforme. presenza di distacco osseo a partenza dal primo cuneiforme localizzata nello spazio tra primo e secondo cuneiforme tarsale."
detto questo ha portato per qualche giorno un gesso aperto perchè il piede era troppo gonfio. poi per un mese il gesso, insieme al Clexane 4000.
in seguito ha portato un tutore per 25 gg, e dopo 20 gg di stampelle, iniziando piano piano a caricare sul piede.
le sono stati prescritti altri 30 gg di riposo assieme a 10 bacinelle galvaniche. dopo altri 30 gg di riposo è stata chiusa la pratica, e le sono stati prescritti dei plantari.
la RM del 6.12.2006 riporta:
Permane al controllo odierno edema intraspongioso a carico del processo anteriore dell'osseo calcaneare. apprezzabile esteso edema intraspongioso anche a carico del processo anteriore dell'astragalo con coinvolgimento dello scafoide tarsale e delle ossa cuneiformi. minimo versamento endoarticolare a livello tibio astragalico e astragalo calcaneare. si segnala la lieve riduzione in spessore delle fibre del legamento astragalo calcaneare. strutture tendinee integre".
siamo ad aprile, e i suoi problemi sono i seguenti:
- non può stare più di 10 minuti in piedi ferma dal dolore che le provoca il piede, che inoltre si gonfia, diventando rosso.
- ha notato che dopo 5 minuti che guida le si informicolisce tutto il piede coinvolgendo metà della gamba.
- anche stando ferma alcuni movimenti del piede fatica a farli dal dolore, che prova continuamente, non tanto al tallone, quanto al lato destro e interno del piede sinistro.
ora le mie domande sono queste:
- era necessaria (come le era stata prospettata inizialmente subito dopo l'incidente) un'operazione chirurgica?
- è normale che non riesca più a stare in piedi o a camminare (non parliamo di correre) più di tanto?
- cosa dovrebbe fare oltre a tenere i plantari? (il nostro ortopedico dice che non deve fare niente tranne tenere i plantari e camminare, anche se la cosa in 10 mesi non mi sembra migliorata più di tanto...).
Vi ringrazio infinitamente.
saluti
[#1]
L'intervento si decide in base al quadro TC. La scomposizione dei frammenti generalmente indica la necessità della sintesi dato che per evitare problemi a distanza le articolazioni interessate devono essere congrue (in particolar modo a 21 anni!!)
Attualmente eseguirei un podogramma statico e dinamico, una TC di controllo con ricostruzione tridimensionale ed una visita specialistica ortopedica.
Un caro saluto
Attualmente eseguirei un podogramma statico e dinamico, una TC di controllo con ricostruzione tridimensionale ed una visita specialistica ortopedica.
Un caro saluto
Dr Simone Cigni
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 16.7k visite dal 15/04/2007.
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