Coxartrosi bilaterale con svasamento dei tetti acetabolari e iniziale ovalizzazione delle teste

Buongiorno,ho 60 anni ho appena fatto una radiografia alle anche su consiglio del medico di fiducia a seguito di un bruciore che ho sentito qualche volta proprio all'anca destra,in specialmodo quando ero a letto,inizialmente pensavo fosse la posizione che assumo per addormentarmi.Il referto della radiografia dice quanto segue:
Trofismo osseo compatibile con l'età.Regolari le sincondrosi sacro iliache e la sinfisi pubica.Coxartrosi bilaterale con svasamento dei tetti acetabolari e iniziale ovalizzazione delle teste femorali.Nei limiti l'interlinea articolare.Premetto che non ho mai avuto dei problemi alle anche e faccio presente che sono iscritta in palestra dove faccio anche degli esercizi che implicano l'utilizzo delle gambe e quindi con dei movimenti anche delle anche.E' proprio per questo motivo che chiedo un consiglio;innanzitutto volevo sapere se devo cominciare a preoccuparmi e in secondo luogo se fosse il caso di interrompere la palestra.Faccio presente di non essere grassa ma di avere solo qualche chilo in più; peso 65 chili e sono alta 164 cm.
In attesa di un consiglio ringrazio
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Il quadro rx da solo non consente di fare previsioni nè di valutare bene lo stato attuale. La sintomatologia che riferisce non sapendo dove è localizzata non consente di essere messa in relazione con le radiografie.
Le consiglio di effettuare una visita specialistica ortopedica o fisiatrica per valutare i Suoi sintomi insieme con la radiografia e decidere di conseguenza il trattamento idoneo. Questa è la sola cosa da fare prima di preoccuparsi e di abbandonare la palestra.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
La coxartrosi è una patologia degenerativa articolare delle anche.
La patologia ha un decorso silente (anche asintomatico) per molti anni, dopodiché appare, spesso con un episodio di dolore acuto che tende a sparire o a migliorare nel giro di qualche settimana con terapie fisiche o farmacologiche.
La patologia quindi progredisce lentamente, alternando fasi di benessere a fasi di riacutizzazione.
Purtroppo, l'artrosi è una patologia che non ha una cura, e quando il dolore e la limitazione funzionale del paziente lo richiedono, si procede ad un intervento chirurgico (protesi dell'anca).
Naturalmente prima di giungere all'intervento chirurgico esistono molte terapie conservative che si possono intraprendere per procrastinare l'intervento anche di anni.
Tra queste le terapie farmacologiche, gli integratori alimentari, l'esercizio fisico adeguato, la magnetoterapia, le onde d'urto focali, le infiltrazioni endoarticolari ecoguidate con acido ialuronico.
Si rivolga ad un ortopedico che possa visitarLa e spiegarLe quali di queste possibilità terapeutiche siano indicate nel suo caso.
E quando (spero tra molti anni) non avrà più benessere da queste terapie, l'ortopedico potrà indicarLe la scelta chirurgica più adatta al Suo caso: infatti oggi le protesi dell'anca non sono tutte uguali. Esistono protesi con diverso disegno e diversa dimensione, con impiego di materiali diversi nell'accoppiamento testa-cotile (ceramica, metallo...)che, grazie alla resistenza all'usura e all'ottima funzionalità che regalano al paziente, possono essere indicate anche in una paziente giovane come Lei.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it