Tecniche mininvasive per ernia dicale

Ho problemi al rachide lombare da circa 20 anni e sono già stato operato per ernia discale L5-S1 nel 1990. Attualmente ho protrusioni discali a livello L1-L2, L3-L4 e L4-L5 e L5-S1 con modesta stenosi del canale vertebrale. Non ho nè dolori lombari nè radicolari salvo, da circa 15 gg., la perdita di forza del piede sinistro con lieve difficoltà a camminare e a restare sul tallone sinistro. Vorrei sapere se questo ultimo fatto rappresenti un' indicazione assoluta per l'intervento e nel qual caso vorrei sinceramente evitare l'intervento a cielo aperto e tentare con le tecniche mininvasive (ho sentito parlare della coblazione, della discectomia percutanea o endoscopica, del laser percutaneo decompressivo, etc.).
Qualcuno mi potrebbe consigliare quale può essere la tecnica migliore e che permetta il più breve recupero?
Grazie.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se ha una perdita di forza della flessione dorsale del piede questo è segno di una grave compressione di una radice nervosa. Le consiglio di rivolgersi al più presto a un Chirurgo vertebrale (Ortopedico o Neurochirurgo) per valutare la situazione e la relativa necessità di una decompressione in tempi brevi. Sarà il Chirurgo a decidere quale sia la tecnica migliore e attuabile per il Suo caso specifico. Scegliere fra diverse tecniche, documentarsi su dove siano attuabili, prenotare la visita, capire se siano adatte al proprio caso, ecc richiedono tempo che, in caso di danno neurologico presente, può ridurLe la cicatrice della pelle della schiena ma magari non riuscire più a ripristinare la conduzione nervosa, in quanto il tempo trascorso dal momento dell'insorgenza dei disturbi al momento dell'intervento è l'elemento fondamentale.
Le consiglio di rivolgersi subito a una struttura idonea.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it