Un modico restringimento del canale vertebrale determinato
Gent.mi dottori,
da più di due mesi ho iniziato a soffrire di forti dolori (bruciori) al tratto cervicale che si irradiavano agli arti superiori (dolori muscolari e articolari: al gomito, ai polsi e alle dita), lungo tutto il tratto della colonna e agli arti inferiori (dolori muscolari e articolari: all’anca, alle ginocchia e in forma più lieve alle caviglie). Inoltre una sensazione di stanchezza e di debolezza agli arti sup e inf. mi impedivano di svolgere le solite attività quotidiane e a coricarmi diverse volte durante la giornata (i dolori e la debolezza aumentavano anche stando seduta per breve tempo). Anche l’emicrania, di cui soffro da sempre, era peggiorata. Mi sono recata dall’ortopedico che mi ha prescritto una RM alla colonna cervicale (eseguita il 17.02.2007) con il seguente esito:
“sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e traverso con sequenze T1 e T2 dipendenti. Si osserva rettificazione con tendenza all’inversione della fisiologica lordosi cervicale. In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi tra C5-C6 e C6-C7 si riconoscono de restringimenti del canale vertebrale determinati da appuntamento degli spigoli somatici e protusione dei dischi intervertebrali che deformano nettamente lo spazio subaracnoideo anteriore e che lateralmente si estendono ad impegnare i recessi preforaminali con relativa prevalenza a dx in C5-C6 e a sn in C6-C7. Il midollo cervicale conserva forma e dimensioni regolare senza alterazioni di segnale al suo interno. I dischi C5-C6 e C6-C7 sono assottigliati e presentano segnale ipointenso nella sequenza T2 dipendente per fenomeni di disidratazione e di discomalacia delle loro componenti. Appare rilevabile una apparente sfumata iperintensità di segnale del tronco nella sequenza T2 dipendenti di probabile natura artefattuale anche perché a fine bobina meritevole di eventuale indagine dedicata, secondo giudizio clinico.” (Per sicurezza l’ortopedico mi ha richiesto una RM alla colonna dorsale che ho eseguito ieri).
Il medico mi ha prescritto: riposo, il collare rigido, Gabapentin 300 mg (3 al dì) e Nicetile (2 al dì) per un mese. Mi ha anche prospettato una eventuale operazione nel caso in cui la terapia non avesse soddisfacenti effetti
Aggiungo che cinque anni fa rimasi bloccata per una lombosciatalgia, Vi scrivo qui di seguito il referto della RM del 17.04.2003:
“sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e traverso con sequenze T1 e T2 dipendenti in un campo magnetico di 1,0 Tesla.
Si osserva accentuazione della fisiologica lordosi. Il sacco durale è di tipo ampio e lungo ed a tale reperto si associa una certa scarsità di tessuto adiposo perdurale. In corrispondenza dello spazio intervertebrale compreso tra L5 e d S1 si rileva un modico restringimento del canale vertebrale determinato da una protrusione posteriore delle fibre dell’anulus del disco intervertebrale che deforma il profilo anteriore del sacco durale. In sede foraminale non appaiono rilevabili segni di conflitto disco-radicolare. Il segnale dei dischi intervertebrali del tratto L3_S1 appare ipointenso nella sequen<a T2 dipendente per fenomeni di disidratazione e discomalacia delle componenti.”
(dopo una terapia anti-infiammatoria, un po’ di riposo, massaggi, il dolore era rientrato, anche se in questi anni ho sempre sofferto di mal di schiena).
Sono circa 20 gg che ho iniziato la terapia con Gabapentine e Nicetile, ma ci sono stati pochi miglioramenti. Sono diminuiti: la frequenza e l’intensità delle emicranie, il dolore-bruciore dietro la cervicale. Il resto è rimasto pressochè invariato, anzi in certi momenti avverto dei formicolii ai piedi. Volevo, cortesemente, sapere se i sintomi che accuso sono collegati al problema alla colonna e avere un Vostro parere soprattutto sulla necessità o meno di un intervento chirurgico, come mi è stato prospettato. Ringrazio in anticipo.
da più di due mesi ho iniziato a soffrire di forti dolori (bruciori) al tratto cervicale che si irradiavano agli arti superiori (dolori muscolari e articolari: al gomito, ai polsi e alle dita), lungo tutto il tratto della colonna e agli arti inferiori (dolori muscolari e articolari: all’anca, alle ginocchia e in forma più lieve alle caviglie). Inoltre una sensazione di stanchezza e di debolezza agli arti sup e inf. mi impedivano di svolgere le solite attività quotidiane e a coricarmi diverse volte durante la giornata (i dolori e la debolezza aumentavano anche stando seduta per breve tempo). Anche l’emicrania, di cui soffro da sempre, era peggiorata. Mi sono recata dall’ortopedico che mi ha prescritto una RM alla colonna cervicale (eseguita il 17.02.2007) con il seguente esito:
“sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e traverso con sequenze T1 e T2 dipendenti. Si osserva rettificazione con tendenza all’inversione della fisiologica lordosi cervicale. In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi tra C5-C6 e C6-C7 si riconoscono de restringimenti del canale vertebrale determinati da appuntamento degli spigoli somatici e protusione dei dischi intervertebrali che deformano nettamente lo spazio subaracnoideo anteriore e che lateralmente si estendono ad impegnare i recessi preforaminali con relativa prevalenza a dx in C5-C6 e a sn in C6-C7. Il midollo cervicale conserva forma e dimensioni regolare senza alterazioni di segnale al suo interno. I dischi C5-C6 e C6-C7 sono assottigliati e presentano segnale ipointenso nella sequenza T2 dipendente per fenomeni di disidratazione e di discomalacia delle loro componenti. Appare rilevabile una apparente sfumata iperintensità di segnale del tronco nella sequenza T2 dipendenti di probabile natura artefattuale anche perché a fine bobina meritevole di eventuale indagine dedicata, secondo giudizio clinico.” (Per sicurezza l’ortopedico mi ha richiesto una RM alla colonna dorsale che ho eseguito ieri).
Il medico mi ha prescritto: riposo, il collare rigido, Gabapentin 300 mg (3 al dì) e Nicetile (2 al dì) per un mese. Mi ha anche prospettato una eventuale operazione nel caso in cui la terapia non avesse soddisfacenti effetti
Aggiungo che cinque anni fa rimasi bloccata per una lombosciatalgia, Vi scrivo qui di seguito il referto della RM del 17.04.2003:
“sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e traverso con sequenze T1 e T2 dipendenti in un campo magnetico di 1,0 Tesla.
Si osserva accentuazione della fisiologica lordosi. Il sacco durale è di tipo ampio e lungo ed a tale reperto si associa una certa scarsità di tessuto adiposo perdurale. In corrispondenza dello spazio intervertebrale compreso tra L5 e d S1 si rileva un modico restringimento del canale vertebrale determinato da una protrusione posteriore delle fibre dell’anulus del disco intervertebrale che deforma il profilo anteriore del sacco durale. In sede foraminale non appaiono rilevabili segni di conflitto disco-radicolare. Il segnale dei dischi intervertebrali del tratto L3_S1 appare ipointenso nella sequen<a T2 dipendente per fenomeni di disidratazione e discomalacia delle componenti.”
(dopo una terapia anti-infiammatoria, un po’ di riposo, massaggi, il dolore era rientrato, anche se in questi anni ho sempre sofferto di mal di schiena).
Sono circa 20 gg che ho iniziato la terapia con Gabapentine e Nicetile, ma ci sono stati pochi miglioramenti. Sono diminuiti: la frequenza e l’intensità delle emicranie, il dolore-bruciore dietro la cervicale. Il resto è rimasto pressochè invariato, anzi in certi momenti avverto dei formicolii ai piedi. Volevo, cortesemente, sapere se i sintomi che accuso sono collegati al problema alla colonna e avere un Vostro parere soprattutto sulla necessità o meno di un intervento chirurgico, come mi è stato prospettato. Ringrazio in anticipo.
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Gentile signora Vilma, certamente che il suo rachide non è dei migliori e necessita di un buon trattamento, prima farmacologico e lungamente fisiochinesiterapico.
Almeno l'80 % dei suoi disturbi sono da collegare alla stenosi del canale vertebrale ed alla patologia degenerativa del suo rachide .
Ma una volta fatte bene queste terapie, affidata certamente a specialisti Ortopedici e Fisiatri, essendo lei così giovane, è opportuno che prenda in considerazione la necessità di un trattamento chirurgico da eseguire presso una Struttura Universitaria e/o Ospedaliera di Chirurgia vertebrale, sia essa di estrazione ortopedica o neurochirurgica.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo //Fisiatra
Messina
Almeno l'80 % dei suoi disturbi sono da collegare alla stenosi del canale vertebrale ed alla patologia degenerativa del suo rachide .
Ma una volta fatte bene queste terapie, affidata certamente a specialisti Ortopedici e Fisiatri, essendo lei così giovane, è opportuno che prenda in considerazione la necessità di un trattamento chirurgico da eseguire presso una Struttura Universitaria e/o Ospedaliera di Chirurgia vertebrale, sia essa di estrazione ortopedica o neurochirurgica.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo //Fisiatra
Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 19.6k visite dal 17/03/2007.
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