Trauma gamba destra
Gentilissimo dottore,
sono la mamma di un ragazzo di diciotto anni che in seguito ad una caduta dalla moto ha riportato gravi traumi alla gamba destra.
È stato ricoverato il 12 ottobre 2009 con la seguente diagnosi: “ Trauma gamba destra con distacco parcellare della testa del perone”.
In data 15 ottobre ha subito un intervento di “Riduzione cruenta di frattura di tibia e fibula con fissazione interna (79.36)”
Intervento principale in data 20 ottobre –“ rimozione dei punti del precedente intervento. si identifica il tronco principale del nervo Sciatico-Popliteo Esterno. Decompressione del nervo Sciatico-Popliteo esterno che appare integro anche dopo la biforcazione nel ramo profondo e superficiale. Si reperta lacerazione con perdita di sostanza dei muscoli peronei subito dopo la loro inserzione ed innervazione. Plastica muscolare a copertura del nervo esposto (04.49)”
La diagnosi di dimissione è la seguente: “ Trauma gamba destra con distacco parcellare della testa del perone, lesione da strappamento dei MM. Peronei con denervazione”.
Attualmente gli è stato immobilizzato l’arto con “doccia gessata per 25 gg. con divieto di carico”
Sono molto preoccupata perché non mi è ancora chiara quali sono le effettive conseguenze. È importante che stia a riposo o bisogna intervenire tempestivamente per recuperare al massimo la funzionalità dell’arto?
Gradirei una risposta per contenere i miei timori e aiutare mio figlio quanto prima e se esistono centri specifici al caso. Grazie
sono la mamma di un ragazzo di diciotto anni che in seguito ad una caduta dalla moto ha riportato gravi traumi alla gamba destra.
È stato ricoverato il 12 ottobre 2009 con la seguente diagnosi: “ Trauma gamba destra con distacco parcellare della testa del perone”.
In data 15 ottobre ha subito un intervento di “Riduzione cruenta di frattura di tibia e fibula con fissazione interna (79.36)”
Intervento principale in data 20 ottobre –“ rimozione dei punti del precedente intervento. si identifica il tronco principale del nervo Sciatico-Popliteo Esterno. Decompressione del nervo Sciatico-Popliteo esterno che appare integro anche dopo la biforcazione nel ramo profondo e superficiale. Si reperta lacerazione con perdita di sostanza dei muscoli peronei subito dopo la loro inserzione ed innervazione. Plastica muscolare a copertura del nervo esposto (04.49)”
La diagnosi di dimissione è la seguente: “ Trauma gamba destra con distacco parcellare della testa del perone, lesione da strappamento dei MM. Peronei con denervazione”.
Attualmente gli è stato immobilizzato l’arto con “doccia gessata per 25 gg. con divieto di carico”
Sono molto preoccupata perché non mi è ancora chiara quali sono le effettive conseguenze. È importante che stia a riposo o bisogna intervenire tempestivamente per recuperare al massimo la funzionalità dell’arto?
Gradirei una risposta per contenere i miei timori e aiutare mio figlio quanto prima e se esistono centri specifici al caso. Grazie
[#1]
Ci sono molte cose da valutare:
1) il ragazzo ha un deficit neurologico? in particolare ha difficoltà a "tirare su" le dita del piede (visto che il gesso non consente altre valutazioni)?
2) se sì c'era anche al momento del trauma o è insorto dopo?
3) la diagnosi di ricovero parla solo del distacco della testa del perone, mentre il referto dell'intervento parla di "frattura di tibia e fibula " e di "fissazione interna", ma poi alla dimissione si torna a parlare del distacco della testa parcellare della testa del perone
4) che tipo di "fissazione interna"?
L'immobilizzazione serve a far cicatrizzare la lacerazione muscolare e la lesione del perone.
Dalla descrizione del 2° intervento sembra di capire che il nervo è integro. Dato che questo nervo passa attorno alla testa del perone è frequente che un trauma di qualsiasi genere a quel livello possa dare qualche problema. Se il nervo è integro la ripresa arriverà, anche se ci vuole pazienza. Dopo la immobilizzazione è prevedibile una intensa riabilitazione.
Queste mie sono informazioni generiche scaturite da quello che ho potuto capire dalla Sua descrizione: è indispensabile che approfondiate la situazione parlando con i medici che stanno seguendo Suo figlio, perché ogni situazione è diversa dall'altra e soprattutto richiede una conoscenza approfondita delle condizioni specifiche.
Cordiali saluti
1) il ragazzo ha un deficit neurologico? in particolare ha difficoltà a "tirare su" le dita del piede (visto che il gesso non consente altre valutazioni)?
2) se sì c'era anche al momento del trauma o è insorto dopo?
3) la diagnosi di ricovero parla solo del distacco della testa del perone, mentre il referto dell'intervento parla di "frattura di tibia e fibula " e di "fissazione interna", ma poi alla dimissione si torna a parlare del distacco della testa parcellare della testa del perone
4) che tipo di "fissazione interna"?
L'immobilizzazione serve a far cicatrizzare la lacerazione muscolare e la lesione del perone.
Dalla descrizione del 2° intervento sembra di capire che il nervo è integro. Dato che questo nervo passa attorno alla testa del perone è frequente che un trauma di qualsiasi genere a quel livello possa dare qualche problema. Se il nervo è integro la ripresa arriverà, anche se ci vuole pazienza. Dopo la immobilizzazione è prevedibile una intensa riabilitazione.
Queste mie sono informazioni generiche scaturite da quello che ho potuto capire dalla Sua descrizione: è indispensabile che approfondiate la situazione parlando con i medici che stanno seguendo Suo figlio, perché ogni situazione è diversa dall'altra e soprattutto richiede una conoscenza approfondita delle condizioni specifiche.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore,
La ringrazio per la sua tempestiva e chiara risposta.
1)si- il ragazzo ha difficoltà a "tirare su" le dita del piede
2) Già quando siamo arrivati al pronto soccorso non riusciva a tirar su le dita del piede, il referto della radiografia è "distacco parcellare dalla testa del perone. Presenza di piccolo frammento osseo che si proietta nello spazio articolare femoro-tibiale"
3) per noi la diagnosi è poco chiara. I medici, dopo il primo intervento (fissazione interna), ci hanno parlato di "frattura da avulsione testa perone dx con lesione leg collaterale laterale, dell'inserzione del bicipite femorale, lesione del nervo scatico popliteolaterale (il tronco comune all'ispezione si presenta ecchimotico e sfribillato), lesione LCA e lesione condrale condilo femorale mediale gin dx".
4) la "fissazione interna", secondo quanto ci è stato detto, è stata effettuata con delle viti.
Dopo il secondo intervento, effettuato da un chirurgo plastico, (che è stato una semplice ispezione del nervo sciatico), la situazione prospettata era di una successiva ricostruzione del muscolo peroneo.
Sono una mamma confusa. Ho fatto richiesta di cartella clinica per poter approfondire la situazione anche con l'aiuto del medico curante.
Le invio i miei più sinceri ringraziamenti e la saluto
una mamma
La ringrazio per la sua tempestiva e chiara risposta.
1)si- il ragazzo ha difficoltà a "tirare su" le dita del piede
2) Già quando siamo arrivati al pronto soccorso non riusciva a tirar su le dita del piede, il referto della radiografia è "distacco parcellare dalla testa del perone. Presenza di piccolo frammento osseo che si proietta nello spazio articolare femoro-tibiale"
3) per noi la diagnosi è poco chiara. I medici, dopo il primo intervento (fissazione interna), ci hanno parlato di "frattura da avulsione testa perone dx con lesione leg collaterale laterale, dell'inserzione del bicipite femorale, lesione del nervo scatico popliteolaterale (il tronco comune all'ispezione si presenta ecchimotico e sfribillato), lesione LCA e lesione condrale condilo femorale mediale gin dx".
4) la "fissazione interna", secondo quanto ci è stato detto, è stata effettuata con delle viti.
Dopo il secondo intervento, effettuato da un chirurgo plastico, (che è stato una semplice ispezione del nervo sciatico), la situazione prospettata era di una successiva ricostruzione del muscolo peroneo.
Sono una mamma confusa. Ho fatto richiesta di cartella clinica per poter approfondire la situazione anche con l'aiuto del medico curante.
Le invio i miei più sinceri ringraziamenti e la saluto
una mamma
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.9k visite dal 25/10/2009.
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