L'ortopedico dell'ospedale mi ha mandata a casa con il piede libero per non avere complicanze alla
Da giorno 18 agosto ho una frattura obliqua composta al V metatarso provocata da una brutta distorsione mentre scnedevo le scale. Ho portato il gesso senza camminare per 35 giorni e dalla radiografia si vede che il piede è ancora rotto e che si sta decalcificando.L'ortopedico dell'ospedale mi ha mandata a casa con il piede libero per non avere complicanze alla caviglia e mi ha detto di non camminarci per un altro mese.Rimasta piuttosto sorpresa dall'avermi lasciata senza nemmeno una fasciatura sono andata da uno specialista il quale mi ha consigliato invece di camminare con l'aiuto di 2 bastoni; mi ha prescritto il Cacit per il calcio, l'Arvenum e un antinfiammatorio perchè il piede mi fa male ed è molto gonfio. Infine per una ulteriore sicurezza mi ha detto di fare l'ecodoppler. Ho consultato un terzo specialista che mi ha detto di rifare il gesso, ma stavolta con il tacchetto per dare carico alla gamba che si sta atrofizzando. Tutti mi hanno concordato che questo tipo di frattura stenta a calcificare e che si necessita almeno di 60 giorni per vedere un pò di callo osseo. Attualmente sto facendo la cura e sto cercando di tenere il piede immobile senza camminarci. Sono alquanto confusa; per favore può darmi un consiglio? Qual'è la soluzione migliore per non avere nessun tipo di complicanza in seguito??? In attesa di una sua risposta, la saluto cordialmente.
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Una frattura composta spesso non crea un callo osseo evidente. Dopo i 40 giorni ormai trascorsi dalla frattura, ritengo che possa iniziare a caricare sul piede utilizzando una cavigliera elastica da indossare al mattino ancora prima di alzarsi dal letto. In caso contrario rischia di aumentare l'osteoporosi locale. Prosegua comunque la terapia medica prescritta e ci tenga informati. Cordialità
Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi
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Ex utente
La ringrazio tanto per l'immediata rispota. Ieri ho fatto il doppler ed è andato tutto bene. Il gonfiore al piede è dovuto sicuramente al fatto che non lo carico. Ho provato ad appoggiarlo ma mi fa troppo male. Penso che non sia ancora trascorso il tempo di guarigione, per cui forse è meglio che me lo ringessano potendoci però camminare così mi sento più sicura dagli eventuali urti e poi prevengo l'osteoporosi dal momento che ci cammino.
Una domanda: il tutore rigido è come l'ingessatura? Potrei semmai optare per quello?
Continuo comunque la terapia che mi è stata prescritta. Prima di rimettere il gesso, pensa sia necessaria una radiografia di controllo? A oggi sono 10 giorni che non ho alcuna protezione al piede ed ho paura che la mia situazione sia peggiorata. La ringrazio per i consigli e le auguro un buon fine settimana.
Una domanda: il tutore rigido è come l'ingessatura? Potrei semmai optare per quello?
Continuo comunque la terapia che mi è stata prescritta. Prima di rimettere il gesso, pensa sia necessaria una radiografia di controllo? A oggi sono 10 giorni che non ho alcuna protezione al piede ed ho paura che la mia situazione sia peggiorata. La ringrazio per i consigli e le auguro un buon fine settimana.
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Ex utente
Gentile Dottore,
le scrivo perchè a distanza di 3 mesi da quando mi sono rotta il piede ho ancora dei problemi. Dall'ultima radiografia effettuata il 5 Novembre, la frattura è ancora molto evidente e si vede un minimo di formazione di callo osseo. Il piede è gonfio e lo sento molto freddo. Sto prendendo delle pillole per la circolazione. Non riesco ancora a camminare senza stampelle perchè mi fa molto male. A dire la verità mi fa molto male anche quando non ci cammino. Mi fa male non solo il piede ma anche la caviglia e la gamba; forse perchè i muscoli erano atrofizzati. Lo specialista mi ha detto che non sono ancora guarita e che vuole rivedermi tra 40 giorni (dall'ultima radiografia) per valutare se il piede sta prendendo la strada della guarigione o della pseudo-artrosi. Se dopo tutto questo tempo non è avvenuto alcun miglioramento, ritiene necessario l'intervento.
Sa dirmi qualcosa a prosito?
La saluto cordialmente
le scrivo perchè a distanza di 3 mesi da quando mi sono rotta il piede ho ancora dei problemi. Dall'ultima radiografia effettuata il 5 Novembre, la frattura è ancora molto evidente e si vede un minimo di formazione di callo osseo. Il piede è gonfio e lo sento molto freddo. Sto prendendo delle pillole per la circolazione. Non riesco ancora a camminare senza stampelle perchè mi fa molto male. A dire la verità mi fa molto male anche quando non ci cammino. Mi fa male non solo il piede ma anche la caviglia e la gamba; forse perchè i muscoli erano atrofizzati. Lo specialista mi ha detto che non sono ancora guarita e che vuole rivedermi tra 40 giorni (dall'ultima radiografia) per valutare se il piede sta prendendo la strada della guarigione o della pseudo-artrosi. Se dopo tutto questo tempo non è avvenuto alcun miglioramento, ritiene necessario l'intervento.
Sa dirmi qualcosa a prosito?
La saluto cordialmente
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Penso che per accellerare i tempi di guarigione possa ancora cercare di eseguire della fisioterapia adatta a questo e mi riferisco in particolare alla magnetoterapia o alle onde d'urto. Consulti un fisiatra che potrà darle i consigli necessari per il suo caso. Cordialità
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Ex utente
Grazie mille dei consigli. Oggi sono andata dal fisiatra che è anche un ortopedico e ha guardato le lastre. Mi ha detto anche lui che non sono guarita ma che sono sulla buona strada perchè dall'ultima lastra si vede un pò di più di callo osseo. Mi ha anche rassicurata dicendomi che sicuramente non ci sarà bisogno di un intervento. Lo spero tanto. Oggi stesso ho iniziato a fare la magnetoterapia, la diodinamica e gli infrarossi. Spero che presto avrò dei miglioramenti.
Le farò sapere. Grazie ancora.
Le farò sapere. Grazie ancora.
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Ex utente
Buonasera Dottore, sono passati più di 6 mesi da quando mi sono rotta il piede ed ho ancora seri problemi. Ho fatto l’ultima radiografia il 16 Dicembre dalla quale si notava un miglioramento per quanto riguarda il callo osseo ma una notevole decalcificazione del piede. Dalla fine di Dicembre cammino senza bastoni ma adesso più di prima ho dolori fortissimi non solo nella parte fratturata ma in tutto il piede e in particolare alla caviglia; è come se mi fossi appena slogata la caviglia; sento di avere una forte infiammazione ai legamenti. Il dolore che sento è un dolore che brucia. Il piede lo sento molto sensibile ma soprattutto diverso rispetto all’altro. Lo sento freddissimo poi caldissimo. Non riesco a camminare più di 10 minuti. Devo fermarmi, riposarmi e poi proseguire. Non ho il piacere nemmeno di una passeggiata. Mi sento troppo giù e adesso sto cominciando a perdere le speranze di una pronta guarigione. Ieri sono andata dall’ortopedico il quale mi ha diagnosticato un’algodistrofia di Sudek. Mi ha prescritto le compresse Fosavance 5400 da prendere ogni 7 giorni per 4 mesi e le compresse Celebrex 200 mg da prendere la sera per 15 giorni. Mi ha prescritto anche dei plantari ortopedici e mi ha detto di andare in piscina in modo che il movimento in acqua è più leggero rispetto a quello da carico. Dovrò fare inoltre delle radiografie di controllo.
Non sono un medico per dire se va bene o no quello che mi ha consigliato l’ortopedico.
Ho letto su Internet che si può eseguire anche della fisioterapia.
Le chiedo disperatamente un parere. Sicuramente ci vorrà ancora molto tempo prima che guarisca completamente, ma crede che se faccio quello che mi ha detto il suo collega sono sulla buona strada? Pensa ci sia qualcos’altro da aggiungere per accelerare la mia guarigione? Non sono affatto tranquilla.
La prego, mi aiuti!!!
La saluto cordialmente.
Non sono un medico per dire se va bene o no quello che mi ha consigliato l’ortopedico.
Ho letto su Internet che si può eseguire anche della fisioterapia.
Le chiedo disperatamente un parere. Sicuramente ci vorrà ancora molto tempo prima che guarisca completamente, ma crede che se faccio quello che mi ha detto il suo collega sono sulla buona strada? Pensa ci sia qualcos’altro da aggiungere per accelerare la mia guarigione? Non sono affatto tranquilla.
La prego, mi aiuti!!!
La saluto cordialmente.
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Purtroppo l'algodistrofia di Sudek rappresenta una possibile comlicanza di traumi anche lievi. Si tratta di un quadro che richiede molto tempo per risolversi. Può aiutarla ancora eseguire ulteriori cicli di magnetoterapia ed una dieta idonea nell'apporto di calcio ed integrazioni di vitamina D, oltre alla cura che le ha prescritto il collega. Abbia pazienza, con il tempo si risolverà.
Cordialità
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Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 28.4k visite dal 01/10/2009.
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