Colonna vertebrale iperestensori
Ho 67 anni e circa 35 anni fa sono stato operato per l'asportazione di un'ernia discale in L5-S1. Da allora é stato un susseguirsi di periodi di benessere e di periodi di lombosciatalgie, con dolori inizialmente localizzati alla gamba e al gluteo sinistro e, da dieci anni in quà, alla gamba e al gluteo destro. Spesso tali ricadute si sono verificate dopo lunghi periodi di assidua attività fisica (palestra e piscina). Da due di queste ricadute sono guarito con l'applicazione per 40 giorni di un busto gessato che bloccava l'intera colonna dorso-lombo-sacrale. Vi domando se, a vostro parere, nel mio caso può risultare utile l'utilizzo di un iperestensore, del genere di quelli utilizzati in caso di fratture vertebrali.
Allego risultato di recente RMN:
TECNICA (colonna):
Sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e trasverso con sequenze T1 e T2 dipendenti. Esame eseguito con apparecchiatura operante a 1.5 T.
A livello della colonna lombosacrale l'esame dimostra la presenza di un canale stretto per congenita brevità dei peduncoli.
In corrispondenza di L5-SI si riconoscono gli esiti del pregresso intervento chirurgico con emilaminectomia e flavectomia sn.
In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi fra LI-L2, ma, soprattutto di L2-L3, L3-L4 ed L4-L5 si osservano restringimenti del canale vertebrale determinati da una protrusione posteriore delle fibre dell'anulus dei dischi intervertebrali che deformano il profilo anteriore del sacco durale e la cui estensione laterale riduce l'ampiezza del recesso inferiore dei forami di coniugazione, tale reperto appare più evidente in corrispondenza di L2-L3 a dx.
In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi fra L3-L4, L4-L5 ed L5-S I il canale vertebrale appare anche ristretto nel suo profilo posteriore per un'ipertrofia degenerativa delle strutture della parete posteriore del canale vertebrale.
In L4-L5 si riconosce un'ipertrofia di entrambi i legamenti gialli che sono responsabili di una netta deformazione del profilo posteriore del sacco durale.
Il segnale dei dischi intervertebrali appare ipointenso nella sequenza T2 dipendente per fenomeni di disidratazione delle loro componenti.
Si riconoscono fenomeni di degenerazione artrosica delle articolazioni interapofisarie caratterizzati da una sclerosi delle limitanti articolari e da una riduzione dell'ampiezza delle rime articolari.
Si riconoscono fenomeni di degenerazione artrosica della sincondrosi sacro iliaca.
Si osservano osteofiti marginali anteriori dei corpi vertebrali di L3 ed L4 che tendono alla loro fusione con formazione di ponte osseo intersomatico.
A livello della colonna toracica si osservano osteofiti marginali anteriori dei corpi vertebrali che tendono alla loro fusione con formazione di ponti ossei intersomatici.
Il midollo presenta forma e dimensioni regolari senza alterazioni del suo segnale.
______________________________--
Saluto e ringrazio anticipatamente
Allego risultato di recente RMN:
TECNICA (colonna):
Sono state eseguite sezioni sul piano sagittale e trasverso con sequenze T1 e T2 dipendenti. Esame eseguito con apparecchiatura operante a 1.5 T.
A livello della colonna lombosacrale l'esame dimostra la presenza di un canale stretto per congenita brevità dei peduncoli.
In corrispondenza di L5-SI si riconoscono gli esiti del pregresso intervento chirurgico con emilaminectomia e flavectomia sn.
In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi fra LI-L2, ma, soprattutto di L2-L3, L3-L4 ed L4-L5 si osservano restringimenti del canale vertebrale determinati da una protrusione posteriore delle fibre dell'anulus dei dischi intervertebrali che deformano il profilo anteriore del sacco durale e la cui estensione laterale riduce l'ampiezza del recesso inferiore dei forami di coniugazione, tale reperto appare più evidente in corrispondenza di L2-L3 a dx.
In corrispondenza degli spazi intervertebrali compresi fra L3-L4, L4-L5 ed L5-S I il canale vertebrale appare anche ristretto nel suo profilo posteriore per un'ipertrofia degenerativa delle strutture della parete posteriore del canale vertebrale.
In L4-L5 si riconosce un'ipertrofia di entrambi i legamenti gialli che sono responsabili di una netta deformazione del profilo posteriore del sacco durale.
Il segnale dei dischi intervertebrali appare ipointenso nella sequenza T2 dipendente per fenomeni di disidratazione delle loro componenti.
Si riconoscono fenomeni di degenerazione artrosica delle articolazioni interapofisarie caratterizzati da una sclerosi delle limitanti articolari e da una riduzione dell'ampiezza delle rime articolari.
Si riconoscono fenomeni di degenerazione artrosica della sincondrosi sacro iliaca.
Si osservano osteofiti marginali anteriori dei corpi vertebrali di L3 ed L4 che tendono alla loro fusione con formazione di ponte osseo intersomatico.
A livello della colonna toracica si osservano osteofiti marginali anteriori dei corpi vertebrali che tendono alla loro fusione con formazione di ponti ossei intersomatici.
Il midollo presenta forma e dimensioni regolari senza alterazioni del suo segnale.
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Saluto e ringrazio anticipatamente
[#1]
Le condizioni della Sua colonna sono abbastanza serie. Mi spiego meglio: non ci sono patologie gravi ma c'è la somma di tanti fattori, oltre al pregresso intervento: le protrusioni discali a tutti i livelli, la presenza di ipertrofia delle articolari, la presenza localizzata di legamenti gialli ipertrofici sono tutti fattori che contribuiscono a restringere il canale vertebrale; da considerare anche la presenza di ponti ossei anteriori.
Le consiglio una visita presso un chirurgo vertebrale per valutare bene la colonna, in particolare il ruolo che il canale stretto ha sulla Sua sintomatologia, e per escludere la spondilite anchilosante. A Torino può rivolgersi all'UO di Chirurgia vertebrale del CTO-M.Adelaide http://www.cto.to.it/reparti/madelaide/vertebrale/index.shtml oppure all'Ortopedia delle Molinette; chieda anche al Suo Medico curante che conosce meglio la situazione locale.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
Le consiglio una visita presso un chirurgo vertebrale per valutare bene la colonna, in particolare il ruolo che il canale stretto ha sulla Sua sintomatologia, e per escludere la spondilite anchilosante. A Torino può rivolgersi all'UO di Chirurgia vertebrale del CTO-M.Adelaide http://www.cto.to.it/reparti/madelaide/vertebrale/index.shtml oppure all'Ortopedia delle Molinette; chieda anche al Suo Medico curante che conosce meglio la situazione locale.
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Utente
Innanzituto vi ringrazio della sollecita risposta. Sono in cura presso un medico ospedaliero in Torino, ma vorrei avere più precisi riscontri circa l'utilità eventuale di un iperestensore nel mio caso specifico: ripeto ancora che da due episodi precedenti sono uscito con l'applicazione del busto gessato. L'iperestensore ha degli effetti analoghi?
Grazie e cordiali saluti
Grazie e cordiali saluti
[#3]
Un busto a tre punti ha lo scopo di mantenere in estensione il rachide per consentire la consolidazione di una frattura vertebrale del tratto dorsale (al massimo L1).
La prescrizione di un busto deriva da una diagnosi, che io ovviamente non ho fatto. Faccia questa domanda al Suo ortopedico+
Cordiali saluti
La prescrizione di un busto deriva da una diagnosi, che io ovviamente non ho fatto. Faccia questa domanda al Suo ortopedico+
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.2k visite dal 30/09/2009.
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