post operatorio piedi piatti endortesi

Salve, volevo avere un consiglio da parte dei vs.
dottori in merito alla situazione di mia figlia, 13 anni, operata 5 mesi fa con endortesi per correggere piattismo plantare ad entrambi i piedi di 4 grado che le causava dolore.

Dopo un post operatorio dolorosissimo e trascorso in ospedale (7 giorni invece di 2), la bambina non si è mai ripresa del tutto.
Ancora oggi fatica a camminare e ha dolore soprattutto ad un piede e non corre né tanto meno salta.

Se cammina per 5 minuti si deve fermare.
Siamo tornati dal chirurgo che l’ha operata che dice che non c’è nulla di strano e che è mia figlia che si lamenta troppo.

Siamo anche stati da due diversi fisiatri che hanno confermato la buona riuscita dell’operazione (entrambi i piedi perfettamente corretti) e che probabilmente ci vuole più tempo per lei per guarire.


Ma a noi la cosa suona strana, altri bambini operati fanno la vita che facevano prima, come mai nostra figlia no?
e poi, se lo avessimo saputo prima ci avremmo pensato 100 volte e non chiesto solo 2 pareri a due ortopedici specializzati in piedi.

Mi domando se lei non sia intollerante alla vite.
Tra l’altro l’ortopedico che l’ha operata NON consiglia di togliere le viti che sono non riassorbibili e non prevede altri controlli in futuro.


Chiedo un consiglio e sicuramente la faremo rivedere da un altro ortopedico,
grazie, saluti.
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
I tempi di recupero dopo l'operazione per il piede piatto sono estremamente variabili a partire da almeno 3 mesi. Subito dopo l'intervento viene applicato un tutore/stivaletto per circa 15 giorni. Già dal giorno successivo all'operazione è possibile camminare con i tutori con l'aiuto delle stampelle a cui fa seguito ciclo di fisioterapia Il percorso fisioterapico dopo l’intervento per la correzione del piede piatto dura circa 2-3 mesi e prevede:
Progressivo addestramento alla deambulazione con le stampelle (e dopo 10 giorni senza stampelle);
Lavoro di propriocezione ed equilibrio;
Addestramento a salire e scendere le scale:
Rinforzo muscolare degli arti inferiori;
Stretching degli arti inferiori;
Mobilizzazione della caviglia e del piede;
Addestramento alla percezione della posizione del retropiede;
Non tutti hanno la stessa soglia del dolore da cui diverse reazioni al trattamento fisioterapico.
Le consiglierei sinceramente di smettere di richiedere altri pareri fidandosi del chirurgo che ha praticato l’intervento, peraltro come lei riferisce ben riuscito.
La saluto.