Perchè un paziente con compromessa situazione epatologica rischia la vita sotto i ferri?

Buongiorno Dottore,
presento il caso di mio padre, uomo di anni 79 a cui ultimamente hanno diagnosticato una coxalgia SX per la quale è necessaria l'istallazione della protesi.
Il problema è però legato alla compromessa situazione epatologica di cui egli è sofferente e che secondo quanto prospettato dall'ortopedico, potrebbe anche costargli la vita nel caso in cui lui scegliesse di eseguire l'intervento.
Mio padre soffre di cirrosi epatica non alcoolica, è diabetico e qualche mese fa ha rimosso anche le varici esofagee, inoltre è anche portatore di pacemaker.
Comprendo che i presupposti non siano dei migliori, ma davanti ad una possibilitá pari al 10% di rischio vita paventata dall'ortopedico, perché dovrei sentirmi pessimista?
Perché quel 10% dovrebbe annientare il restante 90% per il quale dovrei invece sentirmi ottimista?
Ecco dove nasce la mia domanda inserita nel titolo del consulto! Quali sono i rischi reali per un paziente con le sopracitate patologie?
Perchè quel 10% dovrebbe convincermi a rinunciare avendo come prossima alternativa solo la carrozzina?
Potrei affidarmi ad un luminare dell'ortopedia per evitare l'infermtà a mio padre?
Eventualmente, Lei saprebbe suggerirmi un percorso da seguire?
Non voglio arrendermi.

La ringrazio sentitamente
Cordiali saluti
Andrea Sereno
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Egregio signore la domanda che pone non è da rivolgere all’ortopedico che secondo scienza e coscienza eseguirà al meglio l’intervento chirurgico ma è da rivolgere all’anestesistà-rianimatore che seguirà durante l’intervento tutti i parametri inerenti alla salute del paziente.
Qualsiasi luminare dell’ortopedia sarà comunque l’esecutore tecnico dell’intervento che potrà essere eseguito nella maniera più accurata e veloce possibile,ma il benessere del paziente durante l’intervento può essere di pertinenza solo dell’anestesista che peraltro prima di un eventuale intervento avrà valutato e presentato al paziente in base ai parametri clinici e strumentali tutti i rischi cui può andare incontro ed eventualmente anche dichiarare la non idoneità all’intervento.
Cordiali saluti.