Alla mia richiesta sulle cause che hanno generato tale lesione condrale, l'ortopedico che

Gentile Redazione, sono un ciclista di 46 anni, da circa 18 uso la bici da corsa e percorro circa 10.000 km l'anno. All'inizio del mese di agosto c.a. senza una causa apparente ho iniziato a sentire dolore e fastidio nell'articolazione del ginocchio destro. Pertanto mi sono rivolto ad un ortopedico che mi ha prescritto un'esame di risonanza magnetica, l'esito di tale esame è stato il seguente: "Incremento di segnale del corno posteriore del menisco mediale per fenomeni degenerativi, con frattura trasverso -obliqua ed interessamento dei versanti articolari femorale e tibiale. Indenne da lesione la fibrocartilagine meniscale laterale, ad intensità di segnale conservata. Film liquido in sede infrapatellare. Fini irregolarità del profilo cartilagineo dell'aspetto anteriore della troclea femorale. Ispessimento del reticolo fibroso del corpo adiposo di Hoffa. Integri i legamenti crociati, i collaterali ed i segmenti tendinei esaminati". Giorno 7 del mese di settembre c.a., sono stato sottoposto ad intervento chirurgico per la regolarizzazione meniscale e condrocoblazione. La diagnosi di dimissione è stata: "lesione menisco mediale e lesione condrale III fri ginocchio dx". Alla mia richiesta sulle cause che hanno generato tale lesione condrale, l'ortopedico che effettuato l'intervento mi ha risposto che tale patologia è la conseguenza di continui traumi succedutesi nel tempo, generati dallo sfregamento della rotula sul femore a seguito del gesto della pedalata. Pertanto, mi ha sconsigliato di fare ciclismo a livello agonistico (uso di rapporti duri, salite, scatti ecc.) o quantomeno di limitarmi a delle passeggiate effettuate a livello cicloturistico. Volendo continuare a fare ciclismo a livello agonistico, vorrei sapere se il mio ortopedico ha ragione o è diversa la causa della predetta lesione condrale. Infine voglio precisare che nel mese di giugno dell'anno scorso, a seguito di test effettuati per determinare la giusta posizione in bicicletta, test effettuati presso un centro biomeccanico della mia provincia, ho effettuato delle regolazioni sulla posizione in bicicletta, tra i quali l'abbassamento della sella di 3 cm.. Domanda: può essere stata tale variazione la causa dei miei problemi?
Distinti saluti.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Sicuramente un abbassamento della sella comporta un aumento delle sollecitazioni della femoro-rotulea. Il collega che le ha dato i consigli, riportati nel suo contatto, le avrà dato quei consigli a ragion veduta e noi non possiamo che confermarli. Oltre quanto eseguito, potrebbe utilizzare degli integratori che aiutino il metabolismo della cartilagine e cerchi anche di bere molto (mi riferisco all'acqua naturalmente). Cordialità

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

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Utente
Utente
Grazie.
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Utente
Utente
Buongiorno dott. Colì, innanzitutto la ringrazio per la cortese attenzione e la velocità nella rispondermi. Approfitto della sua gentilizza per porle un ulteriore quesito, riportando la sella all'altezza iniziale, quindi di fatto diminuendo le sollecitazioni della femore rotulea, posso riprendere l'attività agonistica come prima (dopo l'opportuna riabiliatazione)o devo rassegnarmi alle passeggiate cicloturistiche?
Cordiali saluti,e grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Ritengo che gradualmente possa riprendere e verificare come si comporta il suo ginocchio nel giro di qualche settimana. Cordialità
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Utente
Utente
Molte grazie per la esauriente risposta, farò come lei mi dice.