Referto rx: sclerosi ossea endostale in diafisi tibiale
Salve,
Donna, 64 anni, non fumatrice, sovrappeso ( BMI 27-28 ), regolare attività fisica, nefrectomia sx per un carcinoma renale più di 4 anni fa ( gli esami di controllo non hanno evidenziato metastasi ), ipertensione arteriosa controllata con calcio antagonisti e betabloccanti, ipercolesterolemia controllata con statine.
RX al ginocchio eseguito a seguito di dolore cronico ingravescente a seguito di sforzo nella parte laterale esterna del ginocchio con irradiazione lungo il terzo prossimale della tibia
Il referto:
"Esame eseguito in due proiezioni sotto carico per "gonalgia sinistra persistente".
Minime alterazione artrosiche a carico dell'articolazione femoro-tibiale con lieve riduzione dello spazio articolare sul versamente mediale.
Una sfumata area di sclerosi ossea endostale, di forma allungata e delle dimensione massime di circa 2,5 cm, si apprezza a livello della prozione posteriore del terzo prossimale della diafisi tibiale. Tale reperto, di significato aspecifico, merita confronto con eventuali esami precedenti e valutazione specialistica ortopedica."
Aspettando gli altri esami ( una RM ) e la visita specialistica, quali saranno le ipotesi da vagliare?
Grazie anticipatamente per l'attenzione.
Donna, 64 anni, non fumatrice, sovrappeso ( BMI 27-28 ), regolare attività fisica, nefrectomia sx per un carcinoma renale più di 4 anni fa ( gli esami di controllo non hanno evidenziato metastasi ), ipertensione arteriosa controllata con calcio antagonisti e betabloccanti, ipercolesterolemia controllata con statine.
RX al ginocchio eseguito a seguito di dolore cronico ingravescente a seguito di sforzo nella parte laterale esterna del ginocchio con irradiazione lungo il terzo prossimale della tibia
Il referto:
"Esame eseguito in due proiezioni sotto carico per "gonalgia sinistra persistente".
Minime alterazione artrosiche a carico dell'articolazione femoro-tibiale con lieve riduzione dello spazio articolare sul versamente mediale.
Una sfumata area di sclerosi ossea endostale, di forma allungata e delle dimensione massime di circa 2,5 cm, si apprezza a livello della prozione posteriore del terzo prossimale della diafisi tibiale. Tale reperto, di significato aspecifico, merita confronto con eventuali esami precedenti e valutazione specialistica ortopedica."
Aspettando gli altri esami ( una RM ) e la visita specialistica, quali saranno le ipotesi da vagliare?
Grazie anticipatamente per l'attenzione.
[#1]
In genere si tratta di lesioni del tutto benigne che si evidenziano casualmente durante l'esecuzione di rx fatte per altri motivi, si chiamano per questo reperti occasionali. Prima di fare accertamenti esagerati e cominciare a pensare chissà a quali brutte cose, senta il parere di un ortopedico che si occupi di oncologia ossea (non si spaventi, è proprio per escludere cose peggiori ed evitare di spendere soldi inutilmente) ad esempio al Careggi presso il dottor Capanna o un suo collaboratore. Vedrà che sarà presto tranquilla
Ci tenga aggiornati
Cordiali saluti
Ci tenga aggiornati
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta Dottore,
L'iter è iniziato a causa del dolore, e sia l'RX e che la RM ( di cui aspetto i risultati ) sono stati richiesti a seguito di una visita specialistica.
Mi chiedevo quale fosse il significato della "sclerosi ossea endostale"?
Si tratta quindi di una neoplasia beningna vera e propria, o di una manifestazione aspefica che potrebbe forse essere di natura neoplastica?
La preoccupazione - e la domanda - era più legata alle prognosi per il dolore che alla eventualità di una malignità.
Riassumendo: più che riguardo la natura benigna/maligna della lesione, mi interessava capire quali sono le possibilità terapeutiche.
La ringrazio ancora anticipatamente!
L'iter è iniziato a causa del dolore, e sia l'RX e che la RM ( di cui aspetto i risultati ) sono stati richiesti a seguito di una visita specialistica.
Mi chiedevo quale fosse il significato della "sclerosi ossea endostale"?
Si tratta quindi di una neoplasia beningna vera e propria, o di una manifestazione aspefica che potrebbe forse essere di natura neoplastica?
La preoccupazione - e la domanda - era più legata alle prognosi per il dolore che alla eventualità di una malignità.
Riassumendo: più che riguardo la natura benigna/maligna della lesione, mi interessava capire quali sono le possibilità terapeutiche.
La ringrazio ancora anticipatamente!
[#3]
Può essere una patologia benigna oppure l'immagine radiografica di una alterazione circoscritta della trama ossea senza nessun significato patologico. Il dolore non è necessariamente in rapporto con questa "sclerosi ossea endostale", ma per saperlo bisogna sapere di cosa si tratta: senza diagnosi non si può sapere la prognosi e nemmeno la terapia
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.8k visite dal 21/09/2009.
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