Diagnosi sindrome algodistrofica

Buonasera,
in data 28 giugno a seguito di una caduta accidentale, mi è stato diagnostica un trauma distorsivo avampiede sx
Mi hanno fatto un bendaggio con colla di zinco, consigliato di tenere l'arto in scarico, ghiaccio in loco e nedemax compresse 2 al giorno per 7 giorni
Antidolorifici al bisogno
Dopo una settimana, dopo aaver tolto il bendaggio, il piede si è presentato sempre gonfio
Dopo un mese sono andata dall'ortopedico il quale ha diagnosticato la sindrome algodistrofica, naturalmente ha chiesto di fare una rmn
Questo è il risultato:
Falda di versamento intrarticolare
Iperintensità della spongiosa ossea dei segmenti ossei tarsali da edema con associato interessamento dei tessuti circostanti
Nella norma le strutture muscolari e tendinee esaminate
Conservati i rapporti articolari
L'ortopedico ha confermato la diagnosi come sindrome algodistrofica
Terrapia:
Difosfonal 100, una fiala a giorni alterni per un mese e controllo
Sto assumendo inoltre arvenum 500 una compressa 2 volte al giorno e gladio 2 volte al giorno per 10 giorni
Ho 60 anni e dalla densitometria ossea effettuata una settimana fa non risulta osteoporosi in atto, lombare e femorale
Vorrei conoscere un vostro cortese consulto e inoltre se questa sindrome algodistrofica è da considerarsi una malattia latente che potrebbe presentarsi in qualsiasi momento o solo dopo traumi
Vi ringrazio e saluto cordialmente
[#1]
Dr. Salvatore Ratano Ortopedico 18 1
Gentile Utente 726133,

la patologia algodistrofica non è da considerare latente.

Finora non è stata identificata una causa certa e si pensa sia multi fattoriale.

Spesso vediamo questo tipo di manifestazioni in seguito a periodi d’immobilizzazione.

saluti

Dr Salvatore RATANO

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per la risposta.
Periodi di immobilizzazione non ne ho avuti.
Se ho ben capito ho questa malattia che potrebbe presentarsi in qualsiasi momento della mia vita e più specificatamente a seguito di traumi e/o periodi di forte ansia, depressione o stress
Aggiungo che per 3 anni ho seguito e curato il mio compagno malato di cancro, deceduto 10 mesi fa
Che consigli o precauzioni devo prendere, per quanto riguarda lo sport, da sempre ho praticato una costante attività sportiva e non vedo l'ora di riprendere
Grazie mille
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Dr. Luigi Leone Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport 84 10
Buongiorno Signora, Le dico subito che non ha motivo di preoccuparsi. La Sindrome algodistrofica da Lei sofferta potrebbe si ripresentarsi nel corso della Sua esistenza ma non perchè Lei la ha già avuta. E' una patologia che può interessare chiunque. Tale patologia è una specie di tempesta metabolica che coinvolge sia l'apparato osseo che quello microvascolare e che nel quasi il cento per cento dei casi è conseguenza di un evento traumatico il cui trattamento si associa spesso ad un periodo di immobilizzazione del segmento osteo-articolare interessato dal trauma. Ecco perchè l'Egregio Collega che mi ha preceduto ha sottolineato la immobilizzazione come fattore frequentemente presente nell'esordio di questa patologia. Le attuali conoscenze mediche escludono nettamente una etiopatogenesi da fattori psicologici come ansia, depressione e stress. Ovviamente un soggetto ansioso-depresso-stressato molto spesso reagisce alla malattia in modo improprio amplificando e prolungando sintomi e decorso della stessa. L'esempio limite è il soggetto ipocondriaco che addirittura soffre per una malattia inesistente. Per quanto riguarda lo sport Lei può anzi deve praticare le attività motorie che gradisce senza alcun tipo di limitazione sia per Suo benessere fisico che psicologico. Sperando di esserLe stato di aiuto, La saluto moto cordialmente.

Dr. Luigi Leone
Specialista in Ortopedia e Traumatologia, in Fisiatria e in Medicina Sportiva

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Utente
Utente
Buongiorno a Lei,
grazie per la chiarezza, gentilezza e professionalità
Cordiali saluti e buon lavoro