Un marciapiedi reso viscido dalle prime pioggie
Cari dottori,
Lunedì 14 u.s. scivolando molto banalmente, su un marciapiedi reso viscido dalle prime pioggie di fine estate, mi sono fratturato la caviglia sinistra. Esattamente la diagnosi dell'esame radiografico riporta testualmente frattura scomposta obliqua del III distale del perone. Adesso sono ricoverato in attesa dell'intervento chirurgico per ricomporre la frattura. Quindi le mie domande sono: 1)l'intervento eseguito con la spinale che rischi comporta? 2) È, la mia, una frattura che in futuro mi porterà ad avere problemi nell'attività di ogni giorno? e infine dopo l'intervento il gesso che metteranno mi consentirà di potermi muovere almeno un pochino, magari con le stampelle, appoggiando leggermente il piede, o mi costringerà immobile a letto? Grazie e buona domenica.
Giovanni
Lunedì 14 u.s. scivolando molto banalmente, su un marciapiedi reso viscido dalle prime pioggie di fine estate, mi sono fratturato la caviglia sinistra. Esattamente la diagnosi dell'esame radiografico riporta testualmente frattura scomposta obliqua del III distale del perone. Adesso sono ricoverato in attesa dell'intervento chirurgico per ricomporre la frattura. Quindi le mie domande sono: 1)l'intervento eseguito con la spinale che rischi comporta? 2) È, la mia, una frattura che in futuro mi porterà ad avere problemi nell'attività di ogni giorno? e infine dopo l'intervento il gesso che metteranno mi consentirà di potermi muovere almeno un pochino, magari con le stampelle, appoggiando leggermente il piede, o mi costringerà immobile a letto? Grazie e buona domenica.
Giovanni
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Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
Molto importante é il livello della frattura al terzo distale che corrisponde al malleolo,oppure appena subito sopra al malleolo. Se nella frattura si sono lesionati i legamenti, anche questo può incidere nella prognosi. L'intervento in sé puo' essere fatto con metodiche differenti, con un filo di acciacio endomidollare lasciato fuori dalla parte del piede per poterlo togliere poi senza nuovamente intervenire, oppure con miniplacche.
I problemi eventualmente insorgenti possono ricollegarsi alla presenza di tendini e muscoli che scorrono dietro al perone, ma sicuramente chi opera avrà l'accortezza di usare la dovuta delicatezza e di verificare sia legamenti che altre strutture coinvolte o danneggiate dalla frattura.
Se la frattura viene ben solidificata dall'intervento, l'apparechio gessato potrà permettere anche la demabulazione, viceversa se la sintesi anche se anatomica, non da molta fiducia a ll'operatore, si chiederà al paziente di non caricare sull'arto operato, verificando periodicamente il mantenimento della "riduzione" della frattura e consentendo il carico con la visualizzazione di un callo radiologico e con la verifica clinica. Pertanto non vi é una unica soluzione, e molto dipende dalla scuola da cui proviene l'ortopedico che la opererà e anche dal livello e forma della frattura.
I problemi eventualmente insorgenti possono ricollegarsi alla presenza di tendini e muscoli che scorrono dietro al perone, ma sicuramente chi opera avrà l'accortezza di usare la dovuta delicatezza e di verificare sia legamenti che altre strutture coinvolte o danneggiate dalla frattura.
Se la frattura viene ben solidificata dall'intervento, l'apparechio gessato potrà permettere anche la demabulazione, viceversa se la sintesi anche se anatomica, non da molta fiducia a ll'operatore, si chiederà al paziente di non caricare sull'arto operato, verificando periodicamente il mantenimento della "riduzione" della frattura e consentendo il carico con la visualizzazione di un callo radiologico e con la verifica clinica. Pertanto non vi é una unica soluzione, e molto dipende dalla scuola da cui proviene l'ortopedico che la opererà e anche dal livello e forma della frattura.
[#2]
Utente
Caro Dr.Gastaldi,
Prima di tutto la ringrazio per la celere e dettagliata risposta. Ovviamente non posso conoscere la scuola di provenienza dell'ortopedico che mi opererà.posso dirle che mi hanno parlato del malleolo e null'altro. In merito ai tendini vorrei sapere dalla radiografia si vede se sono interessati anche i tendini? Anche perché inizialmente mi dissero che si trattava di una frattura composta mentre 2 altri ortopedici da me contattati mi dissero scomposta. Adesso sono in ospedale in attesa dell'intervento un pò in ansia per l'operazione anche perché devo lavorare per cui spero di recuperare il prima possibile.
Grazie
Giovanni
Prima di tutto la ringrazio per la celere e dettagliata risposta. Ovviamente non posso conoscere la scuola di provenienza dell'ortopedico che mi opererà.posso dirle che mi hanno parlato del malleolo e null'altro. In merito ai tendini vorrei sapere dalla radiografia si vede se sono interessati anche i tendini? Anche perché inizialmente mi dissero che si trattava di una frattura composta mentre 2 altri ortopedici da me contattati mi dissero scomposta. Adesso sono in ospedale in attesa dell'intervento un pò in ansia per l'operazione anche perché devo lavorare per cui spero di recuperare il prima possibile.
Grazie
Giovanni
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Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
Beh... non, non si vedono dalle radiografie, ma il fatto che inizialmente si parlava di frattura composta, significa he probabilmente la sua frattura é poco dislocata e c'era la discussione ingessiamo operiamo; alla fine hanno preferito l'intervento, ma succede spessissimo ch vi siano divergenze i opinioni quando la frattura é al limite tra l'intervento e il trattamento conservativo. Questo significa che il medico dovrebbe fare meno fatica a ridurre il tutto anatomicamente. Quel tipo di frattura può avere delle complicanze, come ogni titpo di frattura, ma puo' anche guarire tranquillamente senza lasciare alcun reliquato. Il malleolo però é un punto debole del sistema scheletrico in quanto fa da perno laterale specie quando il piede si lateralizza o si medializza ( internizza per capirci) ed inoltre deve fare da pinza quando il piede ruota camminando. Per questo motivo, la scelta chirurgica é stata preferita per poter ridare piu' "anatomia" alla frattura e riposizionarla in una posizione ancora migliore. Per il resto, a guarigione frattura si vedranno gli esiti e qualcosa vedranno i chirurghi dirante l'intervento. Gli stadi sono questi per cui non si ponga ora problemi che si valuteranno se e quando si presenteranno perché potrebbero anche non presentarsi. Molto dipende anche dalla dinamica del trauma che ha portato alla frattura, se é un trauma diretto ed il trauma ha rotto l'osso dove é intervenuto, sicuramente non vi sono stati movimenti disotrsivi che possono aver agito sui legamenti, viceversa se é una frattura da distorsione, l'osso puo' essere stato strappato o puo' aver subito una leva che lo ha fatto rompere. Il fatto che sia obliqua mi fa pensare piu' ad una distorsione che ad un trauma diretto.
[#4]
Utente
Beh..........Dr. Gastaldi dalla dinamica dell'incidente direi proprio che si tratti di un trauma distorsivo e non diretto. Sono caduto perdendo terreno dalla gamba destra e rimanendo bloccata a terra la gamba sinistra che si è girata verso sinistra quasi a 90 gradi. E poi mi sono ritrovato a terra.... Accetto il suo consiglio non penserò più alle complicazioni che possono sorgere però un minimo di ansia c'è sempre.
Comunque le confermo le perplessità operazione si operazione no. Ha prevalso il sì perché ho 40 anni e hanno creduto opportuno non rischiare problemi deambulatori.
Comunque le confermo le perplessità operazione si operazione no. Ha prevalso il sì perché ho 40 anni e hanno creduto opportuno non rischiare problemi deambulatori.
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Reumatologo, Medico di medicina generale, Ortopedico, Perfezionato in medicine non convenzionali
arrivando sul focolaio di frattura, sui malleoli si ottengono dei risultati di ritorno a profilo anatomico... per cui alla fine e trattandosi di un malleolo un intervento trova giustificazione per poterle ridare una funzione articolare come nuova.....
In questa vita é opportuno che si torni a fidarsi di qualcuno... Purtroppo succede in ogni campo... non riusciamo più a fidarci di nessuno, ma non é umano dover sempre diffidare di tutto di tutti. Certo che se si avessero notizie dai telegiornali che tutto funziona bene forse riusciremmo a farlo, ma forse se venissero date quelle notizie non avrebbero l'acolto che hanno informando della malasanità. Io penso he quello che succede oggi succedesse anche prima, solo che in Italia in particolare, amiamo farci del male da soli. Invece di elogiare quello che funziona, mettiamo sempre in piazza quello che non funziona e chi lavora bene spesso non viene neppure elogiato, mentre se qualcuno per una volta fa eccezionalmente qualcosa he non va, viene lapidato subito. Mi scusi di questa digressione, ma vorrei che la fiducia tornasse a tutti i livelli perché fiducia e speranza vanno di pari passo... In bocca al lupo e mi faccia sapere... eventualmente dopo l'intervento si affidi ad un buon rieducatore e verifichi il decorso post operatorio segueno le indicazioni ad evitare edemi e gonfiori che sono abituali dopo tale operazione e verifichi che non compaia febbre .. fatto questo ha fatto tutto quello necessario per una buona risoluzione del suo caso.
In questa vita é opportuno che si torni a fidarsi di qualcuno... Purtroppo succede in ogni campo... non riusciamo più a fidarci di nessuno, ma non é umano dover sempre diffidare di tutto di tutti. Certo che se si avessero notizie dai telegiornali che tutto funziona bene forse riusciremmo a farlo, ma forse se venissero date quelle notizie non avrebbero l'acolto che hanno informando della malasanità. Io penso he quello che succede oggi succedesse anche prima, solo che in Italia in particolare, amiamo farci del male da soli. Invece di elogiare quello che funziona, mettiamo sempre in piazza quello che non funziona e chi lavora bene spesso non viene neppure elogiato, mentre se qualcuno per una volta fa eccezionalmente qualcosa he non va, viene lapidato subito. Mi scusi di questa digressione, ma vorrei che la fiducia tornasse a tutti i livelli perché fiducia e speranza vanno di pari passo... In bocca al lupo e mi faccia sapere... eventualmente dopo l'intervento si affidi ad un buon rieducatore e verifichi il decorso post operatorio segueno le indicazioni ad evitare edemi e gonfiori che sono abituali dopo tale operazione e verifichi che non compaia febbre .. fatto questo ha fatto tutto quello necessario per una buona risoluzione del suo caso.
[#6]
Utente
Caro Dr. Gastaldi,
ha proprio ragione bisognerebbe avere un pò più di fiducia nei medici e negli ospedali italiani però spesso certe notizie lasciano senza parole e quindi i viaggi all'estero le mille domande a siti come il Vostro ecc ecc. Comunque non voglio annoiarla con questi discorsi che meriterbbero tempi ben diversi.
Tornardo alla mia frattura la informo che finalmente sono stato operato e sono a casa.
La diagnosi è: frattura del malleolo peroneale SN
Hanno applicato una placca tubolare di 1/3 e 4 viti e attualmente ho una valva gessata, devo tenere la gamba in scarico e giorno 9 di ottobre devo togliere i punti e mi metteranno un gambaletto da carico. Attualmente seguo come terapia seleparina 0,4 1f s.c. al di per 40 giorni e poi augumentin cpr 1 gr 1 cpr x 2 al di per 5 giorni.
Ora le chiedo: 1) dopo la rimozione dei punti, secondo lei posso mettere un tutore piuttosto che il classico gesso? 2) questa placca tubolare di 1/3 dovrà essere necessariamente essere rimossa o potrò evitarmi una ulteriore operazione?
Grazie sempre.
Giovanni
ha proprio ragione bisognerebbe avere un pò più di fiducia nei medici e negli ospedali italiani però spesso certe notizie lasciano senza parole e quindi i viaggi all'estero le mille domande a siti come il Vostro ecc ecc. Comunque non voglio annoiarla con questi discorsi che meriterbbero tempi ben diversi.
Tornardo alla mia frattura la informo che finalmente sono stato operato e sono a casa.
La diagnosi è: frattura del malleolo peroneale SN
Hanno applicato una placca tubolare di 1/3 e 4 viti e attualmente ho una valva gessata, devo tenere la gamba in scarico e giorno 9 di ottobre devo togliere i punti e mi metteranno un gambaletto da carico. Attualmente seguo come terapia seleparina 0,4 1f s.c. al di per 40 giorni e poi augumentin cpr 1 gr 1 cpr x 2 al di per 5 giorni.
Ora le chiedo: 1) dopo la rimozione dei punti, secondo lei posso mettere un tutore piuttosto che il classico gesso? 2) questa placca tubolare di 1/3 dovrà essere necessariamente essere rimossa o potrò evitarmi una ulteriore operazione?
Grazie sempre.
Giovanni
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.3k visite dal 20/09/2009.
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