Edema osseo avambraccio
Buongiorno,
premetto che sono un soggetto sano di 29 anni e mi alleno in sala pesi 4 volte a settimana da circa un anno.
Intorno a metà aprile, durante una sessione di pesi, è emerso un dolore nella parte esterna dell'avambraccio dx lunga la zona ulnare con particolare dolore anche al tatto in una zona specifica che mi ha costretto a stoppare l'allenamento.
1.
Poiché nei giorni successivi il dolore non passava, nonostante avessi effettuato 6 sessioni di tecar e 3 massaggi decontratturanti, ho deciso di effettuare una risonanza magnetica che ha evidenziato quanto segue:
"In corrispondenza del III medio prossimale della diafisi ulnare si reperta un'area di relativa alterazione di segnale debolmente ipointensa nelle sequenze T1 pesate ed iperintensa nelle sequenze a TR lungo con modesto edema perilesionale come per reazione periostale.
Non sono apprezzabili alterazioni riconducibili a rime di frattura.
Assenza di alterazioni delle strutture capsulo legamentose e muscolo-tendinee in esame.
"
2.
A valle di tale risonanza ho iniziato la magnetoterapia e continua ad osservare il riposo dalla sala pesi.
All’inizio di giugno, poiché il dolore era diminuito ma comunque presente che solo nelle attività quotidiane (aprire porte, spostare sedie etc.
), ho nuovamente effettuato una risonanza che ha evidenziato quanto segue: Esame eseguito con sequenze T1, T2-pesate e STIR acquisite su piani multipli.
Al III medio-diafisiario ulnare si conferma ispessimento periostale con edema della spongiosa contigua ed imbibizione dei tessuti molli peri-scheletrici, con estensione longitudinale di circa 5 cm.
Concomita circoscritto ispessimento endostale, con restrizione del canale midollare
L’equipe di fisiatra ed ortopedico mi hanno confermato la magnetoterapia (che sto seguendo ormai da 35 giorni) + iniezioni i.
m. di Clody 200 (5 volte per 5 gg e poi a diminuire per 1 mese).
Riassumendo, ad oggi, dopo 2 mesi di stop dall’attività fisica, 6 sessioni di tecar, 1 mese di tendisulfur per rinforzare tendini, 35/40gg di magnetoterapia, 7 iniezioni di Clody, il dolore è sicuramente diminuito rispetto alla fase acuta ma comunque lo sento ed ho come l’impressione che se tornassi ad allenarmi ritornerebbe immediatamente come da principio.
La mia domanda è: La terapia prescritta è corretta?
Potrò mai tornare ad allenarmi in palestra con i pesi e verosimilmente quando?
Grazie in anticipo per la collaborazione.
premetto che sono un soggetto sano di 29 anni e mi alleno in sala pesi 4 volte a settimana da circa un anno.
Intorno a metà aprile, durante una sessione di pesi, è emerso un dolore nella parte esterna dell'avambraccio dx lunga la zona ulnare con particolare dolore anche al tatto in una zona specifica che mi ha costretto a stoppare l'allenamento.
1.
Poiché nei giorni successivi il dolore non passava, nonostante avessi effettuato 6 sessioni di tecar e 3 massaggi decontratturanti, ho deciso di effettuare una risonanza magnetica che ha evidenziato quanto segue:
"In corrispondenza del III medio prossimale della diafisi ulnare si reperta un'area di relativa alterazione di segnale debolmente ipointensa nelle sequenze T1 pesate ed iperintensa nelle sequenze a TR lungo con modesto edema perilesionale come per reazione periostale.
Non sono apprezzabili alterazioni riconducibili a rime di frattura.
Assenza di alterazioni delle strutture capsulo legamentose e muscolo-tendinee in esame.
"
2.
A valle di tale risonanza ho iniziato la magnetoterapia e continua ad osservare il riposo dalla sala pesi.
All’inizio di giugno, poiché il dolore era diminuito ma comunque presente che solo nelle attività quotidiane (aprire porte, spostare sedie etc.
), ho nuovamente effettuato una risonanza che ha evidenziato quanto segue: Esame eseguito con sequenze T1, T2-pesate e STIR acquisite su piani multipli.
Al III medio-diafisiario ulnare si conferma ispessimento periostale con edema della spongiosa contigua ed imbibizione dei tessuti molli peri-scheletrici, con estensione longitudinale di circa 5 cm.
Concomita circoscritto ispessimento endostale, con restrizione del canale midollare
L’equipe di fisiatra ed ortopedico mi hanno confermato la magnetoterapia (che sto seguendo ormai da 35 giorni) + iniezioni i.
m. di Clody 200 (5 volte per 5 gg e poi a diminuire per 1 mese).
Riassumendo, ad oggi, dopo 2 mesi di stop dall’attività fisica, 6 sessioni di tecar, 1 mese di tendisulfur per rinforzare tendini, 35/40gg di magnetoterapia, 7 iniezioni di Clody, il dolore è sicuramente diminuito rispetto alla fase acuta ma comunque lo sento ed ho come l’impressione che se tornassi ad allenarmi ritornerebbe immediatamente come da principio.
La mia domanda è: La terapia prescritta è corretta?
Potrò mai tornare ad allenarmi in palestra con i pesi e verosimilmente quando?
Grazie in anticipo per la collaborazione.
[#1]
edema della spongiosa ossea subcondrale significa che c’è un ristagno di liquido, un gonfiore all’interno dell’osso appena sotto alla cartilagine. Per capirci è una condizione di sofferenza dell’osso appena al di sotto della cartilagine che può dipendere da cause differenti. Un trauma per esempio che lei non riferisce ma che è probabile ci sia stato.
Terapie
Le terapie usuali per il trattamento dell’edema spongioso si fondano sulla riabilitazione attraverso fisioterapia, sul riposo e sull’applicazione di ghiaccio locale.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
idrokinesiterapia in piscina, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.
L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci già usati per l’osteoporosi.
Terapie
Le terapie usuali per il trattamento dell’edema spongioso si fondano sulla riabilitazione attraverso fisioterapia, sul riposo e sull’applicazione di ghiaccio locale.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
idrokinesiterapia in piscina, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.
L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci già usati per l’osteoporosi.
[#2]
Utente
Buon pomeriggio Dottore e grazie per la risposta.
Essendo passati già 2 mesi dallo stop delle attività in palestra e dall'inizio della terapia (magneto + iniezioni di clody) mi chiedevo se fosse "normale" non poter ancora tornare in sala pesi per via del dolore che, ripeto, seppur sostenibile, mi impedisce di allenarmi in palestra.
Il mio timore più grande è quello di non poter tornare più ad allenarmi o comunque non ai miei livelli di prestazione pre-infortunio.
Grazie mille.
Essendo passati già 2 mesi dallo stop delle attività in palestra e dall'inizio della terapia (magneto + iniezioni di clody) mi chiedevo se fosse "normale" non poter ancora tornare in sala pesi per via del dolore che, ripeto, seppur sostenibile, mi impedisce di allenarmi in palestra.
Il mio timore più grande è quello di non poter tornare più ad allenarmi o comunque non ai miei livelli di prestazione pre-infortunio.
Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 597 visite dal 02/07/2024.
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