Possibilità di intervenire chirurgicamente

Buongiorno, spero di porre la domanda nella sezione giusta.


Vi scrivo per chiedere un secondo, terzo, quarto parere su un consulto ricevuto di persona da un chirurgo ortopedico.


La mia mamma soffre di una serie di condizioni cliniche piuttosto complesse, ma per il consulto di oggi mi concentrerò su ciò che riguarda la sua schiena: circa vent'anni fa, ha subito due interventi alla colonna, uno per ernia del disco lombare (non ricordo il livello preciso, purtroppo) ed uno per correggere una stenosi del canale lombare.


Ultimamente (nell'ultimo anno) la sua schiena ha iniziato a soffrire parecchio.

Abbiamo effettuato esami su esami e ne sono risultate le problematiche più disparate: manifestazioni spondiloartrosiche diffuse con retrolistesi, protrusioni discali e bulging a diversi livelli, il chirurgo a cui abbiamo mostrato i referti ha evidenziato un'artrosi diffusa (che parte dalla zona cervicale fino a coinvolgere le anche), e cito, "ad un livello che solitamente si osserva in una persona con almeno dieci anni in più".

Oltre a tutto ciò, la mia mamma soffre anche di una fibromialgia diagnosticata ed assume Lyrica.


Per darle anche solo un minimo di sollievo, abbiamo appunto cercato il parere di un chirurgo ortopedico della nostra zona per capire se si potesse perlomeno intervenire su qualcuna delle suddette problematiche.

La sua risposta ci ha lasciate sinceramente senza parole: non si può operare perché la signora è in sovrappeso (un sovrappeso concentrato prevalentemente nella zona addominale) ed un intervento alla colonna la sottoporrebbe ad un rischio emorragico che metterebbe a rischio la sua vita, dunque non si può intervenire.


È possibile?

La mamma stessa ricorda che anche quando ha effettuato gli interventi vent'anni fa aveva da poco terminato la gravidanza di mio fratello, quindi non è che fosse proprio al suo peso forma.

Possibile che una persona nelle sue condizioni non possa avere un minimo sollievo chirurgico?
[#1]
Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Se permette la mia sincerità devo dirle che resto perplesso dal fatto che cerchi una consulenza via web dopo che ha già chiesto il parere di svariati ortopedici.
Sinceramente il consulto che lei mi chiede non può e non dev’essere sbrigato senza sottoporre la paziente ad una seria e accurata visita.
Per quanto riguarda l’intervento chirurgico al rachide non si sa bene per quale mai patologia sarebbe una pratica inusuale per togliere i dolori dovuti ad artrosi e a mio giudizio complicati dalle cicatrici di interventi precedenti
La fibromiagia non ha terapie specifiche.
Il mio consiglio è che si sottoponga in maniera costante alle cure di un bravo fisioterapista e si applichi a praticare esercizi posturali.
Sarebbe molto opportuno eliminare il sovrappeso che grava in maniera determinante sul rachide e su tutte le articolazioni a valle.
Saluti.

[#2]
Utente
Utente
Salve.

Forse la mia ignoranza in materia mi ha fatto dipingere un quadro poco chiaro: il chirurgo ortopedico al quale ci siamo rivolte aveva prospettato un intervento per risolvere perlomeno le ernie lombari ed alleviare i dolori della mamma, la mia domanda era semplicemente se è possibile che le sia stato negato un intervento per via del sovrappeso.
Era su questo che chiedevo una "seconda opinione", dato che mi pareva surreale.

Per il resto sta seguendo alla lettera tutte le cure prescrittele dai professionisti, ai quali ci affidiamo ciecamente ormai da anni per queste ed altre patologie.
[#3]
Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Il sovrappeso non è di per se un motivo per non sottoporre una persona a intervento chirurgico,ma è capace di ingenerare moltissimi problemi,in primis quello di cicatrizzazione per un intervento per ernia discale che a mio giudizio non appare indispensabile.
Ma se proprio ritiene opportuno che sua madre si sottoponga ad intervento le consiglio di rivolgersi a un neurochirurgo che si avvale di tecniche meno invasive.
La metodica microchirurgica praticata dai neurochirurghi si caratterizza per l’uso del microscopio operatorio. Il paziente, in anestesia generale, viene messo nella posizione di decubito genupetturale : attraverso incisioni di 2-3 cm, viene asportata l’ernia espulsa e si pulisce il disco per evitare che si riformi. Ciò può avvenire nel 3-4% dei casi. L’intervento di microchirurgia non comporta solo piccoli tagli, ma un rispetto generale delle strutture (la dura, la radice, il grasso peridurale, le vene peridurali). Grazie all’ingrandimento ottico, l’intervento viene miniaturizzato e quindi risulta meno traumatico .

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