Ematoma anca dopo sette mesi dalla caduta
Buon pomeriggio, a novembre 2023 sono caduta sulle scale bagnate della metropolitana, sbattendo pesantemente la testa e l'anca sinistra sul taglio dei gradini.
Il PS era in piena emergenza, dunque dopo 12 ore di attesa mi è stata suturata la ferita alla testa e fatta una lastra all'anca che accertava che non avessi nulla di rotto, quindi sono stata mandata a casa e rimessa al curante che ho visto il lunedì successivo.
Il medico non ha ritenuto necessario prescrivermi qualcosa per l'ematoma molto grande che avevo sull'anca sinistra e che, in tutta onestà, non ha neppure voluto vedere. Mi sono stati prescritti due giorni di riposo, dopo i quali sono tornata al lavoro pur non essendo proprio in forma.
Per fortuna, nonostante tutto, il trauma cranico è passato da sé mentre l'ematoma all'anca mi ha dato subito problemi: essendo molto sporgente e oltre 10 cm di diametro, mi faceva male perfino il tocco della stoffa dei pantaloni... figuriamoci la folla che pigia sugli autobus.
Sono tornata più volte dal medico, che però mi ha detto di aspettare e non mettere nulla, perché sarebbe guarito da solo.
In cerca di sollievo mi sono rivolta alla farmacia, dove mi hanno consigliato Ematonil, poi Hirudol, senza grandi risultati.
A febbraio, visto che i lenti miglioramenti non portavano comunque al riassorbimento completo, mi è stata prescritta un'ecografia cute e sottocute, che ho fatto privatamente perché altrimenti avrei dovuto attendere altri sette mesi e non mi sembrava opportuno.
L'esito è stato: "presenza di quota fluidica peritroncanterica"
L'ecografista mi ha detto che quel liquido non andrà mai via e che devo conviverci serena.
Il medico di base, a cui ho mostrato il referto, mi ha detto di attendere e lasciar fare alla natura, perché il tempo di riassorbimento è lento.
Da allora però non ho più visto progressi.
Ora sono passati oltre sei mesi dalla caduta, c'è una mezzaluna sotto la pelle dell'anca, dolente al tatto, ma inizio ad avere fastidi e contratture perché non riesco a dormire su quel lato.
Non ho dolore al movimento ma indolenzimento al tatto e dolore bruciante alla pressione, dunque se di notte per sbaglio mi volto e mi appoggio... se ne accorgono anche i vicini.
L'unica fortuna è che l'ematoma è nella zona, come dire, del cuscinetto di cellulite, che un po' mi protegge quando sono in situazioni disagevoli (l'esempio del bus è la mia quotidianità, ma spesso in ufficio mi viene chiesto di spostare pacchi o mobili e devo fare attenzione a non appoggiare nulla sul fianco sinistro per fare forza).
Vorrei capire se è davvero normale, se devo rassegnarmi o se si può fare qualcosa e, in caso, a chi devo rivolgermi.
Grazie mille.
Il PS era in piena emergenza, dunque dopo 12 ore di attesa mi è stata suturata la ferita alla testa e fatta una lastra all'anca che accertava che non avessi nulla di rotto, quindi sono stata mandata a casa e rimessa al curante che ho visto il lunedì successivo.
Il medico non ha ritenuto necessario prescrivermi qualcosa per l'ematoma molto grande che avevo sull'anca sinistra e che, in tutta onestà, non ha neppure voluto vedere. Mi sono stati prescritti due giorni di riposo, dopo i quali sono tornata al lavoro pur non essendo proprio in forma.
Per fortuna, nonostante tutto, il trauma cranico è passato da sé mentre l'ematoma all'anca mi ha dato subito problemi: essendo molto sporgente e oltre 10 cm di diametro, mi faceva male perfino il tocco della stoffa dei pantaloni... figuriamoci la folla che pigia sugli autobus.
Sono tornata più volte dal medico, che però mi ha detto di aspettare e non mettere nulla, perché sarebbe guarito da solo.
In cerca di sollievo mi sono rivolta alla farmacia, dove mi hanno consigliato Ematonil, poi Hirudol, senza grandi risultati.
A febbraio, visto che i lenti miglioramenti non portavano comunque al riassorbimento completo, mi è stata prescritta un'ecografia cute e sottocute, che ho fatto privatamente perché altrimenti avrei dovuto attendere altri sette mesi e non mi sembrava opportuno.
L'esito è stato: "presenza di quota fluidica peritroncanterica"
L'ecografista mi ha detto che quel liquido non andrà mai via e che devo conviverci serena.
Il medico di base, a cui ho mostrato il referto, mi ha detto di attendere e lasciar fare alla natura, perché il tempo di riassorbimento è lento.
Da allora però non ho più visto progressi.
Ora sono passati oltre sei mesi dalla caduta, c'è una mezzaluna sotto la pelle dell'anca, dolente al tatto, ma inizio ad avere fastidi e contratture perché non riesco a dormire su quel lato.
Non ho dolore al movimento ma indolenzimento al tatto e dolore bruciante alla pressione, dunque se di notte per sbaglio mi volto e mi appoggio... se ne accorgono anche i vicini.
L'unica fortuna è che l'ematoma è nella zona, come dire, del cuscinetto di cellulite, che un po' mi protegge quando sono in situazioni disagevoli (l'esempio del bus è la mia quotidianità, ma spesso in ufficio mi viene chiesto di spostare pacchi o mobili e devo fare attenzione a non appoggiare nulla sul fianco sinistro per fare forza).
Vorrei capire se è davvero normale, se devo rassegnarmi o se si può fare qualcosa e, in caso, a chi devo rivolgermi.
Grazie mille.
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Quando l'ematoma non si riassorbe prende il nome di ematoma organizzato (o incistato), può essere rimosso attraverso un drenaggio o mediante asportazione chirurgica.
È buona norma rivolgersi al medico nel caso che l’ematoma non accenna a scomparire nell'arco di 2 settimane circa.
Nel suo caso il sangue è rimasto intrappolato in una sacca per cui per eliminarlo si rende necessaria un intervento chirurgico che può consistere in un'incisione e seguente drenaggio per consentire al sangue di fuoriuscire o arrivare all’asportazione del tessuto fibroso che ha costituito la sacca che ha incistato l’ematoma.
Si rechi da un ortopedico o un chirurgo generale e gli sottoponga il caso.
La saluto cordialmente.
È buona norma rivolgersi al medico nel caso che l’ematoma non accenna a scomparire nell'arco di 2 settimane circa.
Nel suo caso il sangue è rimasto intrappolato in una sacca per cui per eliminarlo si rende necessaria un intervento chirurgico che può consistere in un'incisione e seguente drenaggio per consentire al sangue di fuoriuscire o arrivare all’asportazione del tessuto fibroso che ha costituito la sacca che ha incistato l’ematoma.
Si rechi da un ortopedico o un chirurgo generale e gli sottoponga il caso.
La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 26/05/2024.
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