Frattura sovracondiloidea omero iii tipo bambino di 5 anni
Buongiorno,
chiedo un consulto per mio figlio di 5 anni, che si è procurato una frattura sovracondiloidea dell'omero, del III^ tipo, due settimane fa.
Il giorno seguente al trauma è stato operato con accesso chirurgico al tricipite omerale, riduzione e sintesi con fili di K; due giorni dopo gli è stato messo il gesso con indicazione di portarlo per 30 giorni.
Nei giorni successivi all'intervento, il bambino ha accusato forti dolori, che però sono andati via via diminuendo; da circa una settimana non lamenta fastidi e si muove agevolmente.
Ieri però è comparsa la febbre (38.5-39), non accompagnata da altri sintomi che possano far pensare ad una virosi (non è rientrato a scuola e non ha avuto contatti con persone che possano averlo contagiato): potrebbe trattarsi di un'infezione collegata alla frattura o ai fili di K?
Devo fare attenzione a qualcosa in particolare?
Preciso che la mano e la spalla - che nei primi giorni erano gonfi - attualmente non sono nè gonfi nè arrossati, il bambino muove bene le dita e alza il braccio abbastanza facilmente, e lamenta solo ogni tanto un po' di bruciore nella zona del gomito, nel momento in cui lo poggia su una superficie (anche morbida).
Non ha preso antibiotici dopo l'intervento.
Ringrazio e saluto cordialmente.
chiedo un consulto per mio figlio di 5 anni, che si è procurato una frattura sovracondiloidea dell'omero, del III^ tipo, due settimane fa.
Il giorno seguente al trauma è stato operato con accesso chirurgico al tricipite omerale, riduzione e sintesi con fili di K; due giorni dopo gli è stato messo il gesso con indicazione di portarlo per 30 giorni.
Nei giorni successivi all'intervento, il bambino ha accusato forti dolori, che però sono andati via via diminuendo; da circa una settimana non lamenta fastidi e si muove agevolmente.
Ieri però è comparsa la febbre (38.5-39), non accompagnata da altri sintomi che possano far pensare ad una virosi (non è rientrato a scuola e non ha avuto contatti con persone che possano averlo contagiato): potrebbe trattarsi di un'infezione collegata alla frattura o ai fili di K?
Devo fare attenzione a qualcosa in particolare?
Preciso che la mano e la spalla - che nei primi giorni erano gonfi - attualmente non sono nè gonfi nè arrossati, il bambino muove bene le dita e alza il braccio abbastanza facilmente, e lamenta solo ogni tanto un po' di bruciore nella zona del gomito, nel momento in cui lo poggia su una superficie (anche morbida).
Non ha preso antibiotici dopo l'intervento.
Ringrazio e saluto cordialmente.
[#1]
Gentile signora la comparsa di una febbre a due settimane dall’intervento non depone per un’infezione in atto. È importante sapere l’andamento della febbre cioè se presenta picchi improvvisi e per quanti giorni persiste la febbre.
Ignoro quando è stata fatta l’ultima medicazione ma anche se è recente e lei continua ad avere dei dubbi, conduca il bambino in ortopedia per un ulteriore controllo.
La saluto cordialmente.
Ignoro quando è stata fatta l’ultima medicazione ma anche se è recente e lei continua ad avere dei dubbi, conduca il bambino in ortopedia per un ulteriore controllo.
La saluto cordialmente.
[#2]
Utente
Gent.mo Dottore,
la ringrazio molto per la celere risposta.
Nella lettera di dimissioni è scritto che il giorno in cui è stato messo il gesso (13/5) è stata "medicata ferita asciutta, in ordine, senza secrezione"; so che sono stati messi dei punti riassorbibili e non sono state previste medicazioni fino al giorno in cui verrà rimosso il gesso (a 30 giorni).
La febbre è comparsa da ieri pomeriggio: sale a 38.5-39, scende con ibuprofene e risale dopo 6-7 ore. Dopo quanti giorni di febbre ritiene sia bene procedere con un controllo?
Approfitto per chiederle inoltre la sua opinione in merito alla prognosi per questo tipo di frattura: potrebbe avere conseguenze funzionali o estetiche? La fisioterapia può aiutare? Mi è stato detto che la frattura era particolarmente brutta e che la riduzione è stata difficile, anche se è stata comunque ottenuta.
Ringrazio ancora e saluto cordialmente.
la ringrazio molto per la celere risposta.
Nella lettera di dimissioni è scritto che il giorno in cui è stato messo il gesso (13/5) è stata "medicata ferita asciutta, in ordine, senza secrezione"; so che sono stati messi dei punti riassorbibili e non sono state previste medicazioni fino al giorno in cui verrà rimosso il gesso (a 30 giorni).
La febbre è comparsa da ieri pomeriggio: sale a 38.5-39, scende con ibuprofene e risale dopo 6-7 ore. Dopo quanti giorni di febbre ritiene sia bene procedere con un controllo?
Approfitto per chiederle inoltre la sua opinione in merito alla prognosi per questo tipo di frattura: potrebbe avere conseguenze funzionali o estetiche? La fisioterapia può aiutare? Mi è stato detto che la frattura era particolarmente brutta e che la riduzione è stata difficile, anche se è stata comunque ottenuta.
Ringrazio ancora e saluto cordialmente.
[#3]
penso che la febbre potrebbe essere o di origine influenzale o di qualche malattia esantematica che ora imperversano.
Se la febbre fosse costantemente presente senza remissioni per effetto dell’antiperitico e durasse oltre 4-5 gg penserei a un qualche episodio infettivo, ma non lo credo probabile
La frattura ben ridotta e ben sintetizzata guarirà in maniera perfetta.
Il problema si presenterà alla rimozione del gesso, in quanto il gomito tenuto fermo in flessione di 90 gradi per un mese,avrà poca escursione di movimento.
La fisioterapia,anche perchè il paziente è un bambino con una bassa soglia del dolore,sarà impegnativa e dolorosa, ma con l’opera di un bravo terapista e con le necessarie sollecitazioni dei genitori a casa dopo qualche settimana la mobilità rientrerà nella norma nella flesso-estensione.
Le auguro una buona serata.
Se la febbre fosse costantemente presente senza remissioni per effetto dell’antiperitico e durasse oltre 4-5 gg penserei a un qualche episodio infettivo, ma non lo credo probabile
La frattura ben ridotta e ben sintetizzata guarirà in maniera perfetta.
Il problema si presenterà alla rimozione del gesso, in quanto il gomito tenuto fermo in flessione di 90 gradi per un mese,avrà poca escursione di movimento.
La fisioterapia,anche perchè il paziente è un bambino con una bassa soglia del dolore,sarà impegnativa e dolorosa, ma con l’opera di un bravo terapista e con le necessarie sollecitazioni dei genitori a casa dopo qualche settimana la mobilità rientrerà nella norma nella flesso-estensione.
Le auguro una buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 698 visite dal 24/05/2024.
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