Nevralgia di baxter

Buongiorno gent.
li Dottori,

da quasi 2 anni mi trascino la seguente situazione:

io percorrevo circa 700 km all' anno per monti finché mi sono strappata il soleo.
Lo strappo è stato individuato solo dopo 1 anno, in cui ho continuato ad avere, oltre che problemi al polpaccio, anche dolore al piede corrispondente, che nessuno è stato in grado di spiegare.
Dopo una miriade di visite specialistiche ed esami, ho finalmente trovato un fisioterapista molto in gamba che, con allenamenti mirati mi ha sistemato il polpaccio e ha non ha sottovalutato il dolore che continuavo a lamentare al tallone e che mi impediva una vita normale.
Così, dopo 1 anno e mezzo mi è stata diagnosticata la nevralgia di Baxter.
Ho fatto mesi di esercizi mirati per correggere la postura, un' infiltrazione a base di anestetico + antinfiammatorio, ma è come non aver fatto nulla.
Ora sto portando plantari, ma anche questi servono a poco o niente.

Qualcuno sa dirmi se c'è una possibilità di risolvere o almeno migliorare il mio problema?
Oltre ad impedirmi completamente ormai da anni l' attività sportiva, è molto invalidante anche nella vita di tutti i giorni: non posso più fare nemmeno una normale passeggiata e ogni spostamento a piedi è problematico.


Spero possiate aiutarmi.
Grazie!
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Gentile signora mi dispiace che lo strappo al muscolo soleo sia stato individuato solo un anno dopo il fatto traumatico.
La neurite di Baxter che ora le è stata diagnosticata è una neuropatia da intrappolamento di un piccolo nervo del calcagno che causa tallonite e che può essere la vera causa di quelle ostinate fasciti plantari che non passano nonostante i vari trattamenti a cui si sottopone il paziente.
Questa sindrome dolorosa è spesso scambiata per fascite plantare e, visto che la diagnosi non è corretta, non si riesce ad arrivare a curare quel fastidioso dolore al calcagno.
Innanzitutto sono fondamentali il riposo funzionale del piede dolorante e l'applicazione locale di ghiaccio per una decina di minuti più volte al giorno.
Secondo recenti studi, oltre agli anti-infiammatori per bocca, il trattamento con migliori possibilità di successo prevede un ciclo di infiltrazioni eseguite sotto monitoraggio ecografico di corticosteroidi.
Solo nei rari casi che non rispondono a un ciclo di terapia infiltrativa, si ricorre al trattamento chirurgico che consiste nella decompressione e liberazione del ramo nervoso intrappolato.
Le consiglio di rivolgersi a un esperto chirurgo del piede.
Cordiali saluti.

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dott. Musu per la sua cortese risposta.
La prima infiltrazione ecoguidata (che viene utilizzata anche come conferma diagnostica, in caso ci siano miglioramenti anche temporanei) non ha dato nessun risultato, quindi non mi è nemmeno stato proposto di proseguire su questa strada.
So che in Spagna sono all'avanguardia nel trattamento di questa patologia ed effettuano l' intervento per la decompressione del nervo in modalità ecoguidata praticando due incisioni di 1 millimetro cadauna, il che ovviamente riduce di molto il recupero, oltre ad essere di gran lunga meno invasivo.
Conosce centri che pratichino questo tipo di intervento nel nord Italia?
Ancora molte grazie!
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Dr. Efisio Musu Ortopedico 1.5k 91
Mi spiace non conosco nè questa pratica nè dove venga praticata
Il consiglio che mi sento di darle è di rivolgersi a un chirurgo del piede
Gruppo San Donato IRCCS Milano
IRCCS HUMANITAS Milano( praticano la chirurgia mininvasiva )
Chirurgia del piede ASL3 Genova
Clinica Ortopedica San Martino Genova ( chirurgia del piede )
E con questo la saluto.